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Pensiero

Pooh
Langue: italien


Pooh

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[1971]

Singolo : Pensiero/A un minuto dall'amore

1971-pensiero-a


Da ipooh.it

I Pooh nel 1971


Commenti sulla canzone

Roby Facchinetti

“La musica la scrissi un pomeriggio nella mia casa di Mozzo, vicino a Bergamo. Mi ero sposato da poco con Mirella Costa ed eravamo andati a vivere lì. In quei giorni Valerio era mio ospite: dovevamo incidere il primo album per la CBS e lavoravamo sodo. La casa di Mozzo era diventato un po’ il nostro quartier generale, ci avevo portato ancheil piano verticale che avevo nella casa di Astino. Quel pomeriggio io stavo suonando e Valerio buttava giù delle strofe quasi in diretta. Fu la sua intuizione delle prime note da cui parte Pensiero. A un certo punto ci mettemmo a cantare insieme la parte di testo già scritta: mezz’ora dopo il pezzo era praticamente finito, anche se in realtà in una fase successiva il testo ha subito qualche aggiustamento. Comunque riascoltando il nastro ci veniva da sorridere: eravamo consapevoli di aver scritto una cosa che poteva funzionare. Quello che quasi nessuno capì quando pubblicammo questo pezzo e che ancora oggi non tutti sanno, è che in realtà questa canzone parla di un carcerato. Nella primissima versione la cosa era più esplicita, ma Lucariello preferiva un testo più enigmatico: secondo la sua teoria, era meglio che alla gente non si rivelasse proprio tutto. E poi, a torto o a ragione, riteneva che parlare di carcere in una canzone fosse sconveniente. La cassetta contenente il provino originale la posseggo ancora ed è una delle cose più preziose che ho”.

Riccardo Fogli

“Premetto che tutto quello che dico non è legge, ma semplicemente ciò che affiora dalla mia memoria dopo tanti anni e tante canzoni. Nel caso di Pensiero, Roby Facchinetti arrivò in studio, si mise al pianoforte, come sempre, e ci fece ascoltare l'idea di una canzone che più o meno faceva: 'Na-na-na-na-na-na-nà pensiè-ro, na-na-na-na-na-na-nà pensiè-ro'. Fu questo a stimolare Valerio Negrini, che scrisse il testo partendo dalla parola 'pensiero'. Raccontava di un ragazzo arrestato, che aveva in cuor suo un'unica preoccupazione: far sapere alla sua donna che lui 'quella notte giù in città non c'era' ed era innocente. Eravamo all'inizio degli anni '70 e stavamo lavorando all'album Opera Prima. Il brano era quasi tutto corale e quindi il dubbio riguardava solamente l'inciso 'Solo lei nell'anima, è rimasta lo sai...', che era l'unica parte per voce solista. Ognuno di noi provò a cantarlo, come succedeva in tutte le canzoni dei Pooh di quel periodo. Alla fine venne passata ai voti la mia interpretazione, perchè quelle note si addicevano in particolar modo alla mia vocalità. Ma, comunque, in tutta sincerità credo che Pensiero avesse dentro di sé una tale forza per cui, anche se fosse stata cantata dalla mi' zia, avrebbe avuto lo stesso un grande successo."

Pooh

“Brano composto da Negrini e Facchinetti in casa di Facchinetti con Negrini parcheggiato per indigenza su materassi anatomicamente appoggiati sul pavimento, (e ringraziare). Il testo, in seguito ruffianamente mascherato per rischiare il meno possibile argomenti imbarazzanti, ipotizzava all'origine che un carcerato liberasse il suo pensiero oltre le sbarre, fino ai suoi luoghi più cari, proclamando all'amata la sua innocenza." (1993)

Valerio Negrini

“Compleanno millenovecentosettantuno; ventinove tappi al duemila, due chiacchiere con me stesso.
Non restare chiuso quì pensiero! Contro ogni volere del nostro produttore, il personaggio della nostra nuova canzone sarà un uomo di galera. Con la mia banda ci sentiamo in prigione, sotto lo sguardo bovino delle macchine fotografiche, l'improvvisa adulazione dei bottegai, la strizza quotidiana che il bel giocattolo si rompa troppo presto. Abbiamo sul comodino Papillon, il Conte di Montecristo e il Vagabondo delle Stelle.
Sono un uomo strano ma sincero. Sarà verità? Quando eravamo senza rupie, senza macchina e senza futuri plausibili facevamo i cretini per non morire, adesso non vogliamo cominciare a farlo per mestiere.
Cerca la sua casa e poi sul muro, scrivi tutto ciò che sai che è vero. Ragazze mie di una sera, di un mese, di un anno, amici di doposcuola o di sbornia, chiunque abbia diviso un mezzo feeling con me, fatemi gli auguri che sto diventando grande.
C'è sulla montagna il suo sentiero... Adesso che mangiamo con la forchetta e l'Alitalia ci fa entrare nei suoi aeroplani troveremo quella montagna. Oppure senza passare frontiere il posto giusto è quel palazzo alto in periferia, quell'indirizzo che conosco così bene?
Quella notte giù in città non c'ero... E invece c'eravamo eccome, e giù in quante altre città, a sfondar tamburi e preoccupare mamme italiane, noi prima, dopo e invece dei pasti a strafare e a stralunarci come foche al mercato del pesce.
Solo lei nell'anima è rimasta lo sai. Ne sarà rimasta una a testa ad aspettarci?
Questo uomo inutile troppo stanco è ormai. E quì finalmente si esagera. Forse in questi anni abbiamo preso troppa corrente dai microfoni ma non abbiamo mai fatto segnare la nostra zuppa sul conto di altri, abbiamo fatto ballare la gente anche quando avevamo mal di pancia, scriviamo parole e musica e non lettere anonime. Questa nuova NON è solo una canzone d'amore, è la storia di un uomo dietro le sbarre che merita libertà.
Solo tu pensiero puoi fuggire se vuoi. Annodo le lenzuola e vengo anch'io."
Non restare chiuso qui, pensiero
riempiti di sole e vai nel cielo
cerca la sua casa e poi sul muro
scrivi tutto ciò che sai che è vero
che è vero

Sono un uomo strano ma sincero
cerca di spiegarlo a lei, pensiero
quella notte giù in città non c'ero
male non le ho fatto mai, davvero
davvero

Solo lei nell'anima
è rimasta, lo sai
questo uomo inutile
troppo stanco è ormai
Solo tu, pensiero
puoi fuggire se vuoi
la sua pelle morbida
accarezzerai

C'è sulla montagna il suo sentiero
vola fin lassù da lei, pensiero
dal cuscino ascolta il suo respiro
porta il suo sorriso qui vicino
vicino

Non restare chiuso qui, pensiero
riempiti di sole e va nel cielo
cerca la sua casa e poi sul muro
scrivi tutto ciò che sai, pensiero
pensiero...

envoyé par adriana - 21/5/2020 - 11:03


Allora non poteva mancare la parodia!



da Porci con le ali, film del 1977 diretto dal regista Paolo Pietrangeli, liberamente tratto dall'omonimo romanzo di successo scritto da Marco Lombardo Radice e Lidia Ravera.

«Viva Mao Tse Tung evviva il suo pensiero
quello sì che è giusto, quello sì che è vero
Lenin col Partito sempre fu sincero
Stalin col Partito invece fu severo, severo
Trockij si vendette allo straniero
ma il piccone su di lui non fu leggero, leggero»

Lorenzo - 21/5/2020 - 17:00




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