They say ev'rything can be replaced,
Yet ev'ry distance is not near.
So I remember ev'ry face
Of ev'ry man who put me here.
I see my light come shining
From the west unto the east.
Any day now, any day now,
I shall be released.
They say ev'ry man needs protection,
They say ev'ry man must fall.
Yet I swear I see my reflection
Some place so high above this wall.
I see my light come shining
From the west unto the east.
Any day now, any day now,
I shall be released.
Standing next to me in this lonely crowd,
Is a man who swears he's not to blame.
All day long I hear him shout so loud,
Crying out that he was framed.
I see my light come shining
From the west unto the east.
Any day now, any day now,
I shall be released.
Yet ev'ry distance is not near.
So I remember ev'ry face
Of ev'ry man who put me here.
I see my light come shining
From the west unto the east.
Any day now, any day now,
I shall be released.
They say ev'ry man needs protection,
They say ev'ry man must fall.
Yet I swear I see my reflection
Some place so high above this wall.
I see my light come shining
From the west unto the east.
Any day now, any day now,
I shall be released.
Standing next to me in this lonely crowd,
Is a man who swears he's not to blame.
All day long I hear him shout so loud,
Crying out that he was framed.
I see my light come shining
From the west unto the east.
Any day now, any day now,
I shall be released.
envoyé par Alessandro - 20/7/2007 - 00:23
Langue: italien
SARÒ LIBERATO
Dicono che tutto può essere sostituito
e tuttavia ogni distanza non è vicina
Così ricordo ogni volto
di ogni uomo che mi ha messo qui
Vedo la mia luce che splende
da ovest ad est
Da un momento all'altro, da un momento all'altro
sarò liberato
Dicono che tutti hanno bisogno di protezione
e dicono che tutti devono cadere
e tuttavia giuro che vedo il mio riflesso
da qualche parte al di là di questo muro
Vedo la mia luce che splende
da ovest ad est
Da un momento all'altro, da un momento all'altro
sarò liberato
Accanto a me in questa folla solitaria
c'è un uomo che giura che non ha colpe
Tutto il giorno lo sento gridare
e supplicare che lo hanno incastrato
Vedo la mia luce che splende
da ovest ad est
Da un momento all'altro, da un momento all'altro
sarò liberato
Dicono che tutto può essere sostituito
e tuttavia ogni distanza non è vicina
Così ricordo ogni volto
di ogni uomo che mi ha messo qui
Vedo la mia luce che splende
da ovest ad est
Da un momento all'altro, da un momento all'altro
sarò liberato
Dicono che tutti hanno bisogno di protezione
e dicono che tutti devono cadere
e tuttavia giuro che vedo il mio riflesso
da qualche parte al di là di questo muro
Vedo la mia luce che splende
da ovest ad est
Da un momento all'altro, da un momento all'altro
sarò liberato
Accanto a me in questa folla solitaria
c'è un uomo che giura che non ha colpe
Tutto il giorno lo sento gridare
e supplicare che lo hanno incastrato
Vedo la mia luce che splende
da ovest ad est
Da un momento all'altro, da un momento all'altro
sarò liberato
Langue: italien
Traduzione italiana da Musica e Memoria
POTRÒ ESSERE LIBERATO
Dicono che ogni cosa può essere rimpiazzata
Sebbene non ogni distanza può essere colmata
Quindi io ricordo ogni volto
Di ogni uomo che mi ha messo qui
Vedo la mia luce che comincia a brillare
Da Ovest fino ad Est
Da un giorno all’altro adesso
Io potrò essere liberato
Dicono che ogni uomo ha bisogno di protezione
Dicono che ogni uomo deve sbagliare
Ma io giuro che vedo il mio riflesso
In qualche posto troppo in alto sopra questo muro
Vedo la mia luce che comincia a brillare
Da Ovest fino ad Est
Da un giorno all’altro adesso
Io potrò essere liberato
Vicino a me in questa folla solitaria
C’è un uomo che giura di non avere colpa
Tutto il giorno lo sento urlare così forte
Protestando di essere stato ingannato
Vedo la mia luce che comincia a brillare
Da Ovest fino ad Est
Da un giorno all’altro adesso
Io potrò essere liberato
Dicono che ogni cosa può essere rimpiazzata
Sebbene non ogni distanza può essere colmata
Quindi io ricordo ogni volto
Di ogni uomo che mi ha messo qui
Vedo la mia luce che comincia a brillare
Da Ovest fino ad Est
Da un giorno all’altro adesso
Io potrò essere liberato
Dicono che ogni uomo ha bisogno di protezione
Dicono che ogni uomo deve sbagliare
Ma io giuro che vedo il mio riflesso
In qualche posto troppo in alto sopra questo muro
Vedo la mia luce che comincia a brillare
Da Ovest fino ad Est
Da un giorno all’altro adesso
Io potrò essere liberato
Vicino a me in questa folla solitaria
C’è un uomo che giura di non avere colpa
Tutto il giorno lo sento urlare così forte
Protestando di essere stato ingannato
Vedo la mia luce che comincia a brillare
Da Ovest fino ad Est
Da un giorno all’altro adesso
Io potrò essere liberato
envoyé par Alessandro - 20/7/2007 - 00:32
Langue: italien
Versione di Francesco De Gregori, reintitolata "Come Il Giorno", presente sul secondo cd (live) del triplo album del 2003 intiolato "Mix".
