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Vanni Scopa: Mr Tambourine Man (traduzione da Bob Dylan)

GLI EXTRA DELLE CCG / AWS EXTRAS / LES EXTRAS DES CCG
Langue: italien


Liste des versions


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Dopoguerra
(Vanni Scopa)
Capelli '67
(Vanni Scopa)
Chissà perché
(Vanni Scopa)


[1977]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Vanni Landi (“Vanni Scopa”)
Album / Albumi: Movimento
Traduzione parziale di Mr Tambourine Man di Bob Dylan

Nota. Per completezza si dà qui anche la versione parziale di Mr Tambourine Man effettuata da Vanni Scopa e inserita nell'album. L'originale di Bob Dylan, dalla controversa e onirica interpretazione, è -come penso sia generalmente noto- assai più lungo ed appartiene alla storia della canzone (del 1964, inserito nel quinto album in studio del Premio Nobel per la Letteratura, Bringing It All Back Home). Si tratta ovviamente di un brano noto a tutti, che non ha alcun bisogno di una sua pagina in questo sito (e che non ho, sinceramente, nessunissima intenzione di creare, neppure come “Extra”). [RV]


VANNI SCOPA: MOVIMENTO

BAZAR B 0771
Giugno 1977
Matrici: MC40-770A/MC40-770B, 31 maggio 1977
In etichetta non c'è indicazione dell'autore del testo delle versioni in italiano delle canzoni di Bob Dylan
Registrazioni effettuate nello studio 2M di Bologna
Missaggi di Annibale Modoni
Copertina di Daniele Giunchi
Sul retro di copertina i testi delle canzoni
e una nota di presentazione firmata da Adler Raffaelli
Fotografie di S. Obino


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“In un mondo dove ci sono falsità e veleni, ci sono occhi e battiti vitali che anelano luce e gioia di purezza. Fuori del soffocamento, della prigione e dell'esistenza a una dimensione c'è una libertà che è libertà. È un movimento senza definizioni e senza collocazioni: una situazione che attrae come qualcosa che si ha bisogno di provare.
Ci sono nel mondo nevrosi, delusione da risucchio e da contrazione per atti attesi ma rimasti nelle braccia valide, nel cuore e nel cervello tenuti in riposo.
Un'andatura di suoni e di parole, di gesti e di sogni apre e illumina, libera e conduce fuori, alla libertà e al movimento. Può essere. Lo è, anche. Lo prova Vanni Landi, cioè Scopa. Alla sua voce, al suo strumento egli affida onde che si trasmettono, non come in fluttuazioni istintive o in abbandonata deriva: anzi, piuttosto come in una consapevole elaborazione felice, non affaticata.
Vanni Scopa canta e suona brani di “movimento”, con ispirazione sua, di Ricci e di Dylan, col concorso degli strumenti suoi compagni.
Un incalzare collegato di esperienze, di comunicazioni, di richieste.”

Adler Raffaelli

Vanni Landi (Vanni Scopa)
Vanni Landi (Vanni Scopa)


Vanni Landi, in arte Vanni Scopa, fu attivo sin dai primi anni 70 e, come vedremo nelle bonus tracks, le sue origini vanno ricercate proprio nel campo del rock progressivo. Lo dimostrano i due singoli (con identico lato B), che registrò nel 1972 con gli Hellzapoppin, band della quale fu membro fondatore. Quello che qui presentiamo è il suo primo lavoro come solista, uscito nel 1977 per la piccola etichetta Bazar. L'album si presenta nel miglior modo possibile, grazie alla bellissima copertina dell'artista Daniele Giunchi. Ben 4 sono le cover, tutte di canzoni di Bob Dylan e tutte traslate in italiano con testi che definirei "coerenti", anche se "in etichetta non c'è indicazione dell'autore del testo delle versioni in italiano delle canzoni di Bob Dylan", come riporta il sito della "Discografia Nazionale della Canzone Italiana", organo ufficiale dell'Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi, dalla quale provengono alcune delle informazioni riportate in questo post. Presumo che l'autore in questione potesse essere lo stesso Vanni Landi. Delle quattro cover di Dylan la mia personale preferenza va a "Signori della guerra", rilettura di "Masters of war", davvero convincente anche nella versione di Vanni Scopa. Fra le canzoni inedite si segnalano il cupo blues "Dopoguerra", che apre degnamente il disco, la dolce "Appunto per gioco", le gradevolissime "Alimentazione" e "Chissà perchè", che parlano con linguaggio semplice di grandi problemi. Trovo poi molto interessante l'ultimo pezzo, "Rabbia e Movimento", dove si auspica con ottimismo di una rinascita di quel movimento che fece grandi cose nei seventies ("...E già qualcuno vive di ricordi. Ma stamattina il sole s'è svegliato e nuova luce ancora ha regalato, ha avuto la pazienza d'aspettare che se ne andasse il buio della notte. Così chi ha perso ormai ogni speranza, si guardi attorno e osservi il movimento..."). Interpretazione ancronistica questa, gli eventi lo dimostrarono, come tutti sappiamo, con l'avvento del punk e la definitiva scomparsa del movimento così come era inteso prima. Interessantissimo per approfondire queste tematiche è l'excursus storico effettuato dal nostro amico J.John di John's Classicrock, nell'articolo linkato e nei due successivi che lo completano, intitolati e dedicati proprio al Movimento del 1977.
Verso la Stratosfera

