Eu sou a chuva que lança a areia do Saara
Sobre os automóveis de Roma
Eu sou a sereia que dança, a destemida Iara
Água e folha da Amazônia
Eu sou a sombra da voz da matriarca da Roma Negra
Você não me pega, você nem chega a me ver
Meu som te cega, careta, quem é você?
Que não sentiu o suingue de Henri Salvador
Que não seguiu o Olodum balançando o Pelô
E que não riu com a risada de Andy Warhol
Que não, que não, e nem disse que não
Eu sou o preto norte-americano forte
Com um brinco de ouro na orelha
Eu sou a flor da primeira música a mais velha
Mais nova espada e seu corte
Eu sou o cheiro dos livros desesperados, sou Gitá gogoya
Seu olho me olha, mas não me pode alcançar
Não tenho escolha, careta, vou descartar
Quem não rezou a novena de Dona Canô
Quem não seguiu o mendigo Joãozinho Beija-Flor
Quem não amou a elegância sutil de Bobô
Quem não é recôncavo e nem pode ser reconvexo
Sobre os automóveis de Roma
Eu sou a sereia que dança, a destemida Iara
Água e folha da Amazônia
Eu sou a sombra da voz da matriarca da Roma Negra
Você não me pega, você nem chega a me ver
Meu som te cega, careta, quem é você?
Que não sentiu o suingue de Henri Salvador
Que não seguiu o Olodum balançando o Pelô
E que não riu com a risada de Andy Warhol
Que não, que não, e nem disse que não
Eu sou o preto norte-americano forte
Com um brinco de ouro na orelha
Eu sou a flor da primeira música a mais velha
Mais nova espada e seu corte
Eu sou o cheiro dos livros desesperados, sou Gitá gogoya
Seu olho me olha, mas não me pode alcançar
Não tenho escolha, careta, vou descartar
Quem não rezou a novena de Dona Canô
Quem não seguiu o mendigo Joãozinho Beija-Flor
Quem não amou a elegância sutil de Bobô
Quem não é recôncavo e nem pode ser reconvexo
envoyé par Lorenzo - 20/7/2019 - 16:47
Langue: italien
Traduzione italiana di Lorenzo Masetti
Non sapendo il portoghese mi sono basato più che altro sulla traduzione (e sulle note) in inglese ma ricontrollando il testo originale. Ogni correzione è benvenuta.
Non sapendo il portoghese mi sono basato più che altro sulla traduzione (e sulle note) in inglese ma ricontrollando il testo originale. Ogni correzione è benvenuta.
RECONVESSO
Io sono la pioggia che lancia la sabbia del Sahara
sopra le automobili di Roma
Sono la sirena che danza, l'impavida Iara [1]
Acqua e foglia dell'Amazzonia
Sono l'ombra della voce della matriarca della Roma Nera [2]
Non mi prendi, non riesci a vedermi
il mio suono ti acceca, benpensante [3], chi sei tu?
che non hai sentito lo swing di Henri Salvador [4]
che non hai seguito l'Olodum [5] ondeggiando al Pelô [6]
e che non hai riso con la risata di Andy Warhol
che non, che non, e che non hai detto di no
Io sono il nero nord americano forte
con un orecchino d'oro all'orecchio
Sono il fiore della prima musica, la più vecchia
la più nuova spada e il suo taglio
Io sono l'odore dei libri disperati, sono Gitá Gogoya [7]
il tuo occhio mi guarda, ma non mi può raggiungere
Non ho scelta, benpensante, e scarterò
chi non ha pregato la novena di Dona Canô [8]
chi non ha seguito il mendicante Joãozinho Beija-Flor [9]
chi non ha amato l'eleganza sottile di Bobô [10]
chi non è reconcavo e non può essere reconvesso [11]
Io sono la pioggia che lancia la sabbia del Sahara
sopra le automobili di Roma
Sono la sirena che danza, l'impavida Iara [1]
Acqua e foglia dell'Amazzonia
Sono l'ombra della voce della matriarca della Roma Nera [2]
Non mi prendi, non riesci a vedermi
il mio suono ti acceca, benpensante [3], chi sei tu?
