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Piero Ciampi: Bambino mio

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Bambino mio (Ciampi-Pavone-Marchetti)
in: Io e te abbiamo perso la bussola
Amico – 1973
Io e te abbiamo perso la bussola

Oggi sono 40 anni che se n’è andato! Voglio ricordare Piero Ciampi con questo capolavoro. Ha vissuto poco tempo, alzando continuamente la posta e non si può ogni giorno ricominciare da zero. Ha passato gli ultimi anni della propria vita nella sua Livorno, “la città più difficile per tutti”. L’ultima volta che venne visto era il 6 marzo 1979, all’Enoteca Mannari (che si chiamava Osteria dei Terrazzini, fino al 1974). Così, per molto tempo, il 6 Marzo di tutti gli anni, per qualcuno, divenne abitudine ritrovarsi proprio in quella osteria nel suo ricordo. Dopo tanto tempo e tanta storia purtroppo ancora molti non sanno neppure delle sue canzoni. Dal 2008 se n'è andata anche l'enoteca Mannari. Per ora resta Livorno, ma non basta rilastricare le strade, un paese è fatto di persone!
Sono da poco passate le festività con tutti i loro balocchi e questa canzone ha un sapore così universale e dolente. Le canzoni di Piero sono patrimonio dell’umanità, più di Babbo Natale. Ho chiesto a Gesù Bambino di far finalmente ristampare tutti i dischi di Piero Ciampi ma non sono né il primo né l’unico e purtroppo non credo si realizzerà!

Carmen Villani


Carmen Villani, forse qualcuno se la ricorda bellissima attrice sexy ma lei comunque amava molto cantare e nel 1971 quando entrò nella RCA, si accostò alla canzone d'autore: già l'anno prima aveva interpretato “L'amore è come un bimbo” di Paoli e Bindi e a Canzonisima di quell'anno si presentò con una canzone inedita e sconvolgente “Bambino mio”, scritta da Piero Ciampi, che divenne nell’ottobre di quell’anno, un 45 giri, com’era molto in voga ai tempi.
Una interpretazione davvero insuperabile e commovente:



Nel 1972 iniziò a registrare addirittura un intero album scritto dal cantautore livornese, sempre con gli arrangiamenti di Gianni Marchetti, ma il progetto, ahimè, non fu portato a termine per il sopravvenuto mancato appoggio proprio della casa discografica. Lo realizzò invece altrettanto meravigliosamente, Nada Malanima l’anno dopo con “Ho scoperto che esisto anch'io”. Carmen interpretò allora la banale “Perché dovrei” di Mogol/Battisti che venne presentata nello spettacolo Senza Rete, mentre “Bambino mio” fu finalmente incisa anche dal suo autore nel doppio vinile “Io e te abbiamo perso la bussola” (con alcune leggere variazioni testuali rispetto alla versione della Villani ed è questa che viene riportata qui).

In quello stesso periodo, l'argomento di questa canzone verrà magistralmente ripreso pure da Gaber/Luporini con “Il mestiere del padre" , stagione teatrale 1972/3, all'interno dello spettacolo "Dialogo tra un impegnato e un non so".




Flavio Poltronieri
Piano piano, per la strada,
Tu mi tieni per la mano.
Caro caro, nel giardino
Tu mi vieni più vicino.

Forte forte, con amore
Tu ti stringi sul mio cuore.
Senti senti, vuoi tornare
Da quell'uomo dei palloni?

Piano piano dici sì,
Poi finisce tutto qui.

Lento lento passa il tempo,
Non so proprio cosa fare,
Tu capisci e vai a giocare
Col bambino più vicino.

Quando vedi che ti guardo
Tu fai finta di volare.
Fai due passi, tocchi terra,
Per il mio compiacimento.

Io ti guardo, faccio "sì",
Poi finisce tutto qui.

Piano piano viene sera,
Tu mi tieni per la mano,
Senza dire una parola
Noi sappiamo di tornare.

Forte forte, con amore,
Tu ti stringi sul mio cuore.
"Senti senti" mi fai tu
"c'è la mamma, vieni su".

"Torna presto", faccio sì,
Poi finisce tutto qui.

envoyé par Flavio Poltronieri - 19/1/2020 - 09:09


Chi riesce a immaginarselo Piero a 86 anni!!!

Flavio Poltronieri - 28/9/2020 - 12:14




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