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Το γράμμα ( Έχω να λάβω γράμμα σου )

Vasilis Tsitsanis / Βασίλης Τσιτσάνης
Langue: grec moderne


Vasilis Tsitsanis / Βασίλης Τσιτσάνης

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(Vasilis Tsitsanis / Βασίλης Τσιτσάνης)


To grámma ( Écho na lávo grámma sou )
[1949]

Στίχοι και μουσική / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Vasilis Tsitsanis

Ερμηνεία / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:

1. Stella Haskil
Δίσκος / Disco / Disc / Disque / Vinyylilevy : Τσιτσανησ Columbia AO 2857

2. Stamátis Kókotas [Σταμάτης Κόκοτας]
'Αλμπουμ / Album : Τα Ωραία Του Τσιτσάνη [Ta Oraía Tou Tsitsáni] [ 1973 ]

3. Eléni Kokkídou [Ελένη Κοκκίδου]

4.Cultural Music Society 'Vasilis Tsitsanis'




 Stella Haskil [Στέλλα Χάσκυλ]
Stella Haskil [Στέλλα Χάσκυλ]



In memoria di Stella Haskil

Stella Haskil [Στέλλα Χάσκυλ] fu una cantante greca di rebetiko nell’immediato dopoguerra.
Nacque nel 1918 a Salonicco da genitori ebrei, Chaym e Perla Gaegos. Durante l’occupazione della Grecia da parte delle forze dell’Asse, la famiglia Gaegos si trasferì ad Atene per sfuggire all’arresto e alla deportazione. Lì Stella sposò Jacob Yehaskel.
Dopo la liberazione dal 1946 Stella cominciò a incidere canzoni di rebetiko. Alcune, tra le quali Νύχτωσε χωρίς φεγγάρι / È scesa una notte senza luna e Κάποια μάνα αναστενάζει / Una madre sospira, furono censurate nel contesto della guerra civile.
Stella interpretò alcune delle più note composizioni di Vasilis Tsitsanis e Apostolos Kaldaras.
Morì di cancro ad Atene il 27 febbraio 1954 appena trentaseienne.
Maggiori dettagli di questa grande ragazza ebrea si possono trovare in Jüdische Allgemeine


La canzone

Devo ricevere la tua lettera è il testo. Purtroppo in rete non c’è nessuna traduzione della canzone. Si intuisce però da qualche parola nota e dalla musica che è una lettera che non arriverà più. Chissà se il soldatino saprà rassegnarsi o se si offrirà volontario per una missione impossibile.
Oggi una comunicazione avviene in frazioni di secondo con ampia scelta di modalità. Difficile immaginare le situazioni di oltre mezzo secolo fa quando i telefoni erano relativamente pochi e ancora prima quando le linee telefoniche in parecchi paesi erano poche ed adibite a scopi istituzionali. L’unico mezzo di comunicazione era la lettera. Il servizio postale durante le guerre era precario e soggetto a censura stretta. Ricevere una lettera era una questione esistenziale, ci si aggrappava alla speranza, alla trepidazione alla vista del postino nei rari giorni di distribuzione, come naufraghi su una zattera. Ancora più difficile, per chi non l’ha vissuto, immaginare ciò che si doveva provare quando il ritardo si faceva consistente o si dilatava a dismisura al punto da fare rinunciare anche a un filo di speranza per sprofondare nell’annichilimento.

[Riccardo Gullotta]
Έχω να λάβω γράμμα σου
σαράντα μέρες τώρα,
τάχα να ζεις ή χάθηκες
σαν το πουλί στην μπόρα;

Μέρα και νύχτα ξάγρυπνη,
με μάτι δακρυσμένο,
τον ταχυδρόμο να φανεί
στη στράτα περιμένω.

Σωστός αιώνας φαίνεται
σε μένα κάθε ώρα,
κι έχω να λάβω γράμμα σου
σαράντα μέρες τώρα.

Άλλοι μου λεν’ πως πέθανες
κι άλλοι πως ζεις για μένα,
κι άλλοι πως μ’ απαρνήθηκες
και παν’ όλα χαμένα.

envoyé par Riccardo Gullotta - 16/10/2020 - 15:28




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