L'OMINO DI NIENTE è una canzone liberamente tratta da una favola di Gianni Rodari contenuta nell’opera “Favole al telefono” del 1962. La canzone fa parte del disco di Gianluca Lalli "LE FAVOLE AL TELEFONO" del 2020
Vi narrerò una storia piuttosto irriverente
una storia puerile, una storia di niente
di un omino qualunque in mezzo a tanta gente
di un omino bizzarro, un omino differente.
Aveva un naso strano cioè fatto di niente
e così anche la sua bocca le scarpe e la sua mente
veniva da un paese in cui non c’era gente
veniva da lontano dove non c’era niente.
Ed incontrò qualcuno pareva fosse un ratto
gli disse: – Topolino ma tu sei mezzo matto,
non hai paura del gatto sei proprio impertinente!
e il topo gli rispose : – Quello è un gatto di niente.
L’omino per la noia provò a battere la testa
in un muro di niente, senza alcuna finestra
un muro senza porte un muro senza muro
un muro senza passato, presente e futuro.
L’omino stanco morto proprio in quel frangente
s’addormentò e sognò un omino di niente.
Sognò una storia vuota insensata e indifferente
simile alla vita di molta altra gente.
Di chi vive senza audacia senza senso di giustizia
di che vive senza senso aspettando la notizia
che siano sempre gli altri a compensare il suo far niente
seduto su un divano, del tutto indifferente
Al mondo che ogni giorno mette in moto la sua lotta,
alla terra che intorno al sole compie la sua rivolta,
alle stelle ed ai pianeti che danzan nell’occulto
del firmamento azzurro che è parte del tutto
una storia puerile, una storia di niente
di un omino qualunque in mezzo a tanta gente
di un omino bizzarro, un omino differente.
Aveva un naso strano cioè fatto di niente
e così anche la sua bocca le scarpe e la sua mente
veniva da un paese in cui non c’era gente
veniva da lontano dove non c’era niente.
Ed incontrò qualcuno pareva fosse un ratto
gli disse: – Topolino ma tu sei mezzo matto,
non hai paura del gatto sei proprio impertinente!
e il topo gli rispose : – Quello è un gatto di niente.
L’omino per la noia provò a battere la testa
in un muro di niente, senza alcuna finestra
un muro senza porte un muro senza muro
un muro senza passato, presente e futuro.
L’omino stanco morto proprio in quel frangente
s’addormentò e sognò un omino di niente.
Sognò una storia vuota insensata e indifferente
simile alla vita di molta altra gente.
Di chi vive senza audacia senza senso di giustizia
di che vive senza senso aspettando la notizia
che siano sempre gli altri a compensare il suo far niente
seduto su un divano, del tutto indifferente
Al mondo che ogni giorno mette in moto la sua lotta,
alla terra che intorno al sole compie la sua rivolta,
alle stelle ed ai pianeti che danzan nell’occulto
del firmamento azzurro che è parte del tutto
Contributed by Gianluca Lalli - 2020/12/10 - 19:23
×
Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.