che non hai sentito lo swing di Henri Salvador [4]
che non hai seguito l'Olodum [5] ondeggiando al Pelô [6]
e che non hai riso con la risata di Andy Warhol
che non, che non, e che non hai detto di no
Io sono il nero nord americano forte
con un orecchino d'oro all'orecchio
Sono il fiore della prima musica, la più vecchia
la più nuova spada e il suo taglio
Io sono l'odore dei libri disperati, sono Gitá Gogoya [7]
il tuo occhio mi guarda, ma non mi può raggiungere
Non ho scelta, benpensante, e scarterò
chi non ha pregato la novena di Dona Canô [8]
chi non ha seguito il mendicante Joãozinho Beija-Flor [9]
chi non ha amato l'eleganza sottile di Bobô [10]
chi non è reconcavo e non può essere reconvesso [11]
[1] Iara o Uiara (dal termine in lingua tupi 'y-îara "signora delle acque") o "Madre dell'acqua" secondo il folklore brasiliano è un personaggio mitologico con caratteristiche di sirena
[2] La città di Salvador era detta negli anni 1920-30 la Roma Nera perché vi abitava la maggior percentuale di popolazione nera fuori dall'Africa
[3] careta può voler dire "reazionario", "benpensante". Vedi la nota di Maria
[4] Il cantante francese Henri Salvador visse a lungo a Rio de Janeiro
[5] Olodum è un bloco-afro (gruppo organizzato con ispirazione nella musica e cultura africana), del carnevale della città di Salvador.
Fu fondato il 25 aprile 1979 durante il carnevale con l'intenzione di creare un divertimento per gli abitanti del quartiere del Pelourinho, garantendo loro il diritto di festeggiare il carnevale di forma organizzata.
[6] Il Pelourinho, popolarmente detto Pelô è un quartiere del centro storico della città di Salvador de Bahia.
Letteralmente pelhorinho in portoghese significa il palo della gogna, dove gli schiavi venivano fustigati. Tale nome venne a Salvador dato prima alla piccola piazza triangolare nel cuore della città dove si svolgevano le flagellazioni pubbliche, poi finì per dare in nome a tutto il quartiere alto della città, corrispondente al nucleo storico dell'insediamento.
[7] Caetano ha spiegato che questo nome si riferisce a due canzoni: Gita di Raul Seixas che si ispira a sua volta al testo indiano Bhagavad Gita e Fruta Gogóia, cantata da Gal Costa. In pratica sta a significare il potere della musica nata dalle contaminazioni di diverse culture.
[8] Claudionor Viana Teles Veloso (1907-2012), la madre di Caetano e di Maria Bethânia
[9] Joãosinho Trinta (1933-2011) direttore delle parate del carnevale di Rio che rivoluzionò l'estetica del carnevale negli anni '80.
[10] Raimundo Nonato Tavares da Silva, detto Bobô (Senhor do Bonfim, 28 novembre 1962), calciatore dotato di un'innata eleganza nel gioco che portò il Bahia alla vittoria nel 1988 segnando 9 gol in una storica finale.
[11] Il Recôncavo baiano è una regione che si trova intorno alla Baia di Todos-os-Santos nello stato di Bahia. Qui Veloso gioca rovesciando il concavo nel convesso e inventando il neologismo Reconvexo.
La musica è qualcosa di totalmente libero dal potere, che non può essere etichettata in un senso o nell'altro perché è oltre ogni appartenenza, rifugge ogni purezza razziale e culturale.
