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Codice Cichero

Mè, Pék e Barba
Language: Italian


Mè, Pék e Barba

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Mé, Pék e Barba
Vincanti
Vincanti

Vincanti è un concept album sul vino, qui è il pretesto per parlare di Resistenza e della Brigata Garibaldi "Cichero".

La Divisione Garibaldi "Cichero" è stata una formazione partigiana garibaldina che ha combattuto sulle alture di Genova durante la Resistenza. La Divisione Cichero agiva nel settore a levante della Camionale, oggi Autostrada A7, sull'Appennino ligure-piemontese.
In essa molte delle personalità di spicco della resistenza genovese. La formazione fu nota per il rigore morale che sempre la caratterizzò. I suoi componenti erano uniti da legami personali, ma soprattutto etici e di libertà. Il diverso pensiero e posizione politica confluivano verso l'unico scopo comune di liberazione dalla dittatura e dall'occupazione nazi-fascista. Si contraddistinse, proprio per il suo codice di comportamento, per l'ottimo rapporto con la popolazione delle valli ove si trovò a combattere
Bisagno e Bini e il gruppo iniziale stabilirono le severe regole di comportamento che caratterizzarono sempre le formazioni partigiane da loro dirette, fino al successo del 25 aprile 1945. Nella memoria dei partigiani, e delle popolazioni che li accolsero e li protessero, queste regole vennero tramandate come il codice Cichero:

- in attività e nelle operazioni si eseguono gli ordini dei comandanti, ci sarà poi sempre un'assemblea per discuterne la condotta;

- il capo viene eletto dai compagni, è il primo nelle azioni più pericolose, l'ultimo nel ricevere il cibo e il vestiario, gli spetta il turno di guardia più faticoso;

- alla popolazione contadina si chiede, non si prende, e possibilmente si paga o si ricambia quel che si riceve;

- non si importunano le donne;

- non si bestemmia

wikipedia
La bianca luna puro diamante
tralci fruttuosi che il taglio li onori
cesoia alla mano la gobba è a levante
profumi d'inverno ed a marzo i colori
rimane il freddo tra i cenci e le ossa
rimangono in mente stagioni di guerra
sono tornati con la giubba rossa
partiti dal porto di liguri terre

Il vino é santo in gola
non quando é sulla mensa
ora é perdono e la dispensa

Lungo le valli di ulivi silvestri
Bisagno e il Bini si fecero eroi
tornati schiene alle viti nei vespri
brindarono in vino brindarono a noi
Il capo Bisagno dal nome del rio
che Genova taglia dal gozzo alla cinta
non presero armi nel nome di Dio
nessuna bandiera nell'odio fu intinta

Il vino é santo in gola
non quando é sulla mensa
ora é perdono e la dispensa

Lungo le valli di ulivi silvestri
Bisagno(1) e il Bini(2) si fecero eroi
tornati schiene alle viti nei vespri
brindarono in vino brindarono a noi
Furon le grida dei corpi spezzati
le case violate l'odore straniero
a mettere in riga pane e soldati
divennero infine l'armata Cichero

Il vino é santo in gola
non quando é sulla mensa
ora é perdono e la dispensa
ora non quando é sulla mensa
ora é perdono e la dispensa
ora non quando é sulla mensa
ora é perdono e la dispensa
(1) Aldo Gastaldi, nome di battaglia Bisagno (Granarolo (Genova), 17 settembre 1921 – Cisano di Bardolino, 21 maggio 1945), è stato un militare e partigiano italiano. È stato il maggior esponente del movimento di Resistenza italiano operante a Genova e una delle figure più fulgide della lotta di liberazione. Prese il nome di battaglia dall'omonimo torrente, il Bisagno, che attraversa la città di Genova. Attivo nelle brigate Garibaldi politicamente vicine al PCI, Bisagno era invece apolitico e cattolico (premette molto per il mantenimento di un certo pragmatismo politico all'interno del movimento partigiano, scontrandosi con i dirigenti impegnati nel reclutamento politico).
A Bisagno è stato attribuito il titolo di "Primo Partigiano d'Italia".

(2) Giovanni Serbandini, detto Bini (Chiavari, 16 agosto 1912 – Lavagna, 23 marzo 1999), è stato un politico e partigiano italiano.