I testi dell'album (tranne 3, 4 e 5 contribuiti da Alberto) sono stati ripresi direttamente dalla fotografia del retro dell'album, passati all'OCR da DQ82 e poi rieditati (eliminando le "tutte maiuscole" e correggendo anche numerosi errori di ortografia che vi sono presenti).
Un ringraziamento particolare a Alberto che, contribuendo per il sito i testi delle traduzioni dylaniane effettuate da Vanni Scopa, ci ha permesso di scoprire questo oltremodo interessante cantautore forlivese e il suo album che qui riproduciamo integralmente.
[CCG/AWS Staff]

1. Dopoguerra
2. Capelli '67
3. Addio Angelina
4. Signori della guerra
5. I tempi stanno cambiando
6. Mr Tambourine Man
7. Appunto per gioco
8. Alimentazione
9. Chissà perché
10. La libertà
11. Vivendo, lottando, suonando
12. Rabbia e Movimento

Hey Mister Tambourine Man, suona un po per me,
Non ho sonno è non ho un posto dove andare
Hey Mister Tambourine Man, suona un po' per me,
Nel mattino rilucente io sarò qui con te.
Portami in viaggio, sulla tua ondeggiante nave
I miei sensi sono nudi
le mie mani sono strane ed
i piedi sono pronti
solo aspettano che inizi questo viaggio
sono pronto per svanire
esponendoti me stesso
è il tuo turno per danzare
ti offro i miei misteri.
Hey Mister Tambourine Man, suona un po per me,
Non ho sonno è non ho un posto dove andare
Hey Mister Tambourine man, suona un po' per me,
Nel mattino rilucente io sarò qui con te.

envoyé par Riccardo Venturi - 18/6/2019 - 08:46



Langue: finnois

Versione finlandese / Finnish version / Version finnoise / Suomenkielinen versio: Pekka Myllykoski

Audio link to the song performed by Freud Marx Engels & Jung on their 1990 album »Aina ja iankaiken« (Forever and Ever): https://www.youtube.com/watch?v=1JNVEa3uYq0

 Freud Marx Engels & Jung
HRA TAMPUURIMIES

Hei, herra tampuurimies, päästä ineen mut,
ei, en humalassa oo, vain vähän uninen.
Hei, herra tampuurimies, päästä ineen mut,
okei, oon kännissä, mutta muuallekaan pääse en.

Saa sillon imperiumi ajan hiekkaan hautautuu,
eteenpäin mies raahautuu
kuin ihmeen kautta laahautuen lailla zombien,
pällistellen väsymystään tolpillansa pysyen,
kysymistään kysyen
pysähdellessään eteen ovien ulompien.

Hei, herra tampuurimies, päästä ineen mut,
ei, en humalassa oo, vain vähän uninen.
Hei, herra tampuurimies, päästä ineen mut,
okei, oon kännissä, mutta muuallekaan pääse en.

Koin kuppilasi kultaiseksi taikalaivaksi,
lähestulkoon taivaaksi,
en aio olla vaivaksi,
viimekski kympin sai vaksi,
mutta pilkaksi ja ivaksi mä koen sanasi.
Mä oon valmis lähteen litomaan, jos vain korjaussarjan saan,
mutta sä et kuppilaan
mua päästä senkin paska, mies tuo manasi.

Hei, herra tampuurimies, päästä ineen mut,
ei, en humalassa oo, vain vähän uninen.
Hei, herra tampuurimies, päästä ineen mut,
okei, oon kännissä, mutta muuallekaan pääse en.

Tahdon tanssia timanttitaivaaseen toinen käsi heiluen,
anna kun mä hei luen
sulle lakia, mies huutaa ja huojahtaa.
Voit kuulla hänen mökeltävän lailla muinaisriittien:
Hei älä pistä viittien,
jos sä panet kiinni tien
saat turpaas rivin niittien
ja näet vain varjon siitä, mitä mies tuo jahtaa.

Hei, herra tampuurimies, päästä ineen mut,
ei, en humalassa oo, vain vähän uninen.
Hei, herra tampuurimies, päästä ineen mut,
okei, oon kännissä, mutta muuallekaan pääse en.

envoyé par Juha Rämö - 21/6/2019 - 14:08




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