[2] La città di Salvador era detta negli anni 1920-30 la Roma Nera perché vi abitava la maggior percentuale di popolazione nera fuori dall'Africa
[3] careta può voler dire "reazionario", "benpensante". Vedi la nota di Maria
[4] Il cantante francese Henri Salvador visse a lungo a Rio de Janeiro
[5] Olodum è un bloco-afro (gruppo organizzato con ispirazione nella musica e cultura africana), del carnevale della città di Salvador.
Fu fondato il 25 aprile 1979 durante il carnevale con l'intenzione di creare un divertimento per gli abitanti del quartiere del Pelourinho, garantendo loro il diritto di festeggiare il carnevale di forma organizzata.
[6] Il Pelourinho, popolarmente detto Pelô è un quartiere del centro storico della città di Salvador de Bahia.
Letteralmente pelhorinho in portoghese significa il palo della gogna, dove gli schiavi venivano fustigati. Tale nome venne a Salvador dato prima alla piccola piazza triangolare nel cuore della città dove si svolgevano le flagellazioni pubbliche, poi finì per dare in nome a tutto il quartiere alto della città, corrispondente al nucleo storico dell'insediamento.
[7] Caetano ha spiegato che questo nome si riferisce a due canzoni: Gita di Raul Seixas che si ispira a sua volta al testo indiano Bhagavad Gita e Fruta Gogóia, cantata da Gal Costa. In pratica sta a significare il potere della musica nata dalle contaminazioni di diverse culture.
[8] Claudionor Viana Teles Veloso (1907-2012), la madre di Caetano e di Maria Bethânia
[9] Joãosinho Trinta (1933-2011) direttore delle parate del carnevale di Rio che rivoluzionò l'estetica del carnevale negli anni '80.
[10] Raimundo Nonato Tavares da Silva, detto Bobô (Senhor do Bonfim, 28 novembre 1962), calciatore dotato di un'innata eleganza nel gioco che portò il Bahia alla vittoria nel 1988 segnando 9 gol in una storica finale.
[11] Il Recôncavo baiano è una regione che si trova intorno alla Baia di Todos-os-Santos nello stato di Bahia. Qui Veloso gioca rovesciando il concavo nel convesso e inventando il neologismo Reconvexo.
La musica è qualcosa di totalmente libero dal potere, che non può essere etichettata in un senso o nell'altro perché è oltre ogni appartenenza, rifugge ogni purezza razziale e culturale.
Langue: anglais
Traduzione inglese e note da O quartinho
RECONVEXO
I am the rain that hurls the sand of the Sahara
Over the automobiles in Roma
I am the mermaid that dances, the fearless Iara*
Water and leaves of the Amazon
I am the shadow of the voice of the matriarch of the Black Rome *
You don’t catch me, you don’t even get to see me
My sound blinds you, you square, who are you?
Who didn’t feel the swing of Henri Salvador*
Who didn’t follow Olodum* shaking the Pelô*
And who didn’t laugh with the laughter of Andy Warhol
Who didn’t, who didn’t, and didn’t even say no.
I am the north-american black, strong
With a golden earring on his ear
I am the flower of the first oldest song
Newest sword and its cut
I am the smell of the desperate books, I am Gitá Gogoya*
Its eye looks at me, but it cannot reach me
I have no choice, you square, I’m going to discard
Who didn’t pray the novena* of Dona Canô*
Who didn’t follow the peasant Joãozinho Beija-Flor*
Who didn’t love the subtle elegance of Bobô*
Who isn’t recôncavo* and cannot be reconvexo*
I am the rain that hurls the sand of the Sahara
Over the automobiles in Roma
I am the mermaid that dances, the fearless Iara*
Water and leaves of the Amazon
I am the shadow of the voice of the matriarch of the Black Rome *
You don’t catch me, you don’t even get to see me
My sound blinds you, you square, who are you?
Who didn’t feel the swing of Henri Salvador*
Who didn’t follow Olodum* shaking the Pelô*
And who didn’t laugh with the laughter of Andy Warhol
Who didn’t, who didn’t, and didn’t even say no.