COME IL GIORNO
Nel mondo qua di fuori non c'è traccia
E dicono che è meglio che è così
Ma non dimentico la faccia
Di chi mi ha preso e mi ha sbattuto qui.
E la mia luce intorno
è innocenza e verità
Ogni giorno come il giorno
Che uscirò da qua.
Dicono che un uomo può sbagliare
e certi errori costano parecchio
Ma quando il sole passa lungo il muro
Io mi ci vedo come in uno specchio
E la mia luce intorno
è innocenza e verità
Ogni giorno come il giorno
Che uscirò da qua
Un uomo accanto a me seduto fra la gente
Ripassa la sua vita e non ci sta
E parla e grida e giura che non ha fatto niente
Che non dovrebbe essere qua
Ed la mia una luce intorno
E' innocenza e verità
Ogni giorno come il giorno
Che uscirò da qua.
Nel mondo qua di fuori non c'è traccia
E dicono che è meglio che è così
Ma non dimentico la faccia
Di chi mi ha preso e mi ha sbattuto qui.
E la mia luce intorno
è innocenza e verità
Ogni giorno come il giorno
Che uscirò da qua.
Dicono che un uomo può sbagliare
e certi errori costano parecchio
Ma quando il sole passa lungo il muro
Io mi ci vedo come in uno specchio
E la mia luce intorno
è innocenza e verità
Ogni giorno come il giorno
Che uscirò da qua
Un uomo accanto a me seduto fra la gente
Ripassa la sua vita e non ci sta
E parla e grida e giura che non ha fatto niente
Che non dovrebbe essere qua
Ed la mia una luce intorno
E' innocenza e verità
Ogni giorno come il giorno
Che uscirò da qua.
envoyé par Alessandro - 16/12/2008 - 13:19
Langue: italien
Versione italiana / Italian version / Version italienne / Italiankielinen versio: Gianni Barnini
AVRÒ LIBERTÀ
Tutto può essere stravolto ma la distanza resta lì
Ed io ricordo ogni volto di ognuno che mi ha messo qui
La mia luce si accende da ogni lato qua e là
Ogni giorno ogni giorno avrò libertà
Ognuno cerca un riparo e ognuno deve andare giù
Vedo il riflesso sul muro è sopra in alto lassù
La mia luce si accende da ogni lato qua e là
Ogni giorno ogni giorno avrò libertà
Là tra la folla feroce un uomo grida no io no
Sempre più forte è la sua voce mi hanno ingannato lo so
La mia luce si accende da ogni lato qua e là
Ogni giorno ogni giorno avrò libertà
Tutto può essere stravolto ma la distanza resta lì
Ed io ricordo ogni volto di ognuno che mi ha messo qui
La mia luce si accende da ogni lato qua e là
Ogni giorno ogni giorno avrò libertà
Ognuno cerca un riparo e ognuno deve andare giù
Vedo il riflesso sul muro è sopra in alto lassù
La mia luce si accende da ogni lato qua e là
Ogni giorno ogni giorno avrò libertà
Là tra la folla feroce un uomo grida no io no
Sempre più forte è la sua voce mi hanno ingannato lo so
La mia luce si accende da ogni lato qua e là
Ogni giorno ogni giorno avrò libertà
Cover metrica
envoyé par Gianni Barnini - 17/1/2021 - 12:21
Langue: suédois
Versione svedese di Mikael Wiehe da Totta & Wiehe – Dylan (2006)
JAG SKA BLI FRI
Dom säger att allt är ett och samma
Men varje mänska väljer väg
Och jag minns dom tydligt med varandra
den dan dom övergav mej här
Jag ser hur dagen randas
Jag ser hur världen väcks till liv
Mycket snart nu
blir det dag nu
och jag ska bli fri
