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There Is Power In A Union

Billy Bragg
Langue: anglais


Billy Bragg

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There is Power in A Union



L'ho sentita per la prima volta ieri, al concerto del primo maggio, cantata dai Modena City Ramblers.
Mi sembra quasi un'Internazionale moderna, ma soprattutto il verso "War has always been the bosses' way, sir", mi sembra quantomai attuale, però non saprei se tradurre "bosses" come plurale di "boss" o di "bossy", ma forse è spesso la stessa cosa!
There is power in a factory, power in the land
Power in the hands of a worker
But it all amounts to nothing if together we don't stand
There is power in a Union

Now the lessons of the past were all learned with workers' blood
The mistakes of the bosses we must pay for
From the cities and the farmlands to trenches full of mud
War has always been the bosses' way, sir

The Union forever defending our rights
Down with the blackleg, all workers unite
With our brothers and out sisters from many far off lands
There is power in a Union

Now I long for the morning that they realise
Brutality and unjust laws can not defeat us
But who'll defend the workers who cannot organise
When the bosses send their lackies out to cheat us?

Money speaks for money, the Devil for his own
Who comes to speak for the skin and the bone
What a comfort to the widow, a light to the child
There is power in a Union

The Union forever defending our rights
Down with the blackleg, all workers unite
With our brothers and out sisters from many far off lands
There is power in a Union.

envoyé par matteo88 - 2/5/2007 - 16:55




Langue: italien

Versione italiana cantabile di Massimo Ghiacci


al minuto 18:30
C'È FORZA NEL SINDACATO

C'è forza nelle fabbriche e potere nella terra
nelle mani dei lavoratori
Ma vale men che niente se uniti noi non siamo
la forza è nel Sindacato
la forza è nel Sindacato

Le lezione del passato è nel nostro sangue amaro
il conto dei padroni han pagato
dalle campagne alle città al fango di trincea
La guerra ha sempre fatto il loro gioco

Noi stiam col Sindacato, per sempre sarà
abbasso il crumiro, più uniti si andrà
compagni e fratelli di ogni contrada
la forza è nel Sindacato
la forza è nel Sindacato

E aspetto quel giorno che chiaro sarà
soprusi e leggi ingiuste non ci battono
Ma chi difenderà il compagni abbandonati
e quelli che i capi hanno ingannato

Il denaro è la sua lingua, il Diavolo la canta
ma chi parlerà per il nostro sudore
conforto per la vedova, una luce per la prole
Chi viene a parlare per la pelle e le ossa
la forza è nel Sindacato
la forza è nel Sindacato

Noi stiam col Sindacato, per sempre sarà
abbasso il crumiro, più uniti si andrà
compagni e fratelli di ogni contrada
la forza è nel Sindacato
la forza è nel Sindacato

envoyé par Dq82 - 3/5/2020 - 11:19




Langue: italien

Versione italiana di Kiocciolina
C'È POTERE IN UN SINDACATO

C'è potere in una fabbrica, potere nella terra
Potere nelle mani di un lavoratore
Ma equivale a niente se tutti insieme non ci sosteniamo
C'è potere in un Sindacato

Ora le lezioni del passato sono state tutte imparate con il sangue dei lavoratori
Dobbiamo pagare per gli errori dei capi
Dalle città e le terre agricole alle trincee piene di fango
La guerra è sempre stato il metodo dei capi, signore

Il sindacato, per sempre difendendo i nostri diritti
Abbasso il crumiro, tutti i lavoratori uniti
Con i nostri fratelli e le nostre sorelle da molte terre lontane
C'è potere in un Sindacato

Adesso desidero il mattino in cui si renderanno conto
Che la brutalità e le leggi ingiuste non possono sconfiggerci
Ma chi difenderà i lavoratori che non possono organizzarsi
Quando i capi manderanno i loro lacchè ad ingannarci?

