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Gaio Sempronio Gracco - Liberi

Brakka A.K.A. Classic Sheee
Language: Italian



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2018
MOS maiorum
mos
Gaio Sempronio Gracco (in latino Gaius Sempronius Gracchus; Roma, 154 a.C. – Roma, 121 a.C.) è stato un politico romano. Fratello del tribuno della plebe Tiberio, nel 123 a.C., dieci anni dopo la morte del fratello maggiore, volle riprendere la sua opera di riforma sociale.

Liberi
Liberi
Liberi
Liberi
(Ah)

Liberi, ma la giustizia dov'è?
Dov'è la grandezza di Roma se poi il pane non c'è
Se pochi uomini tengono la ricchezza per se
Lotterò perché il mio popolo si fida di me
Liberi, non ho capito da che
Sappiamo tutti che Roma è stata fondata da un re
Che nominò cento pieni d'onore e d'idee
Che ora sono trecento ladri e non capisco perché

Mo' ci siamo rotti il cazzo dei corrotti in senato
Nominato Questore mi candido al tribunato
E non mi fermeranno finché non avrò realizzato
La causa di mio fratello che è stato assassinato
Roma non è dei magistrati, è dei contadini
Dei cavalieri che difendono e che conquistano lidi
Io combatto perché gli ultimi diventino i primi
Perciò non trovi il mio nome tra i fasti Capitolini
Nel contado malaria, ritocco la legge agraria
Lex Iudiciaria, il sistema salta in aria
Si arricchivano, gli bastava una legge ordinaria
Per aumentare i tributi mentre la plebe affamava
Dò potere giudiziario al ceto cavalleresco
Diritto ai cittadini di un regolare processo
Io ve l'ho promesso e non mi darò mai verso
Finché non m'avranno messo all'ombra di un cipresso

Liberi, ma la giustizia dov'è?
Dov'è la grandezza di Roma se poi il pane non c'è
Se pochi uomini tengono la ricchezza per se
Lotterò perché il mio popolo si fida di me
Liberi, non ho capito da che
Sappiamo tutti che Roma è stata fondata da un re
Che nominò cento pieni d'onore e d'idee
Che ora sono trecento ladri e non capisco perché

Ora la plebe scorda tutti i miei pregi
Manco fossero regi m'invidiano i privilegi
Sarò come Clistene per i Greci
Ma pagherò col sangue il prezzo delle mie leggi
Aristocratici vogliono la mia testa
Letterati censurano le mie gesta
Mi chiedo ancora questa libertà cos'è
Mentre mi adagio sulla spada di Filocrate

Liberi
(Tutti i popolari sono)
Liberi
(Tutti gli ottimati sono)
Liberi
(Di rubare tutto sono)
Liberi
(Di ammazzarsi in strada sono)
Liberi
(Tutti i popolari sono)
Liberi
(Tutti gli ottimati sono)
Liberi
(Di rubare tutto sono)
Liberi
(Di ammazzarsi in strada sono)

Contributed by Dq82 - 2019/10/2 - 15:35




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