Dom säger att ingen kommer undan
Dom säger att allting har ett slut
Men jag kan svära på att min skugga
kan ta sej över varje mur
Jag ser hur dagen randas…
Mitt i massan ser jag en ensam man
som svär på att allt är andras fel
Han står och ropar ut det som högt han kan
att han är en bricka i ett spel
Jag ser hur dagen randas…
Dom säger att allt är ett och samma
Men varje mänska väljer väg
Och jag minns dom tydligt med varandra
den dan dom övergav mej här
Jag ser hur dagen randas
Jag ser hur världen väcks till liv
Mycket snart nu
blir det dag nu
och jag ska bli fri
Dom säger att ingen kommer undan
Dom säger att allting har ett slut
Men jag kan svära på att min skugga
kan ta sej över varje mur
Jag ser hur dagen randas…
Mitt i massan ser jag en ensam man
som svär på att allt är andras fel
Han står och ropar ut det som högt han kan
att han är en bricka i ett spel
Jag ser hur dagen randas…
envoyé par dq82 - 21/3/2017 - 12:27
Beh, ascoltatevi questa bellissima versione di Wilko con Feist dal vivo al Letterman Show, qualche tempo fa... Non è bella? Beh, io non faccio testo perchè piango ogni volta che la sento, in qualunque versione, fosse anche Ozzy Osbourne...
I Shall Be Released
I Shall Be Released
Alessandro - 7/10/2009 - 23:17
Non lo so... ho fatto un po' di confusione (Sauvignon Terlan Winkl, 2008)... Comunque è bella, no?
Alessandro - 7/10/2009 - 23:30
Consiglio la lettura dello speciale "Morire di galera" su Inviatospeciale:
Morire di galera 1: Blefari suicida in carcere
Morire di galera 2: da Cucchi a Blefari
Morire di galera 3: come la reclusione uccide
Morire di galera 4: La fine orribile di Sami Mbarka Ben Garci
Morire di galera 5: parla un detenuto recluso in Spagna
Morire di galera 1: Blefari suicida in carcere
Morire di galera 2: da Cucchi a Blefari
Morire di galera 3: come la reclusione uccide
Morire di galera 4: La fine orribile di Sami Mbarka Ben Garci
Morire di galera 5: parla un detenuto recluso in Spagna
Alessandro - 2/11/2009 - 10:12
"Non ce la faccio più", detenuto si suicida nel carcere di Palmi.
Il giudice l'aveva già scarcerato il giorno prima, ma nessuno gli aveva notificato il provvedimento.
I SHALL BE RELEASED...
Da La Stampa del 19 novembre 2009
Il provvedimento che lo autorizzava a uscire dal carcere di lì a tre giorni era già arrivato da più di 24 ore negli uffici della direzione, ma a lui si erano scordati di notificarlo. Così, Giovanni Lorusso, quarantunenne di Bari, detenuto da oltre un anno e disperato per il timore di dover far fronte all’ennesimo rifiuto di lasciarsi le sbarre alle spalle ed entrare in una comunità di recupero, non ha resistito alla prospettiva di restare dentro e si è tolto la vita con il gas del proprio fornellino all’interno della cella. Per lui la scarcerazione sarebbe stata la fine di un incubo: appena due settimane fa era stato trasferito infatti dal carcere di Ariano Irpino a quello di Palmi, dopo aver lamentato nei colloqui con i propri familiari di essere stato maltrattato all’interno del precedente istituto che lo ospitava (mentre a Rimini era rimasto solo i primi mesi).
