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Last Kind Words Blues

Geeshie Wiley
Langue: anglais


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[1930]
Parole e musica di Geeshie Wiley, nata Lillie Mae Scott (1908-1950?), cantante e chitarrista country blues, forse originaria della Louisiana. Si sa pochissimo di lei, salvo che, in duo con l'amica L.V. Elvie Thomas (1897-1979), incise 6 canzoni per la Paramount pubblicate tra il 1930 ed il 1931.
Riprendo il testo di questa sua canzone dalla tesi di laurea di AnneMarie Cordeiro intitolata Geechie Wiley. An Exploration of Enigmatic VirtuosityGenius, Arizona State University, 2011.
L'unico articolo in italiano significativo su questa oscura figura di blueswoman è di Licia Vignotto, "Geeshie, sulle tracce del più intricato mistero del blues", pubblicato qualche anno fa su Soft Revolution. Però l'autrice, nell'assenza quasi totale di informazioni attendibili sulla vita e sul destino di Geeshie Wiley, si sofferma di più sulla figura di Elvie Thomas. All'interno dell'articolo c'è un rinvio ad una preziosa pagina sul New York Times, a firma di John Jeremiah Sullivan (scrittore molto noto, firma consueta del giornale) e intitolata The Ballad of Geeshie and Elvie. On the trail of the phantom women who changed American music and then vanished without a trace.

"Sulle tracce delle due donne fantasma che cambiarono la musica americana e poi sparirono senza lasciar traccia.", un titolo più che significativo.

L.V. Elvie Thomas verso la fine della sua vita.
L.V. Elvie Thomas verso la fine della sua vita.


Ci sono infatti pochi dati certi, non tanto su Elvie Thomas – personaggio sui generis, aveva poi rinnegato la sua esperienza come blueswoman, donna solitaria ed eccentrica, senza famiglia propria ma zia amorevole di alcuni nipoti, donna nera fiera ed autosufficiente che spesso vestiva da uomo e andava a caccia e a fare legna... - quanto sul vero motore di quell'effimero duo, Geeshie Wiley.

Mississippi Girls (1928-1931), Documents Records, 1988

Intanto, il suo soprannome, abbastanza comune allora, rimanda subito al popolo Gullah, o Geechee, i discendenti degli schiavi africani trasportati dalle coste dell'Africa centro occidentale (Sierra Leone, Senegal, Liberia, Guinea, Gambia, ecc) alle coste di Georgia, Florida e South Carolina...
Altro fatto, potendola per fortuna ascoltare, è che Geeshie Wiley era dotata di una sensibilità vocale e di un'abilità strumentale che fanno impallidire molti noti ed apprezzati bluesman. Una voce ed una tecnica chitarristica che poteva aver affinato solo cantando e suonando molto nelle cosiddette country suppers, le feste di campagna. Parecchi critici musicali ritengono che la ricchezza e la creatività espresse da Geeshie Wiley in quel pugno di brani sovrastino la maggior parte degli artisti blues di sempre.
Un ulteriore importante indizio su Geeshie Wiley è un certificato di morte. Non il suo, ma quello del suo ex marito, tal Thornton Wiley. E' datato 1931, pochi mesi dopo l'ultima incisione di Geeshie ed Elvie alla Paramount di Grafton, Wisconsin. Dice che Thornton Wiley morì ammazzato e che ad ucciderlo a coltellate fu la sua ex moglie, Lillie Mae Scott, il vero nome di Geeshie.
Forse alle autorità non gliene importava niente di un negro ammazzato dalla ex, e Geeshie non fu nemmeno arrestata... Forse invece lei sfuggì alla legge e semplicemente preferì cambiare aria... Troviamo le due amiche, Geeshie ed Elvie, ancora insieme in Oklahoma... Poi nel 1933 si separarono e da quel momento di Geeshie Wiley / Lillie Mae Scott non si seppe più nulla...

Ma forse fu anche che Geeshie Wiley era una donna nera del sud all'inizio degli anni 30 e che non c'era nessun Alan Lomax che, proprio per questo, la stesse cercando...

