Né pietà di padre, né tenerezza di figlio, né amore di moglie
Ma misi me per l'alto mare aperto
Oltre il recinto della ragione,
Oltre le colonne che reggono il cielo,
Fino alle isole fortunate, purgatorio del paradiso
Nostos Nostos
Fino alle terre retro al sol e sanza gente
Itaca ha dato il viaggio
Le sue ombre di viti nel sole e nel miraggio
Le abbiamo portate dentro
Come una bussola
Ci ha fatto andare oltre gli incantesimi,
E i Lestrìgoni
Oltre le lusinghe dell'eterna giovinezza
Ma a ritornare ora
La troveremmo vuota di gente e piena di sonno
Itaca ha dato il viaggio, Itaca ha dato il viaggio,
L'hai avuta dentro, ma non ci troverai nessuno.
Fatti non foste a viver come bruti,
Ma per seguire virtute e canoscenza
Considerate la vostra semenza,
considerate la vostra semenza,
Nostos nostos, perdere il ritorno
Batti le ali, fare da remi al volo
Ali al folle volo!
Fino alle terre retro al sol sanza gente
Fino alle terre retro al sol e sanza gente.
Ma misi me per l'alto mare aperto
Oltre il recinto della ragione,
Oltre le colonne che reggono il cielo,
Fino alle isole fortunate, purgatorio del paradiso
Nostos Nostos
Fino alle terre retro al sol e sanza gente
Itaca ha dato il viaggio
Le sue ombre di viti nel sole e nel miraggio
Le abbiamo portate dentro
Come una bussola
Ci ha fatto andare oltre gli incantesimi,
E i Lestrìgoni
Oltre le lusinghe dell'eterna giovinezza
Ma a ritornare ora
La troveremmo vuota di gente e piena di sonno
Itaca ha dato il viaggio, Itaca ha dato il viaggio,
L'hai avuta dentro, ma non ci troverai nessuno.
Fatti non foste a viver come bruti,
Ma per seguire virtute e canoscenza
Considerate la vostra semenza,
considerate la vostra semenza,
Nostos nostos, perdere il ritorno
Batti le ali, fare da remi al volo
Ali al folle volo!
Fino alle terre retro al sol sanza gente
Fino alle terre retro al sol e sanza gente.
envoyé par Riccardo Gullotta - 5/11/2019 - 23:26
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Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Vinicio Capossela
Album: Marinai, profeti e balene
Nostos / Νόστος [ritorno] fa riferimento all’epica dei poemi Nostoi che narravano il ritorno dei guerrieri greci in patria dopo la fine della guerra di Troia. Sono evidenti le citazioni dell’ Ulisse dantesco (Canto XXVI dell’Inferno) . Il brano è inoltre ispirato alla poesia Ítaca di Kavafis.
Il peso più grande è viaggiare con sè stessi, spesso è un peso “insostenibile”. Bisogna ricordare che se il viaggiatore solo è quello che arriva più lontano, è anche quello che ha più strada da fare per tornare indietro. Per questo bisogna affidarsi alla strada, al cammino. Il vero viaggio è quello che ti viene regalato dalla vita, l’imprevisto, che ti permette di conoscere qualcosa di te. Il vero regalo del viaggio sono le persone che decidono di regalarci quello che sono. [Vinicio Capossela]