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Rosalinda, ou Se tu fores ver o mar

Fausto
Langue: portugais


Fausto

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[1977]
Letra e música/ Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Fausto
Album / Albumi: Madrugada dos trapeiros

Fausto – Se Tu Fores Ver O Mar (Rosalinda)

Fausto è stato senz'altro il più lirico dei cantautori portoghesi della sua epoca, al contempo partecipando attivamente al “PREC”, il “Processo Revolucionário Em Curso”, il periodo confuso, contraddittorio e pieno di slanci susseguente alla Rivoluzione dei Garofani del 25 aprile 1974, a fianco di José Afonso, di Adriano Correia de Oliveira, di José Mário Branco, di Vitorino e di molti altri grandi artisti portoghesi. Alcuni suoi testi furono interpretati da José Afonso; a sua volta, produsse dopo il 1975 alcuni album del suo maestro. Nella musica di Fausto si avvertivano influenze africane (certamente non ignote neppure a José Afonso); sulle sue composizioni si innestava la sua voce assai melodiosa. La canzone “Rosalinda”, che qui presentiamo, è del 1977. Il PREC è terminato, il Portogallo ha una Costituzione democratica e si avvia ad un periodo di assestamento (alcuni direbbero: di riflusso) dopo i convulsi primi anni dopo la Rivoluzione. E' ancora un paese in ritardo, e sorge naturalmente il problema energetico: così si pensa di costruire, naturalmente, centrali nucleari. Una di queste era prevista a Ferrel, nei pressi di Peniche (località, assieme a Caxias, tristemente nota per un duro carcere del passato regime dittatoriale. Fausto avverte i pericoli gravissimi che si corrono per colmare il ritardo economico, e scrive questa bella canzone indirizzandola a una bambina, Rosalinda, vale a dire al futuro. Un futuro fatto di inquinamento, di sfruttamento, di nuova disoccupazione, tutte cose inerenti allo sviluppo industriale di cui Fausto era fortemente critico. Ci aveva visto più che giusto, ed oggi non possiamo che accorgercene amaramente: ”Attenta che non affondi / la barchetta del tuo piedino / in sudicio petrolio in riva al mare.” [RV]
Rosalinda
se tu fores à praia
se tu fores ver o mar
cuidado não te descaia
o teu pé de catraia
em óleo sujo à beira-mar

A branca areia de ontem
está cheiinha de alcatrão
as dunas de vento batidas
são de plástico e carvão
e cheiram mal como avenidas
vieram para aqui fugidas
a lama a putrefacção
as aves já voam feridas
e outras caem ao chão

Mas na verdade Rosalinda
nas fábricas que ali vês
o operário respira ainda
envenenado a desmaiar
o que mais há desta aridez
pois os que mandam no mundo
só vivem querendo ganhar
mesmo matando aquele
que morrendo vive a trabalhar
tem cuidado...

Rosalinda
se tu fores à praia
se tu fores ver o mar
cuidado não te descaia
o teu pé de catraia
em óleo sujo à beira-mar

Em Ferrel lá p´ra Peniche
vão fazer uma central
que para alguns é nuclear
mas para muitos é mortal
os peixes hão-de vir à mão
um doente outro sem vida
não tem vida o pescador
morre o sável e o salmão
isto é civilização
assim falou um senhor
tem cuidado

envoyé par Riccardo Venturi - 23/4/2020 - 20:42



Langue: italien

Traduzione italiana / Traducção italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 27-04-2020 05:12
ROSALINDA (SE ANDRAI A VEDERE IL MARE)

Rosalinda
se andrai alla spiaggia,
se andrai a vedere il mare
attenta che la barchetta
del tuo piedino non affondi
in sudicio petrolio sulla riva

La bianca sabbia di un tempo
è tutta piena di catrame
le dune battute dal vento
sono di plastica e carbone
maleodoranti come viali di città
venuti fin qui sfuggiti
alla melma della putrefazione
gli uccelli volano già feriti
e altri cadono al suolo

Ma in realtà, Rosalinda,
nelle fabbriche che vedi là
l'operaio respira ancora
e impallidisce avvelenato
la maggior parte di quest'aridità
poiché chi al mondo comanda
nella vita solo desidera profitto
anche ammazzando chi
vive morendo di lavoro
fai attenzione...

Rosalinda
se andrai alla spiaggia,
se andrai a vedere il mare
attenta che la barchetta
del tuo piedino non affondi
in sudicio petrolio sulla riva

A Ferrel, là vicino a Peniche
stan costruendo una centrale
che per alcuni è nucleare
ma che per tanti è mortale
i pesci arriveranno a manciate
uno malato, l'altro morto
e il pescatore non può vivere
muore l'alosa ed il carpione
e questa è la civiltà
così ha parlato un signore
fai attenzione

27/4/2020 - 05:12




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