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Buio

Iosonouncane
Language: Italian


Iosonouncane

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Buio
[2015]

Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Iosonouncane

Album: Die


 De grijze boom ,1911 - Piet Mondrian - Den Haag, Kunstmuseum
De grijze boom ,1911 - Piet Mondrian - Den Haag, Kunstmuseum



«Ho lavorato anche sulla base delle letture di quel periodo: John Steinbeck, Ernest Hemingway, Albert Camus e Cesare Pavese, di cui ho letto e riletto in modo ossessivo il poemetto La terra e la morte». [Iosonouncane]

Tratto dalla recensione di ondarock:

Anche l’inizio di Buio è spettacolare: un’ipnosi in tempo ternario cullante in una continua, Mike Oldfield-iana trasformazione di stato, entità, tono e colore. Quando entra il canto, tutto si riordina in un lento da balera in versione surreale, pur ancora imbevuto di tastiere progressive e cori di sirene, con un finale di tremula trasfigurazione strumentale.
Ero io,
Nel solco ancora scorrerà
sete che divora i sorsi.

Ero io,
La vite nuda crescerà
fino a ricoprirti i fianchi.

Anche tu sei la pietra,
fuoco dei campi e dei frantoi.
È rinata la morte
e nella mano che semina
cade il sole cieco come la terra.

Ero io,
Il giorno tesse e si farà
fino a ricucirsi gli occhi.

Ora tu sei la fame,
grida di letti e mattatoi.
Qui finisce la morte
dove al fondo che macera
sgorga il sole buio come la terra.

Calano le reti e alti vanno i gabbiani sul porto
Gonfiano le reti e alti vanno i gabbiani sul porto
Tirano le reti e alti vanno i gabbiani sul porto.

Contributed by Riccardo Gullotta - 2020/5/23 - 21:51


Buongiorno Riccardo, ci aiuteresti a capire il testo un po' criptico e perché sia da considerare una CCG?

CCG Staff - 2020/5/24 - 12:18


Buonasera a voi.
In genere rimango dubbioso quando un artista cita grandi autori per agevolare la comprensione delle proprie composizioni (cfr l'introduzione). Quando ho cercato di approfondire, ho avuto la sensazione che il riferimento a Pavese non è affatto gratuito e forse neanche quello a Camus, ma su quest’ultimo occorrerebbe un’analisi non estemporanea. Per rendere in qualche misura più riconoscibile tale mia impressione, forse è opportuno citare due recensioni.

Da rockit
[…]Se con “La macarena su Roma” aveva composto un disco fortemente politico, con "Die" Iosonouncane è andato nella direzione opposta. La politica, per lo meno nel senso più ampio, bello e puro del termine (la cronaca costringe ormai a mettere sempre le mani avanti), rappresenta l’io che rinuncia al proprio interesse individuale per mettersi al servizio dell’intera comunità, ovvero di tutto ciò che sta al di fuori di sé […]Il sole, il mare, l’isola sono parte di un mondo basilare senza appigli temporali, sociali o culturali riconoscibili. E soprattutto senza apparente salvezza. La morte - qualcosa di più di un’opzione per il racconto di Iosonouncane - rimbalza continuamente non solo nei testi difficili e affascinanti delle canzoni, ma anche in quel gigantesco DIE della copertina: in sardo vuol dire giorno, ma la musica spinge di fatto a leggere die, in inglese[…]

Da Umbria24
[…] Musicalmente “Die” è una suite di 38 minuti circa le cui parti sono collegate ritmicamente e armonicamente fino a comporre un flusso sonoro continuo. È un disco esistenzialista e anarchico, profondamente arcaico e per questo radicalmente moderno. Non è un disco politico, ma per la sua stessa natura e nel suo essere una rivendicazione identitaria e culturale è, solo in ultima analisi, un atto politico.[…]


Naturalmente siamo nel campo dell’opinabile. Probabilmente sarà capitato anche a voi e ad altri contributori di non riuscire a “classificare” una canzone, cioè associarle un percorso tra quelli da voi previsti. Oppure scegliere un testo perché l'autore gode di un credito o una visibilità tali da accogliere il testo ipso facto.
A tale proposito mi permetto di suggerire, tempo e risorse permettendo, di introdurre dei tag , a fianco dei percorsi, per rendere più flessibile ed efficace l’associazione ( oltre a vantaggi più consistenti che Lorenzo individua molto meglio di me). Non risolverebbe totalmente le problematiche ma aiuterebbe a circoscriverle parecchio.

Ciò premesso, ho apprezzato la domanda. Va da sé che se l’Amministrazione ritenesse che la canzone non soddisfi i criteri di selezione non me ne rammaricherei affatto , dato che questo come tanti altri casi è materia di valutazioni soggettive.
E’, in fondo, una questione di fiducia. Da parte mia ripongo la massima fiducia, oltre che stima, nell’attività che AWS porta avanti con notevole impegno e serietà. Mentre ipotetiche revisioni parziali unilaterali sarebbero incomprensibili, per le scelte editoriali di fondo, tipicamente la pubblicazione di un brano proposto, le decisioni ponderate dell’Amministrazione sono, e dovrebbero essere per tutti, insindacabili.

Una buona serata

Riccardo Gullotta - 2020/5/24 - 22:55




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