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Alessio Lega
Language: Italian


Alessio Lega

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Questa è una canzone scritta durante l’emergenza, ma non improvvisata. Non parla dell’emergenza in sé, parla della storia di una giovane lavoratrice (un chirurgo del Cardarelli, il principale ospedale di Napoli) che è anche madre di un bambino di tre anni, e che ci si è trovata proiettata dentro - come si usa dire - in prima linea.
È il mio omaggio a queste lavoratrici, attraverso la vita di una di loro, che ho la fortuna di conoscere.

La registrazione invece, quella sì, è abbastanza improvvisata coi mezzi della quarantena (un Vecchio I-pad), ma spero che se ne colga l’emozione.
Quando penso ai martiri e agli eroi
Io penso a Durruti e Che Guevara
All’esempio giunto fino a noi
Tutta quella lotta che rischiara

Penso a Rosa Luxemburg ribelle
A chi si è giocato in un minuto
Nella solitudine le stelle
Senza avere il tempo di un saluto

Corre, corre la locomotiva
Gramsci nella cella che scriveva
E Pinelli sopra il motorino
Pino quel mattino che correva

Poi mi viene in mente anche il sorriso
Di una dottoressa che conosco
Che operava nel Burkina Faso
Quando andava in ferie ad ogni agosto

Dieci anni e più di precariato
Sola con un figlio ed una madre
Lei che corre sempre senza fiato
E mangia uno yogurt per le strade

Scappa nella metropolitana
Strappa dalla morte i suoi fratelli
Fa guerriglia ogni settimana
Lotta coi suoi ferri al Cardarelli

Poi ritorna a casa e dorme stretta
Preso dall’asilo il suo bambino
Tutta la sua vita nella fretta
Nel caffè che brontola al mattino

Viene la paura del contagio
Tutti chiusi nell’isolamento
Il silenzio vuoto è un nubifragio
Tutto un brulicare di cemento

L’ospedale adesso è la frontiera
Del bombardamento, la trincea
Ogni bollettino della sera
Mette la paura in ogni idea

Questa dottoressa che continua
Per coraggio o per disperazione
Per coscienza, forza o disciplina
Va sul fronte e aiuta le persone

Sa che può portare in sé il nemico
Dentro la sua casa, fra i suoi cari
gli incubi, i pericoli, il dolore
Tutta quella lotta che rischiara

Quando pensi all’angelo custode
Non pensare a gente sovrumana
Pensa che ti sta schiacciando un piede
Nella stessa metropolitana

Contributed by Lorenzo - 2020/3/21 - 11:37




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