Il denaro parla per il denaro, il Diavolo per sé stesso
Chi viene a parlare per la pelle e le ossa
Che consolazione per una vedova, che luce per un bambino
C'è potere in un Sindacato

Il sindacato, per sempre difendendo i nostri diritti
Abbasso il crumiro, tutti i lavoratori uniti
Con i nostri fratelli e le nostre sorelle da molte terre lontane
C'è potere in un Sindacato

envoyé par Kiocciolina - 7/5/2007 - 02:55




Langue: anglais

La versione cantata dai MCR
There is power in the factories, power in the land
Power in the hands of a worker
But it all amounts to nothing if together we don't stand
There is power in a Union

envoyé par dq82 - 27/2/2016 - 11:45


Together we stand! – There is Power in a Union
Quando ormai era divenuto evidente che anche il Primo Maggio, così come le altre feste di questo periodo, non sarebbe stato vissuto come al solito, ad un paio di noi è venuta l'idea di suonare insieme una canzone che lo celebrasse. Ma rapidamente il progetto si è allargato, raccogliendo tante adesioni e creando così una grande session musicale virtuale che vede la presenza di tanti amici, a suonare tutti insieme tra loro per la prima volta, alcuni dei quali musicisti noti, di quelli che non si tirano mai indietro quando c’è da lanciare un messaggio forte e chiaro, uniti!
Da anni assistiamo al tentativo becero di chi vorrebbe cancellare e travisare il senso della Festa della Liberazione, accusata di essere “divisiva”, e da altrettanti anni assistiamo alla stessa storia per il Primo maggio, con motivazioni anche peggiori. C'è chi la ritiene una festa inutile, secondo logiche perverse di consumo e iperproduzione, o sorpassata, secondo l’idea che in tempi di disoccupazione diffusa avrebbe perso il suo senso.
Beh, per noi il senso ce l’ha ancora, e più forte che mai!
Perché anche questa festa, come il 25 aprile, nasce come Festa del ricordo: dei Martiri di Chicago e di tutti coloro che sono morti per il lavoro e per la conquista dei suoi diritti. Ormai li si danno per scontati, tanto da declassare questa festa a semplice scampagnata, privilegio di chi ha la fortuna di avere un posto fisso.
Perché più avanza questa perdita progressiva di memoria e più assistiamo alla lenta erosione e messa in discussione di tali diritti, a cominciare dal primo: la riduzione dell’orario di lavoro a 8 ore. Proprio quel diritto che è all’origine degli episodi che sancirono poi la scelta di questa data e il suo significato.
Per alimentare questa memoria abbiamo scelto di suonare una vecchissima melodia risalente alla Guerra civile americana, le cui parole furono però radicalmente riscritte da Billy Bragg per farne un inno sindacale pubblicato nel 1986, un anno dopo la fine degli scioperi dei minatori inglesi contro il governo della Thatcher; alfiera di quelle teorie neoliberiste i cui devastanti effetti continuiamo a vivere e scontare ancora oggi. Non a caso questa canzone fu cantata anche nel 2011 durante le manifestazioni del movimento Occupy.
Infine vogliamo ricordare che i musicisti sono nel nostro paese quasi sempre lavoratori precari o sommersi, esempio di un mondo del lavoro fatto sempre più di precariato.
E allora, questa canzone è per tutti i lavoratori che lottano per la loro dignità.
Together we stand: Uniti restiamo e resisteremo!



Alessandro Accardi - contrabbasso
Antonello Cacciotto - voce e chitarra
Giovanni Caiati - tin whistle
Sara Ciacci - voce
Lorenzo Coletta - bodhràn e voce
Franco D'Aniello - tin whistle
Giovanni Di Folco - fisarmonica
Alessandro Garramone - octave mandolin
Michele Leis - sax tenore
Matteo Maggi - mandolino
Claudio Midiri - 5strings banjo
Francesca Mora - voce
Angelica Pallone - voce
Raffaella Pescosolido - trombone
Andrea Rodini - voce
Pamela Sabatini - autoharp e voce
Sonia Scialanca - sax contralto
Gianluca Spirito - ukulele 6 corde
Andrea Verde - fiddle
Bernardo Nardini - dobro, voce, montaggio audio e video

Dq82 - 1/5/2020 - 14:36




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