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War

Emigrate
Language: English


Emigrate

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War
[2018]

Text und Musik / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Emigrate

Album:
A million Degrees

A Million Degrees
We’re burning at the stakes now
Our angels from a far
Have come to live in ghost towns
Their tombs were black and charred

I’ve seen the messengers
But they were not for me
They said we’re all black witches
Part of an industry

War
This is what it sounds like
War
Cries unsynchronized
War
This is what it sounds like
War
To keep us terrified

We keep the cameras rolling
So we can televise
All that we’ve have been controlling
To keep you mesmerized

What could the right explosions
Just like the laboratories
Commercialized religions
And their inequities

War
This is what it sounds like
War
Cries unsynchronized
War
This is what it sounds like
War
To keep us terrified...

War
This is what it sounds like
War
Cries unsynchronized
War
This is what it sounds like
War
To keep us terrified...

War
This is what it sounds like
War
Cries unsynchronized
War
This is what it sounds like
War
To keep us terrified.

Contributed by Riccardo Gullotta - 2020/5/12 - 18:59



Language: Italian

Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös :
Riccardo Gullotta

Emigrate - war
GUERRA

Stiamo bruciando sul rogo adesso
I nostri angeli sono lontani
Sono venuti a vivere in città fantasma
Le loro tombe sono nere e carbonizzate

Ho visto messaggeri
Ma non stavano dalla mia parte
Dicevano che siamo fottuti neri [1]
parte di un business

Guerra
Questo è ciò che sembra
Guerra
Urla non simultanee
Guerra
Questo è ciò che sembra
Guerra
Per tenerci nel terrore

Continuiamo a tenere telecamere in azione
Così possiamo trasmettere
Tutto ciò che abbiamo tenuto sotto controllo
Per tenervi ipnotizzati

Ciò che potrebbero le esplosioni giuste
Così come i laboratori
Le religioni oggetto di commercio
E le disuguaglianze che producono

Guerra
Questo è ciò che sembra
Guerra
Urla non simultanee
Guerra
Questo è ciò che sembra
Guerra
Per tenerci nel terrore…
Guerra
Questo è ciò che sembra
Guerra
Urla non simultanee
Guerra
Questo è ciò che sembra
Guerra
Per tenerci nel terrore…

Guerra
Questo è ciò che sembra
Guerra
Urla non simultanee
Guerra
Questo è ciò che sembra
Guerra
Per tenerci nel terrore.
[1] letteralmente “falene nere”
Tentiamo una spiegazione, la buttiamo li. “Black witch” [una falena di aspetto simile ad un pipistrello] nell’immaginario collettivo fa riferimento alla leggenda gallese del ciclo di re Artù, Culhwch ac Olwen . Culhwch deve sposare Olwen, figlia del gigante Ysbaddaden su cui grava la pena della morte se la figlia dovesse sposarsi. Perciò Ysbaddaden per sbarazzarsi di Culhwch gli impone una quarantina di imprese assai pericolose. Lo spasimante si rivolge a re Artù. L’ultima impresa consiste nel tagliare i capelli e radere la barba a Ysbaddaden. Facile a dirsi, ma senza il sangue della “black witch” l’impresa è vana. Artù riesce ad uccidere l’animale. Con il sangue del cadavere Culhwch riesce a portare a termine l’ultima impresa. Ysbaddaden crepa come da copione, i due assatanati doc (la cui foga, presumiamo, avrà sorvolato sui preliminari) sono finalmente liberi di una congiunzione non stop. E vissero felici e contenti.
Superfluo aggiungere che nella cultura anglosassone, in quella celtica, il lepidottero in questione porta male ed è segno di morte.

...Tutto questo spappié per dire che i soggetti in predicato sono individui di cui farne a meno.

Contributed by Riccardo Gullotta - 2020/5/12 - 19:08




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