I am the north-american black, strong
With a golden earring on his ear
I am the flower of the first oldest song
Newest sword and its cut
I am the smell of the desperate books, I am Gitá Gogoya*
Its eye looks at me, but it cannot reach me
I have no choice, you square, I’m going to discard
Who didn’t pray the novena* of Dona Canô*
Who didn’t follow the peasant Joãozinho Beija-Flor*
Who didn’t love the subtle elegance of Bobô*
Who isn’t recôncavo* and cannot be reconvexo*
* Iara = lady of the water, mother of the water in Tupi-Guarani, the most widely spoken indigenous language in Brasil, also known then as “general language”. I have a second cousin called Iara
* Black Rome = Salvador was called the Black Rome around 1920/1930, because it had the most percentage of blacks outside of Africa.
* Henry Salvador = a French composer, singer, guitar player who lived for a long time in Rio. Considered a precursor of Bossa Nova.
* Olodum (playing here at Pelô or Pelorinho) = an afro-band and movement from Salvador, plays during carnival — I went their show in Seattle once.
* Pelô = a neighborhood in Salvador, Bahia, where the slaves were flogged — now a focal point of the black culture (music and dance especially), a historic place.
* Gitá Gogoya = this has many controversies, because it turns out it’s not a person, though everybody thought it was. Caetano has indicated this is a mix of the song Gita, by Raul Seixas (“I’m the light of the stars / I the color of the moonshine / I am the things of life / I am the fear of love”) which is already inspired on the Bhagavad Gita, and the song Fruta Gogóia, sang by Gal Costa (“I am a gogóia fruit / I am a damsel / I am a porcelain doll / I am a jewel”). I think Gita Gogoya is actually the entity who this song is (Reconvexo), representing then all other songs or music. If you re-read the lyrics with that in mind you will get the flavor that everything is a relation or description of the elements of music, like rhythm, sound, harmony, melody, flow, invisibility, etc (what else do you see?). "Gogóia" is also known in Bahia to be a beach watermelon.
* Novena = a series of prayers that are said for nine straight days. Everyday people come back to the house where the novena is being held and sing and pray.
* Dona Canô = Claudionor Viana Teles Velloso, Caetano’s and Maria Bethania’s mother.
* Joãozinho Beija-Flor = or Joãozinho Trinta, the carnaval director of Beija-Flor, who started from nothing and revamped the aesthetics of the samba-schools carnaval in Rio. Originally from Maranhão.
* Bobô = soccer player, one of the heroes of the Bahia team who conquered a national victory in 1988, with 9 goals from Bobô, in a historical final. The best Brazilian soccer players are marked by a strong sense of rhythm and fluidity.
* Recôncavo = or Recôncavo Baiano, the geographic area surrounding the “All Saints Bay” where it is also located the city of Salvador, but also the most contiguous interior lands. In Brasil, the Recôncavo is known automatically as Salvador and its neighboring areas. Following the hint on “Gita Gogoya” (that this song is about itself) Caetano then seems to affirm that music is not a thing that belongs to Bahia only (or the Recôncavo Baiano — “who isn’t recôncavo and cannot be reconvex”). Something that is neither concave or convex, because it cannot be one or the other, maybe because it’s beyond. Reconvexo being a neologism (which again positions music as something beyond description?). I supposed "Recôncavo", though a valid word in Portuguese, would translate to any other language as another neologism: reconcave.
I also think Caetano is talking directly to maybe the authorities, who lead the country at that moment. Perhaps saying: “you can imprison me, but you can’t catch a song.”
* Black Rome = Salvador was called the Black Rome around 1920/1930, because it had the most percentage of blacks outside of Africa.
* Henry Salvador = a French composer, singer, guitar player who lived for a long time in Rio. Considered a precursor of Bossa Nova.