«Tiratemi fuori, non ce la faccio più a stare dentro», era stato il suo ultimo, disperato appello. Chi lo ha in contrato ha riferito che l’uomo aveva dei lividi e una mano fratturata: i parenti avevano manifestato al difensore l’intenzione di rivolgersi alle autorità per chiedere spiegazioni sull’accaduto. Ma la burocrazia carceraria ha impedito che gli venisse comunicato il provvedimento autorizzativo dei domiciliari (con scarcerazione e contestuale ingresso in comunità a partire dal 20 novembre), provvedimento arrivato regolarmente a Palmi il 16 novembre. «I familiari del detenuto, convinti che se fosse stato avvisato tempestivamente - spiega l’avvocato riminese Montanari che ha seguito la vicenda della vittima a partire dal furto in spiaggia - la tragedia non sarebbe accaduta, ora sono assaliti anche da altri dubbi: vogliono approfondire le circostanze della morte del loro congiunto».
«Questa mattina sono cominciati gli esami autoptici - aggiunge l’avvocato Montanari - mentre la famiglia è a Palmi e sta raccogliendo notizie, ma prima diffonderle vorrei verificarle. Comunque è stato trasferito da un carcere all’altro dopo che aveva scritto una lettera alla sorella in cui raccontava di essere stato maltrattato. L’uomo, che era abituato ala carcerazione, aveva quindi raggiunto un grave grado di depressione. Era anche tossicodipendente ma voleva riabilitarsi e aveva scelto la comunità il Gabbiano in provincia di Sondrio. Si sapeva far rispettare in carcere, conosceva l’ambiente carcerario, era stato spesso dentro. E non aveva mai manifestato intenzioni suicide. Non vogliamo accusare nessuno per ora, aspettiamo l’esito degli esami, ma vogliamo sapere cosa è successo nelle carceri di Ariano Irpino e Palmi. E non possiamo escludere nulla, nemmeno un delitto. Contiamo sulle indagini della Procura di Palmi».
Il giudice l'aveva già scarcerato il giorno prima, ma nessuno gli aveva notificato il provvedimento.
I SHALL BE RELEASED...
Da La Stampa del 19 novembre 2009
Il provvedimento che lo autorizzava a uscire dal carcere di lì a tre giorni era già arrivato da più di 24 ore negli uffici della direzione, ma a lui si erano scordati di notificarlo. Così, Giovanni Lorusso, quarantunenne di Bari, detenuto da oltre un anno e disperato per il timore di dover far fronte all’ennesimo rifiuto di lasciarsi le sbarre alle spalle ed entrare in una comunità di recupero, non ha resistito alla prospettiva di restare dentro e si è tolto la vita con il gas del proprio fornellino all’interno della cella. Per lui la scarcerazione sarebbe stata la fine di un incubo: appena due settimane fa era stato trasferito infatti dal carcere di Ariano Irpino a quello di Palmi, dopo aver lamentato nei colloqui con i propri familiari di essere stato maltrattato all’interno del precedente istituto che lo ospitava (mentre a Rimini era rimasto solo i primi mesi).
«Tiratemi fuori, non ce la faccio più a stare dentro», era stato il suo ultimo, disperato appello. Chi lo ha in contrato ha riferito che l’uomo aveva dei lividi e una mano fratturata: i parenti avevano manifestato al difensore l’intenzione di rivolgersi alle autorità per chiedere spiegazioni sull’accaduto. Ma la burocrazia carceraria ha impedito che gli venisse comunicato il provvedimento autorizzativo dei domiciliari (con scarcerazione e contestuale ingresso in comunità a partire dal 20 novembre), provvedimento arrivato regolarmente a Palmi il 16 novembre. «I familiari del detenuto, convinti che se fosse stato avvisato tempestivamente - spiega l’avvocato riminese Montanari che ha seguito la vicenda della vittima a partire dal furto in spiaggia - la tragedia non sarebbe accaduta, ora sono assaliti anche da altri dubbi: vogliono approfondire le circostanze della morte del loro congiunto».
«Questa mattina sono cominciati gli esami autoptici - aggiunge l’avvocato Montanari - mentre la famiglia è a Palmi e sta raccogliendo notizie, ma prima diffonderle vorrei verificarle. Comunque è stato trasferito da un carcere all’altro dopo che aveva scritto una lettera alla sorella in cui raccontava di essere stato maltrattato. L’uomo, che era abituato ala carcerazione, aveva quindi raggiunto un grave grado di depressione. Era anche tossicodipendente ma voleva riabilitarsi e aveva scelto la comunità il Gabbiano in provincia di Sondrio. Si sapeva far rispettare in carcere, conosceva l’ambiente carcerario, era stato spesso dentro. E non aveva mai manifestato intenzioni suicide. Non vogliamo accusare nessuno per ora, aspettiamo l’esito degli esami, ma vogliamo sapere cosa è successo nelle carceri di Ariano Irpino e Palmi. E non possiamo escludere nulla, nemmeno un delitto. Contiamo sulle indagini della Procura di Palmi».
