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Vietnam Blues

Champion Jack Dupree
Langue: anglais


Champion Jack Dupree

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1972
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legacy3

Un blues che parla di guerra del Vietnam, inciso durante la guerra, prevede che questa sia senza fine viste le numerose nazioni che appoggiano il Vietnam. Poi paragona i problemi dei Vietnamiti con quelli degli afroamericani (dice "i miei problemi", il padre era del Congo, la madre per metà Cherokee e per metà afroamericana): Champion Jack Dupree negli anni '60 abbandona gli Stati Uniti per trasferirsi in Europa: gira Svizzera, Danimarca (dove vive a Christiania a Copenhagen), Inghilterra, Svezia e infine in Germania. [DQ82]

Champion Jack Dupree - born William Thomas Dupree (c.1910-1992) in New Orleans, he played blues piano in the boogie-woogie style, mainly based in Chicago, Illinois. He lived in London and worked in Europe through most of the 1960s. He sung about drugs, drink, and jail, as well as writing many political songs about US presidents (such as FDR, Truman and Kennedy) and the civil right movement (including a composition about Martin Luther King). He recorded this album at Morgan Sound Studios, Willesden, Northwest London in 1971, and released in the UK in 1972 for Sonet (# SNTF 626). Released in the US in 1974 (GNP Crescendo Records # GNPS 10013). (1) The 2004 CD reissue The Sonet Blues Story (Verve Records) included an alternative take of the Vietnam song discussed below. The recordings featured Peter Curtley (guitar); Paul Rowan (harmonica); Hughie Flint (drums).

The song "Vietnam Blues" took an anti-war position. Dupree felt sympathy for "the people over in Vietnam" who suffered a "lot of pain". He wanted the US government to "leave those poor people alone" and to "pull out and go home". He believed that the war would "never end" and that the Vietnamese had a lot of friends: "the Chinese...the North Koreans, the Russians...and they got me too". Dupress also sung about the pain felt by the mothers of US soldiers. It included a small line on the treatment of African-Americans in the US, saying that the Vietnamese had a problem "just like a got at home" - this coming from a man who left the US to live in Europe partly because of these issues. - Rate Your Music: Vietnam War, the Blues
Well, I feel so sorry
for the people over in Vietnam
Yeah, I feel so sorry
for the people over in Vietnam
It’s a whole lot of pain,
Uncle Sam don’t understand

Why don’t you leave Vietnam?
Leave those poor people alone
Why don’t you leave Vietnam?
Leave those poor, poor people alone
They got a hell of a problem,
just like I have at home

Well, I know every mother,
be glad to see her son come home
Yeah I know every mother,
be glad to see her son come home
Yes Uncle Sam does well pack up,
pull out, and go back home

The war in Vietnam,
there’s one war won't never end
The war in Vietnam,
there’s one war won't ever end
Oh, the Vietnam people,
they got a whole lot of friends

Yeah they got the Japanese,
they got the Chinese
They got the Mandalese
The North Koreans, the Russians
They got the Africans too,
and they got me too

When the lights come on
all over the world again
Yeah, when the lights come on
all over the world again
Well the people in Vietnam
will have a whole lot of friends again.

envoyé par Dq82 - 23/5/2020 - 15:35




Langue: italien

Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 24-05-2020 08:58

Due parole del traduttore. Nel testo originale, all'ascolto, è stata corretto un verso (il 2° della IV strofa): da there's a war that will never end a there's a war won't ever end (che, tra l'altro, si ripete nel 4° verso secondo tutto lo schema della canzone). Sempre all'ascolto, sono giunto alla conclusione dei "Mandalesi" (si veda la nota); avevo pensato anche a "Malays" (malesi) ma, chiaramente, non lo dice. Ovviamente, se qualcuno venisse a sapere con certezza che cosa dice Champion Jack Dupree, si faccia avanti e tutti gliene saremo assai grati. [RV]
Vietnam Blues

Beh, mi dispiace un sacco
Per quella gente laggiù in Vietnam
Eh sì, mi dispiace un sacco
Per quella gente laggiù in Vietnam
C'è una fraccata di sofferenza
Lo zio Sam non capisce