* Olodum (playing here at Pelô or Pelorinho) = an afro-band and movement from Salvador, plays during carnival — I went their show in Seattle once.
* Pelô = a neighborhood in Salvador, Bahia, where the slaves were flogged — now a focal point of the black culture (music and dance especially), a historic place.
* Gitá Gogoya = this has many controversies, because it turns out it’s not a person, though everybody thought it was. Caetano has indicated this is a mix of the song Gita, by Raul Seixas (“I’m the light of the stars / I the color of the moonshine / I am the things of life / I am the fear of love”) which is already inspired on the Bhagavad Gita, and the song Fruta Gogóia, sang by Gal Costa (“I am a gogóia fruit / I am a damsel / I am a porcelain doll / I am a jewel”). I think Gita Gogoya is actually the entity who this song is (Reconvexo), representing then all other songs or music. If you re-read the lyrics with that in mind you will get the flavor that everything is a relation or description of the elements of music, like rhythm, sound, harmony, melody, flow, invisibility, etc (what else do you see?). "Gogóia" is also known in Bahia to be a beach watermelon.
* Novena = a series of prayers that are said for nine straight days. Everyday people come back to the house where the novena is being held and sing and pray.
* Dona Canô = Claudionor Viana Teles Velloso, Caetano’s and Maria Bethania’s mother.
* Joãozinho Beija-Flor = or Joãozinho Trinta, the carnaval director of Beija-Flor, who started from nothing and revamped the aesthetics of the samba-schools carnaval in Rio. Originally from Maranhão.
* Bobô = soccer player, one of the heroes of the Bahia team who conquered a national victory in 1988, with 9 goals from Bobô, in a historical final. The best Brazilian soccer players are marked by a strong sense of rhythm and fluidity.
* Recôncavo = or Recôncavo Baiano, the geographic area surrounding the “All Saints Bay” where it is also located the city of Salvador, but also the most contiguous interior lands. In Brasil, the Recôncavo is known automatically as Salvador and its neighboring areas. Following the hint on “Gita Gogoya” (that this song is about itself) Caetano then seems to affirm that music is not a thing that belongs to Bahia only (or the Recôncavo Baiano — “who isn’t recôncavo and cannot be reconvex”). Something that is neither concave or convex, because it cannot be one or the other, maybe because it’s beyond. Reconvexo being a neologism (which again positions music as something beyond description?). I supposed "Recôncavo", though a valid word in Portuguese, would translate to any other language as another neologism: reconcave.
I also think Caetano is talking directly to maybe the authorities, who lead the country at that moment. Perhaps saying: “you can imprison me, but you can’t catch a song.”
Ciao, segnalo che la parola "careta" può significare anche "reazionario", "benpensante", e credo che qui sia usata in questo senso. È una chiave per capire tutto il testo. Io sono la pioggia che lancia la sabbia del Sahara... Eccetera... E tu "careta", chi sei? Tu non mi afferri, non puoi capirmi perché la tua mentalità è rigida e limitata. Caetano usa questo termine spesso, anche in altre canzoni. È centrale in Vaca Profana
Maria - 29/5/2020 - 00:37
Grazie Maria! Con questa accezione della parola il significato della canzone è molto più chiaro e profondo. Notare che il traduttore inglese conferma l'ipotesi e traduce con square (slang for a person who is conventional and old-fashioned),
Lorenzo - 29/5/2020 - 09:00