Alessandro - 20/11/2009 - 13:52
IL SOGNO DEL PRIGIONIERO
di Eugenio Montale
dalla raccolta "La bufera e altro", 1956
Alba e notti qui variano per pochi segni.
Il zigzag degli storni sui battifredi
nei giorni di battaglia, mie sole ali,
un filo d'aria polare,
l'occhio del capoguardia dallo spioncino,
crac di noci schiacciate, un oleoso
sfrigolìo dalle cave, girarrosti
veri o supposti - ma la paglia è oro,
la lanterna vinosa è focolare
se dormendo mi credo ai tuoi piedi.
La purga dura da sempre, senza un perché.
Dicono che chi abiura e sottoscrive
può salvarsi da questo sterminio d'oche;
che chi obiurga se stesso, ma tradisce
e vende carne d'altri, afferra il mestolo
anzi che terminare nel pâté
destinato agl'Iddii pestilenziali.
Tardo di mente, piagato
dal pungente giaciglio mi sono fuso
col volo della tarma che la mia suola
sfarina sull'impiantito,
coi kimoni cangianti delle luci
sciorinate all'aurora dei torrioni,
ho annusato nel vento il bruciaticcio
dei buccellati dai forni,
mi son guardato attorno, ho suscitato
iridi su orizzonti di ragnateli
e petali sui tralicci delle inferriate,
mi sono alzato, sono ricaduto
nel fondo dove il secolo è il minuto -
e i colpi si ripetono ed i passi,
e ancora ignoro se sarò al festino
farcitore o farcito. L'attesa è lunga,
il mio sogno di te non è finito.
Vittorio Gassman recita "Il sogno del prigioniero" di Eugenio Montale
di Eugenio Montale
dalla raccolta "La bufera e altro", 1956
Alba e notti qui variano per pochi segni.
Il zigzag degli storni sui battifredi
nei giorni di battaglia, mie sole ali,
un filo d'aria polare,
l'occhio del capoguardia dallo spioncino,
crac di noci schiacciate, un oleoso
sfrigolìo dalle cave, girarrosti
veri o supposti - ma la paglia è oro,
la lanterna vinosa è focolare
se dormendo mi credo ai tuoi piedi.
La purga dura da sempre, senza un perché.
Dicono che chi abiura e sottoscrive
può salvarsi da questo sterminio d'oche;
che chi obiurga se stesso, ma tradisce
e vende carne d'altri, afferra il mestolo
anzi che terminare nel pâté
destinato agl'Iddii pestilenziali.
Tardo di mente, piagato
dal pungente giaciglio mi sono fuso
col volo della tarma che la mia suola
sfarina sull'impiantito,
coi kimoni cangianti delle luci
sciorinate all'aurora dei torrioni,
ho annusato nel vento il bruciaticcio
dei buccellati dai forni,
mi son guardato attorno, ho suscitato
iridi su orizzonti di ragnateli
e petali sui tralicci delle inferriate,
mi sono alzato, sono ricaduto
nel fondo dove il secolo è il minuto -
e i colpi si ripetono ed i passi,
e ancora ignoro se sarò al festino
farcitore o farcito. L'attesa è lunga,
il mio sogno di te non è finito.
Vittorio Gassman recita "Il sogno del prigioniero" di Eugenio Montale
Alessandro - 11/4/2010 - 22:34
Joan Baez canta I Shall Be Released alla prigione di massima sicurezza di Sing Sing nel 1973. Viene poi raggiunta dalla sorella Mimi Fariña
×
Beh, questa mancava proprio...
Percorso "Dalle galere del mondo".
La prima incisione di Dylan & The Band da Basement Tapes (1967), non fu pubblicata all'epoca. Fu poi inclusa nel primo disco della Band Music from Big Pink (1968), cantata da Richard Manuel, e con Rick Danko e Levon Helm che intervengono nel coro. Fu successivamente reincisa da Dylan nel 1971. Questa versione è inserita in "Greatest Hits vol. III". Da ricordare sicuramente la versione cantata durante il concerto d'addio della Band, The Last Waltz, con tutti gli ospiti della serata (tranne Muddy Waters) più Ringo Starr e Ronnie Wood.