Perché non ve ne andate via dal Vietnam?
Lasciate stare quella povera gente
Perché non ve ne andate via dal Vietnam?
Lasciate stare quella povera gente
Hanno un problema d'inferno
Proprio come me a casa mia

Beh, so che ogni mamma sarebbe contenta
Di vedere il suo figliolo tornare a casa
Eh sì, so che ogni mamma sarebbe contenta
Di vedere il suo figliolo tornare a casa
Sì, è bene che lo zio Sam faccia i bagagli,
Che si ritiri e se ne torni a casa

La guerra nel Vietnam
È una guerra che non finirà mai
La guerra nel Vietnam
È una guerra che non finirà mai
Oh, i Vietnamiti
Hanno una marea d'amici

Eh sì, si son presi i Giapponesi
Si son presi i Cinesi
Si son presi i Birmani [1]
I Nordcoreani, i Russi
E si son presi anche gli Africani
E si son presi pure me

Quando le luci
Si riaccenderanno in tutto il mondo
Eh sì, quando le luci
Si riaccenderanno in tutto il mondo
Beh, la gente del Vietnam
Ci riavrà una marea d'amici.
[1] “Mandalesi” vale per “Birmani” (prendono nome da Mandalay, la seconda città della Birmania, o Myanmar, dopo Rangoon, o Yangon). Storicamente, i “re Mandalesi” sono stati i fondatori della nazione birmana.

24/5/2020 - 08:59




Langue: anglais

Versione alternativa / Alternative version / Autre version

1971/2004
The Sonet Blues Story
story

Questa versione alternativa viene dalla stessa session di registrazione dell'originale (1971), ma è stata pubblicata solo nel 2004, una versione forse ancora più incisiva: parla di "vergognosa sporca guerra" , a chi viene chiamato alle armi non resta che scavarsi la fossa, si uccidono donne e bambini, e infine ringrazia di essere abbastanza vecchio per non essere chiamato alle armi

VIETNAM BLUES

I feel so sorry
for the people in Vietnam
The way they be treated,
is a low down dirty shame…
I feel so sorry
I feel so sorry
for everyone right now

I know every mother
every mother will be glad
when the war is over
and her son come back home
I know she'll be glad
when the war is over
leave Vietnam alone

What could we do
when we got to go
We got no chance,
to say we don’t wanna go
When you got to go
dig your own grave
dig out all by yourself

Ain’t no justice
Ain’t no justice at all,
they get killed when they want
they're trying to kill them all
Well I feel so sorry
I feel so sorry
for the people in Vietnam

Innocent women
and children too
They kill them down
just like me and you
We don’t know why
why so much murder
always on their mind

I don’t see why
Uncle Sam don’t go back home
take all the men back
and leave Vietnam alone
I don’t see why
why he don't pack up
pack up and go home

Yeah, that's time to go now...
You know... Right now I got a whole lot of friends here, you know
more then I ever had

Yeah
I got friends in China
friends in Japan
friends in Russia
and Africa too, you know?
this will go on a long time

I’m so glad
I was too old,
I was too old
Lord [...] on my soul
Yeah I'm too old
so I feel sorry
for the people down

Maybe one day
Uncle Sam will understand
That you can’t win every war
not even in Vietnam
you just well pull out
you just well pull out
and go back home

envoyé par Dq82 - 23/5/2020 - 15:55




Langue: italien

Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös
dq82 (versione alternativa / alternative version)
VIETNAM BLUES

Sono dispiaciuto
Per il popolo vietnamita
Il modo in cui è trattato,
È una brutta sporca vergogna...
Sono dispiaciuto
Sono dispiaciuto
Per tutti, ora

Io so che ogni madre
Ogni madre sarà felice
Quando finirà la guerra
E suo figlio tornerà a casa
Lo so che sarà felice
Quando finirà la guerra
E lasceremo il Vietnam libero

Che potremmo fare
Quando dovremo partire
Non abbiamo possibilità
di rifiutarci
Quando dovrai partire
scavati la fossa
Scavatela da solo

Non c'è giustizia
Non c'è affatto giustizia
Vengono uccisi quando vogliono
Stanno cercando di sterminarli tutti
Sono veramente dispiaciuto
Sono dispiaciuto
Per il popolo vietnamita