Last Kind Words Blues

Le trascrizioni di "Last Kind Words Blues" sono parecchie, con parole molto "volatili", mai certe, che determinano significati differenti. Anche per il testo, come per la biografia di Geeshie Wiley, l'incertezza regna sovrana...
Quel che è certo è che la canzone parla di guerra, di morte e di amore.
Il testo fa riferimento esplicito alla Grande Guerra in Europa, cui gli USA presero parte dal 1917.
Nelle otto strofe divise da un break strumentale, il protagonista delle prime quattro è un soldato che, partendo per la guerra oltre oceano, saluta l'amata anzi, l'amante, e le dà alcune istruzioni in caso di sua morte, di cui la più strana è quella di lasciare il suo corpo agli avvoltoi, che si mangino persino la sua anima... chissà, forse l'uomo è tormentato per aver tradito la famiglia, infatti si premura che i suoi soldi vadano alla suocera... Ma ogni interpretazione rigida è preclusa in un testo così fluido ed incerto...
Nel caso invece il soldato riuscisse a tornare dalla guerra, porterebbe al suo amore un sacco di farina bianca o, quanto meno, quella di mais (surrogato in tempo di guerra)...
Le successive quattro strofe sembrano invece avere come protagonista la ragazza che attende invano il ritorno dell'amato dalla guerra, mentre anche la madre di lei passa a miglior vita, non prima di averle raccomandato di non fare sciocchezze... Ma ormai la morte, che ha travolto tutto e tutti, aleggia anche sulla giovane, alla quale pare addirittura di intravedere l'amato, il suo fantasma, sull'altra sponda, irraggiungibile, del grande Mississippi...
Tutto è compiuto. Resta solo il rimpianto indelebile dell'amore, perchè lei ora sa che lui non tornerà mai più attraverso l'oceano. O, forse, sarà lei a raggiungerlo dandosi la morte...

The Country Girls! 1927-1935, Origin Records, 1964

C'è molta farina del mio sacco nell'interpretazione del brano, ma non sono un etnomusicologo... Rimando quindi alla già segnalata, bella inchiesta di John Jeremiah Sullivan dedicata a due donne nere, vissute nei primi decenni del 900, due blueswoman in un mondo difficile, dominato dai bianchi, dominato dai maschi, due donne fantasma che avrebbero potuto essere inghiottite e cancellate dal tempo, come milioni di altre donne della loro epoca, e che invece sono sopravvissute sul vinile, con poche ma indimenticabili canzoni che forse davvero hanno cambiato il corso della musica americana, senza che loro l'abbiano mai saputo nè potessere neanche immaginarlo.
The last kind word I heard my daddy say,
Lord, the last kind word I heard my daddy say.

“If I die, if I die in the German War,
I want you to send my money, send it to my mother-in-law.”
[I want you to send my body, send it to my mother, Lord"]

“If I get killed, if I get killed, please don’t bury my soul
I cry leave me out, let the buzzards eat me whole

When you see me comin’, look ‘cross the rich man’s field [Richmonds field]
If I don’t bring you flour, I’ll bring you bolted meal.”

[instrumental break]

I went to the depot, I looked up at the sun [at the sign]
Cried, some train don’t come, gon’ be some walkin’ done.

My momma told me, just before she died,
“Lord, since the dawn, I thought you’d be so wise.”
["Lord, precious daughter, don't you be so wild."]

The Mississippi River, you know it’s deep and wide,
I can stand right here, see my baby from the other side.

What you do to me, baby, it never gets out of me,
I believe I’ll see ya, after I cross the deep blue sea.
[I may not see you after, cross' the deep blue sea]

envoyé par Bernart Bartleby - 26/5/2020 - 22:35


Raccomando anche l'ascolto della bella versione di Rhiannon Giddens


B.B. - 26/5/2020 - 22:37


Trovo alle pp. 60-61 della tesi di AnneMarie Cordeiro citata all'inizio dell'introduzione questa efficace spiegazione della vicenda raccontata da Geeshie Wiley nella sua “The Last Kind Words Blues”:

Wiley embodied her songster-folk singer identity in this song’s lyrics. While this piece is an original work, in her composition she drew from the collective memory of her peers and ancestors for some words and images. “The Last Kind Words Blues” is obviously a war song from World War I, given its reference to “the German War.” Wiley began by recounting the final requests of her lover before he leaves for the front. He morbidly describes his instructions for her following his imminent death: send his pay to my mother-in-law, and leave his body for the scavenger birds. If by chance he avoids that fate and comes home, she should look for him to come across the field, he will bring a gift back to her. After musing on this, Wiley sets out on her own journey. She heads to the station. She finds no train there, and in her frustration she cries to the sky that if one doesn’t arrive, she’s going to continue on foot. As she travels on, she remembers advice from her mother—evoking the blues trope, “my mama told me.” She then begins two stanzas of water metaphors. First, the vast Mississippi River and second the deep blue sea separate her from her baby. She can see him now, and she’ll see him again when she crosses over, she thinks as she remembers him fondly. The mere retelling of the story creates a heavy feeling of almost physical death. Wiley’s lover is almost resigned to his fate. She remembers her mother’s passing. And finally, she prepares to cross over herself.

B.B. - 26/5/2020 - 23:11




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