Contributed by Dq82 - 2020/6/16 - 15:17


Aggiungo una nota sul comandante "Bisagno": seppure ufficiale delle Brigate Garibaldi era cattolico (tanto che il Cardinal Bagnasco nel 2019 ha dato inizio alla causa di beatificazione) e apartitico, anzi avversò molto la politicizzazione della lotta partigiana, temendo che questo potesse indebolirla (come era avvenuto in Spagna).
Bisagno morì in un incidente stradale a Cisano di Bardolino il 21 maggio 1945. Una certa parte politica, ha sostenurto che sia stato ucciso. La tesi dell'omicidio, tuttavia, non è mai stata provata ed è contestata da diverse testimonianze, che insistono sull'accidentalità dell'evento. Gianpaolo Pansa, pur non prendendo esplicitamente posizione sul tema, ha riportato i dubbi riguardanti la fine di Bisagno in un articolo ed anche nel suo libro del 2018 "Uccidete il comandante bianco". Il libro di Pansa è stato criticato in quanto, non citando fonti e testimonianze, si avvicinerebbe più ad un romanzo che ad un'opera storica.
wikipedia

Dq82 - 2020/6/16 - 15:33


Giacomo Ronzitti commenta il libro di Giampaolo Pansa sulla morte del partigiano Bisagno



sulla tragica morte di Bisagno, avvenuta pochi giorni dopo la fine della 2.a guerra mondiale, sono state fatte varie supposizioni, in genere a scopo denigratorio verso il movimento partigiano di Resistenza: tant'è, quando il vento tira dalla parte sbagliata, c'è poco da fare.
l'Anpi di Genova e l'Istituto Storico ILSREC hanno opposto a infondate illazioni la documentazione in loro possesso. (vedi video allegato e molti altri)
In questo contesto a mio avviso va inserita la causa di beatificazione di Aldo Gastaldi, primo Partigiano d'Italia, credente praticante che è riuscito in quegli anni bui a conciliare la necessità di difendersi (anche con le armi : uccidere!) con la sua fede negli ideali cristiani (non uccidere!) (1)
Il pensiero corre a due altri esempi : Teresio Olivelli ma anche a "U megu" Felice Cascione che seppe conciliare il suo credo comunista con la sua fede cattolica, al punto di non uccidere ma curare e salvare l'avversario che poi lo avrebbe condotto a morte.

Io penso che la causa di beatificazione di Bisagno sia un felice tentativo di rivalutazione sia del personaggio che dell'intero movimento di Resistenza, di mostrare i valori condivisi di amore per il prossimo ed anche uno sguardo che, sollevandosi dalle pochezze della banalità e mediocrità sia di allora (quanti in quei giorni chinarono il capo) che di oggi, mira in alto, nutrito dai sui ideali cristiani. (2)

Altri approfondimenti sulla Cichero li trovate alla pagina "Canto della Cichero" sempre in questo sito, come pure nella pagina "Promessa a Bisagno"

(1) “Nonostante le inevitabili asprezze della guerra – scrive l’Avv. Artiglieri, postulatore della causa – Aldo rimase profondamente coerente con i valori della sua fede cristiana, prodigandosi per il bene, materiale e morale, degli uomini che dipendevano da lui, nel rispetto delle popolazioni civili e anche dei nemici”.

(2) "Mi pare un segnale molto importante da parte della Curia soprattutto in un momento storico in cui c'è qualcuno che mette in discussione i valori fondamentali della nostra democrazia". Così il presidente di Anpi Genova e coordinatore di Anpi Liguria Massimo Bisca commenta l'avvio del processo di beatificazione del partigiano Aldo Gastaldi 'Bisagno' lanciato dal cardinale Angelo Bagnasco. "Si tratta di una scelta che mette in luce diversi valori - aggiunge Bisca - a cominciare dall'unità: basti pensare che la divisione Cichero era a maggioranza comunista mentre Bisagno era un cattolico. In secondo luogo il valore della scelta stessa fatta da Bisagno di prendere subito la via dei monti."

gianfranco 18 giugno 2020

2020/6/18 - 10:49




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