Abbattono
Donne innocenti
E anche bambini
Come me e te
Non sappiamo perché
Perché così tanti morti
Sono sempre nei loro pensieri

Io non capisco perché
zio Sam non torni a casa
Portati via tutti gli uomini
E lascia il Vietnam libero
Non capisco perché
Perché non fa i bagagli
I bagagli e vai a casa

Sì, è tempo di andartene
Lo sai... ora ho un sacco di amici qui, lo sai più di quanti ne abbia mai avuti


Ho amici in Cina
Amici in Giappone
Amici in Russia
E anche in Africa, lo sai?
Questo durerà a lungo

Sono contento
Di essere troppo vecchio
Di essere troppo vecchio
Signore... la mia anima
Sì sono troppo vecchio
E sono dispiaciuto
Per la gente più giovane

Forse un giorno
zio Sam capirai
Che non puoi vincere ogni guerra
E nemmeno in Vietnam
Faresti bene a ritirarti
Faresti bene a ritirarti
E tornare a casa

envoyé par Dq82 - 24/5/2020 - 18:43


Bellissima e molto significativa. Dove hai trovato il testo? L'ho rimesso un po' a posto seguendo le ripetizioni e le strofe ma manca una parola che non riesco a capire (Manilis??).

Lorenzo - 23/5/2020 - 15:51


Messa a posto anche la seconda versione, ma manca ancora qualcosa. Ma le avevi trascritte all'ascolto?

Lorenzo - 23/5/2020 - 16:17


Testo presente, per entrambe le versioni, solo su Vietnam War Song Project...

B.B. - 23/5/2020 - 17:39


Ok lì si trovano i testi come originariamente contribuiti da dq82, però all'ascolto sono un po' diversi e ho cercato di rimetterli a posto, ma ci sono alcuni pezzi che mancano...

Lorenzo - 23/5/2020 - 19:03


In realtà ho trovato il testo su questa pagina greca... purtroppo in questo momento non dispongo di un pc, e sul telefono non è possibile far funzionare il tubo e trascrivere il testo in contemporanea.

Dq82 - 23/5/2020 - 22:22


Credo che la fonte originaria sia lo studio di Samuel Charters intitolato "The Legacy of the Blues: A Glimpse Into the Art and the Lives of Twelve Great Bluesmen" (1975), tradotto in greco in un'edizione del 1982, di cui al sito citato da Dq82.

Ma quella pagina greca risale al 2014, mentre JBrummer iniziò il suo importante percorso "Vietnam War Song Project" - da cui più volte si è attinto, non sempre citandolo - nel 2007, e lo aggiorna costantemente da allora.

Io quindi darei il credito di fonte proprio a JBrummer per il suo lavoro enorme e certosino, che oggi raccoglie ben 2834 canzoni sulla guerra in Vietnam, molte corredate di testo, almeno parziale.

Un lavorone immenso, articolato e accurato che si interseca anche con altri percorsi e temi a noi affini e che pregherei tutti d'ora innanzi di citare chiaramente se vi si attinge, per il rispetto che gli è dovuto e perchè così si deve fare.

B.B. - 24/5/2020 - 01:18


Secondo me "they got the Chinese" eccetera non si traduce con "si son presi" ma semplicemente con "hanno" (forma abbreviata colloquiale di they've got, vedi anche nella seconda versione "i got friends") ma magari mi sbaglio...

Lorenzo - 24/5/2020 - 10:53


Aggiungo solo che l'ipotesi che la fonte cartacea originaria, da cui JBrummer ha ricavato i testi parziali di queste due versioni di "Vietnam Blues", sia proprio il libro di Samuel Charters è confermata senza ombra di dubbio dal fatto che il disco di Dupree del 1972, dove è contenuto il brano, ha le note sul retro firmate da Sam Charters.



Samuel Charters (1929-2015) è stato un importante storico della musica e produttore discografico statunitense, un bianco innamorato della musica nera, e del blues in particolare.

B.B. - 24/5/2020 - 13:50


Io invece ho preso quel "they got" ecc. proprio nel senso di "gotcha", per intendersi. Ma, certo, col "get" ogni ipotesi è al tempo stesso plausibile e vaga...

Riccardo Venturi - 24/5/2020 - 21:57




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