Lorenzo mi fa piacere che la mia segnalazione sia stata utile. Non voglio scendere in dettaglio eccessivo, il che esulerebbe dagli obiettivi del vostro sito, però continuando le ricerche su questo testo ho scoperto un'altra cosa che mi pare importante per capire: il "careta" preso di mira da Veloso non è generico, ma specifico: la canzone nasce come risposta al giornalista carioca Paulo Francis. Francis, trasferitosi a New York, era solito lanciare strali contro la cultura brasiliana, e in particolare bahiana, giungendo a definire i nordestini come "razza inferiore" (come noto il Nordeste è la parte più povera del Paese). Le sue critiche spesso erano indirizzate in modo personale contro Caetano Veloso e i tropicalisti. Su questa polemica ci sono innumerevoli fonti brasiliane. Cito solo l'audio in cui si sente confermare il legame tra la canzone e Francis dalla voce di Caetano stesso:
In italiano, si può trovare nel libro autobiografico di Veloso, Verità Tropicale (ed. Sur 2019) una spiegazione dell'importanza della polemica con Paulo Francis (p. 45-46, 201-202). E con questo vi lascio stare! Complimenti per il sito, lo seguo da anni e lo trovo fondamentale
In italiano, si può trovare nel libro autobiografico di Veloso, Verità Tropicale (ed. Sur 2019) una spiegazione dell'importanza della polemica con Paulo Francis (p. 45-46, 201-202). E con questo vi lascio stare! Complimenti per il sito, lo seguo da anni e lo trovo fondamentale
Maria - 30/5/2020 - 11:21
Maria, grazie ancora. L'avevo letta anch'io questa storia del giornalista che ha scatenato la polemica a cui Caetano rispose con Reconvexo, ed è molto interessante anche se mi pare che la canzone abbia assunto un significato molto più generale, grazie alla musica straordinaria e alla poesia delle parole. Trovo che la metafora della pioggia che porta la sabbia del Sahara sulle automobili di Roma sia molto suggestiva. Un'altra cosa: non c'è bisogno di lasciarci stare anzi se vuoi contribuire con altre canzoni o traduzioni di canzoni di Caetano o di altri sei estremamente benvenuta!
Lorenzo - 30/5/2020 - 12:37
Certo Lorenzo, concordo sul fatto che la canzone abbia un significato che va ben oltre persone ed episodi specifici, e che può essere letto in diversi modi a seconda dell'esperienza e sensibilità di ciascuno come sempre quando la poesia è poesia. La canzone mi ha colpito tantissimo prima di sapere alcunché in proposito, e credo che i primi versi siano di una bellezza da lasciare secchi! Grazie e a presto
Maria - 30/5/2020 - 12:57
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Parole e musica di Caetano Veloso
Prima interpretazione della sorella di Caetano, Maria Bethânia nel disco Memória Da Pele e in vari dischi dal vivo
Incisa dal suo autore dal vivo in Multishow Ao Vivo Abraçaço del 2013
Reconvexo, questa stupenda canzone di Caetano, ma da sempre interpretata dalla sorella Maria Bethânia, è un bellissimo inno alla diversità, alla multiculturalità, una riflessione sulla fragilità delle frontiere del cosiddetto "Occidente".
Parla dei limiti del marchio culturale europeo, puro, contrapposto al miscuglio che ha dato vita alla cultura dell'America colonizzata. Reconvexo ci ricorda che la purezza europea è limitata e ignorante quando pretende di separarsi da tutto ciò che considera impuro, il resto del mondo.
"La pioggia che lancia la sabbia del Sahara sopra le automobili di Roma" non solo provoca disagi, ma ricorda all'Europa che l'Africa è vicinissima, pur in questi tempi di porti chiusi, di sovranismi, di Brexit. Da Salvador di Bahia la matriarca della Roma Nera ricorda ai teorici della purezza della cultura europea che la loro epoca è tramontata, spazzata via da nuove culture fluide che nascono dall'incontro con le tradizioni di altri continenti, come la musica popolare brasiliana che unisce la malinconia del fado portoghese ai ritmi africani.
La canzone nasce come una risposta agli articoli del giornalista Paulo Francis che da New York era solito lanciare strali contro la cultura brasiliana, e in particolare bahiana (vedi Reconvexo. Como uma resposta de Caetano a Paulo Francis virou um belo samba….).
Da leggere (in portoghese): Quem não é recôncavo e nem pode ser Reconvexo?