Tec’het o deus kuit pell diouzh ar fank hag ar glav
Pell diouzh ar mallozhioù a bouez warnomp atav
Hag ar c’halvarioù maen a ouel dour benniget
War an dremmwelioù du ha bezioù ar vered
War an dremmwelioù du ha bezioù ar vered
E plav an huñvreoù dilezet re abred
Rak tec’het o deus kuit diouzh an traoniennoù glas
Aet int da glask o chañs e tousmac’h ar gêr vras
Aet int da glask o chañs e tousmac’h ar gêr vras
Er c’hrakparadozioù a vez stipet well-wazh
Penntiez ha prajoù o deus laosket a-dreñv
An H.L.M.où-hont [1] zo tostoc’h ouzh an neñv
An H.L.M.où-hont zo tostoc’h ouzh an neñv
Neb a gredo enebiñ a ranko bezañ kreñv
Tec’het o deus kuit pell gant ar c’heuz hag an naon
O huñvreoù kaset re abred da anaon
An huñvreoù kaset re abred da anaon
Hag an esperañsoù a glemm war ar varvskaoñ
Talmiñ ra c’hoazh enno nerzh al Lavaroù hud
Met avel an dezerzh war ar maezioù a yud
Ha sevel ray un deiz diouzh kalon an douar
Ar bleunioù tan tarzhet diwar re a c’hlac’har?
Ha kavet vo un deiz dre nerzh al Lavar splann
Ar rouantelezhioù kuzhet e frond al lann?
Ra vimp daonet troad-kil-ha-penn
M’ az tisoñjomp Jeruzalem
Pell diouzh ar mallozhioù a bouez warnomp atav
Hag ar c’halvarioù maen a ouel dour benniget
War an dremmwelioù du ha bezioù ar vered
War an dremmwelioù du ha bezioù ar vered
E plav an huñvreoù dilezet re abred
Rak tec’het o deus kuit diouzh an traoniennoù glas
Aet int da glask o chañs e tousmac’h ar gêr vras
Aet int da glask o chañs e tousmac’h ar gêr vras
Er c’hrakparadozioù a vez stipet well-wazh
Penntiez ha prajoù o deus laosket a-dreñv
An H.L.M.où-hont [1] zo tostoc’h ouzh an neñv
An H.L.M.où-hont zo tostoc’h ouzh an neñv
Neb a gredo enebiñ a ranko bezañ kreñv
Tec’het o deus kuit pell gant ar c’heuz hag an naon
O huñvreoù kaset re abred da anaon
An huñvreoù kaset re abred da anaon
Hag an esperañsoù a glemm war ar varvskaoñ
Talmiñ ra c’hoazh enno nerzh al Lavaroù hud
Met avel an dezerzh war ar maezioù a yud
Ha sevel ray un deiz diouzh kalon an douar
Ar bleunioù tan tarzhet diwar re a c’hlac’har?
Ha kavet vo un deiz dre nerzh al Lavar splann
Ar rouantelezhioù kuzhet e frond al lann?
Ra vimp daonet troad-kil-ha-penn
M’ az tisoñjomp Jeruzalem
Contributed by Flavio Poltronieri - 2020/5/19 - 19:48
Language: Italian
Troidigezh en italianeg / Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Flav Kadorvrec'her (Flavio Poltronieri)
Flav Kadorvrec'her (Flavio Poltronieri)
DIASPORA
Lontano dal fango, lontano dalla pioggia,sono andati
Lontano dalle maledizioni che ci investono tutti i giorni
E dai calvari in pietra che piangono acqua benedetta
Sugli orizzonti neri e sulle tombe
Sugli orizzonti neri e sulle tombe
Planano i sogni troppo presto abbandonati
Perché sono andati lontano dalle valli verdi
A cercar fortuna nel tumulto di città gigantesche
A cercar fortuna nel tumulto di città gigantesche
In questi pseudo-paradisi costruiti tanto bene quanto male
Si sono lasciati dietro le loro case e i loro campi
Laggiù le H.L.M. [1] sono più vicine al cielo
Laggiù le H.L.M. sono più vicine al cielo
Chi vorrà resistere dovrà provare la sua forza
Sono partiti con la fame nella pancia e il rimpianto nel cuore
Con i loro sogni troppo presto trapassati
Con i loro sogni troppo presto trapassati
E le speranze gemono nelle cappelle ardenti
Dentro di loro fremono ancora le parole magiche
Ma il vento urla sulle campagne deserte
Si leveranno un giorno dal cuore della terra
I fiori di fuoco nati dal troppo dispiacere?
E il potere delle parole ci farà trovare
I regni nascosti nell’odore dei ginestroni?
Che possiamo noi tutti essere dannati
Gerusalemme se ti dimentichiamo!
Lontano dal fango, lontano dalla pioggia,sono andati
Lontano dalle maledizioni che ci investono tutti i giorni
E dai calvari in pietra che piangono acqua benedetta
Sugli orizzonti neri e sulle tombe
Sugli orizzonti neri e sulle tombe
Planano i sogni troppo presto abbandonati
Perché sono andati lontano dalle valli verdi
A cercar fortuna nel tumulto di città gigantesche
A cercar fortuna nel tumulto di città gigantesche
In questi pseudo-paradisi costruiti tanto bene quanto male
Si sono lasciati dietro le loro case e i loro campi
Laggiù le H.L.M. [1] sono più vicine al cielo
Laggiù le H.L.M. sono più vicine al cielo
Chi vorrà resistere dovrà provare la sua forza
Sono partiti con la fame nella pancia e il rimpianto nel cuore
Con i loro sogni troppo presto trapassati
Con i loro sogni troppo presto trapassati
E le speranze gemono nelle cappelle ardenti
Dentro di loro fremono ancora le parole magiche
Ma il vento urla sulle campagne deserte
Si leveranno un giorno dal cuore della terra
I fiori di fuoco nati dal troppo dispiacere?
E il potere delle parole ci farà trovare
I regni nascosti nell’odore dei ginestroni?
Che possiamo noi tutti essere dannati
Gerusalemme se ti dimentichiamo!
[1] H.L.M. è il diminutivo di “Habitation à Loyer Modéré” ovvero “Alloggio Controllato in Affitto”, una forma di edilizia ancora oggi presente in Francia, come pure in paesi ad essa, dall’emigrazione collegati, quali l’Algeria, il Quebec o il Senegal. Come facilmente immaginabile il tenore di vita di tali residenze è comunemente assai scadente.
Contributed by Flavio Poltronieri - 2020/5/19 - 21:51
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Testo di Yann-Bêr Piriou
Musica di Norbert Periault
Interpretazione: Gweltaz Ar Fur nel disco "Bonedoù Ruz!" 1975
(trascrizione all'ascolto di Flavio Poltronieri)