Nelle reti di tre pescatori,
che del mare sono i lavoratori,
non ci sono più acciughe e sardine,
ma bottiglie, bicchieri e lattine.
Ci son scarti di vetro e tessuti,
alluminio, metallo e rifiuti,
e pensare che il fondo del mare
fu creato per poterci pescare.
Dove un tempo c’eran seppie ed orate,
c’è ora plastica a tonnellate;
oggi c’è spazzatura marina,
ieri l’acqua cristallina.
Nelle reti vi hanno trovato
tonnellate di ferro incastrato
e tubetti di creme abbronzanti,
microplastiche molto abbondanti,
particelle piccole e strane
tra coralli, sogliole e tane.
I pescatori che col loro barchino
son difensori del mondo marino,
ora pescano i tanti rifiuti
che nel mare son caduti.
È la plastica ad avere il primato
delle cose che abbiamo gettato
e che finiscono nelle reti,
incuranti dei divieti.
Non va meglio sulle spiagge
dove spesso orde selvagge
di bagnanti ineducati
compion gesti da screanzati.
E non mancano famiglie
che abbandonano bottiglie:
così vengon rinvenuti
chili e chili di rifiuti.
Tocca adesso ai pescatori
diventare i pulitori,
catturando con le reti
tutto il frutto dei divieti:
l’immondizia dei villani,
pure dei rifiuti urbani,
dalla plastica ai metalli,
ferro, carta e anche cristalli,
dai rifiuti quotidiani,
alle sedie ed ai divani.
È l'inciviltà di alcuni,
con dei gesti inopportuni,
che trasforma il nostro mare
in ambiente da salvare,
in discarica abusiva,
dove gente assai cattiva
sporca, inquina e fa di tutto
perché il mare sia distrutto.
che del mare sono i lavoratori,
non ci sono più acciughe e sardine,
ma bottiglie, bicchieri e lattine.
Ci son scarti di vetro e tessuti,
alluminio, metallo e rifiuti,
e pensare che il fondo del mare
fu creato per poterci pescare.
Dove un tempo c’eran seppie ed orate,
c’è ora plastica a tonnellate;
oggi c’è spazzatura marina,
ieri l’acqua cristallina.
Nelle reti vi hanno trovato
tonnellate di ferro incastrato
e tubetti di creme abbronzanti,
microplastiche molto abbondanti,
particelle piccole e strane
tra coralli, sogliole e tane.
I pescatori che col loro barchino
son difensori del mondo marino,
ora pescano i tanti rifiuti
che nel mare son caduti.
È la plastica ad avere il primato
delle cose che abbiamo gettato
e che finiscono nelle reti,
incuranti dei divieti.
Non va meglio sulle spiagge
dove spesso orde selvagge
di bagnanti ineducati
compion gesti da screanzati.
E non mancano famiglie
che abbandonano bottiglie:
così vengon rinvenuti
chili e chili di rifiuti.
Tocca adesso ai pescatori
diventare i pulitori,
catturando con le reti
tutto il frutto dei divieti:
l’immondizia dei villani,
pure dei rifiuti urbani,
dalla plastica ai metalli,
ferro, carta e anche cristalli,
dai rifiuti quotidiani,
alle sedie ed ai divani.
È l'inciviltà di alcuni,
con dei gesti inopportuni,
che trasforma il nostro mare
in ambiente da salvare,
in discarica abusiva,
dove gente assai cattiva
sporca, inquina e fa di tutto
perché il mare sia distrutto.
envoyé par River - 22/1/2020 - 08:29
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«Filastrocche Plastic Free»
Mimmo Mòllica
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