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Οι πόνοι της Παναγιάς

Nikos Xylouris / Νίκος Ξυλούρης
Language: Greek (Modern)


Nikos Xylouris / Νίκος Ξυλούρης

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(Nikos Xylouris / Νίκος Ξυλούρης)
Canzone per l’estate
(Fabrizio De André)



Oi pónoi tis Panagiás
[1980]
Στίχοι: Κώστας Βάρναλης
Μουσική: Λουκάς Θάνος
Πρώτη εκτέλεση: Νίκος Ξυλούρης
Άλλες ερμηνείες: Γιάννης Χαρούλης (2003)
'Αλμπουμ: Σάλπισμα
Poesia di Kostas Vàrnalis
Musica di Loukas Thanos
Primo interprete: Nikos Xylouris
Altri interpreti: Giannis Charoulis (2003)
Album: Salpisma

A poem by Kostas Varnalis
Music by Loukas Thanos
First performed by Nikos Xylouris
Also performed by Yannis Charoulis (2003)
Album: Salpisma

Andrà a finire che, tra le lamentazioni di Maria sul Cristo morto, nei tempi moderni le due più belle sono state scritte da un anarchico e da un comunista. L'anarchico lo conoscete bene: si chiamava Fabrizio De André, e la lamentazione si chiama Tre madri. Il comunista, invece, scriveva in greco e qui dentro lo conosciamo per la storia dell'asino Kyr Medios, che sgobbava come un somaro, sfruttato anche per costruire chiese, bastonato e speranzoso in un'alba rossa. Era Kostas Vàrnalis, per il quale altro non trovo che ripetere quel che avevo scritto nel 2007, quando avevo costruito la pagina della Μπαλάντα του Κυρ-Μέντιου: ”Kostas Varnalis (1883-1973), greco della diaspora (era nato a Burgas, in Bulgaria, ed in Bulgaria visse a lungo), è uno dei più grandi poeti della Grecia moderna. Ma, sebbene coltissimo di formazione, era un poeta popolare, nel senso più vero della parola; uno che, come Kavafis, faceva circolare le sue poesie su volantini stampati a sue spese. Era anche uno di quei cantori che riescono a modellare la propria lingua in un modo assolutamente vertiginoso, basandosi proprio sui modelli tradizionali più antichi; non a caso tradusse nella lingua moderna Aristofane e Euripide (oltre che Molière e una raccolta di antichi canti cinesi). Le sue poesie sono state definite "dionisiache", per il loro frenetico ma armonico senso musicale che ben si adatta alla satira; e poeta satirico fu, mettendo a disposizione la sua arte al marxismo cui aveva aderito fin da giovane.” Poeta popolare, e greco: un confronto con la passione di Cristo e con i dolori della Madonna è, per certi percorsi culturali, storici e mentali della Grecità, del tutto naturale. Così come è del tutto naturale che, ad un certo punto, i Dolori della Madonna di Vàrnalis siano andati a finire nella gola di Nikos Xylouris, nello stesso album del Kyr Medios (e degli Ιδανικοί αυτόχειρες di Karyotakis), il Σάλπισμα del 1980 su musiche di Loukas Thanou; una gola appena taciuta per sempre. Lo stesso Nikos Xylouris, lo ricordiamo, che fu fiero nemico della guerra e della dittatura, che andò a cantare per gli studenti del Politecnico in rivolta antichi canti di lotta cretesi, e che però si cimentava da par suo coi canti liturgici pasquali di Romano il Melode. Ed è ora, quindi, di conoscerli questi Dolori della Madonna del comunista Vàrnalis, ché fanno venire i bordoni per dei motivi, così come nel caso di De André, che sono ben lontani dall'imbalsamazione istituzionale di confuse leggende mediorientali diventate cànone, chiese e potere. Il lamento della Madonna di un Vàrnalis è un solenne, enorme canto di sofferenza e di rivolta, di eterna tragedia umana personale e collettiva: il vero “Cristo” siamo tutti noi nella storia, la “resurrezione” è la nascita di tutti che finiamo mille, diecimila, centomila volte messi in croci comminate dalla storia e dal potere; tanto da sospettare che in croce ci veniamo messi appena nati. Di fronte alla “verità” che chiedono ad un uomo crocifisso per utilizzarla per le loro menzogne e i loro scopi, l'unica autentica Verità è quella di non dirla, di tacere, di non consegnarla all'inganno e alla malvagità. E mentre finisco di scrivere queste righe mi chiedo perché non mi sia mai venuto in mente prima di metterlo qua dentro, questo capolavoro, là dove deve stare. [RV]
Πού να σε κρύψω γιόκα μου
Να μη σε φτάνουν οι κακοί;
Σε ποιο νησί του ωκεανού,
Σε ποια κορφή ερημική;

Δε θα σε μάθω να μιλάς,
Και τ’ άδικο φωνάξεις.
Ξέρω πως θα χεις την καρδιά
Τόσο καλή, τόσο γλυκή,
Που μες τα βρόχια της οργής
Ταχειά, ταχειά θε να σπαράξεις,
Ταχειά, ταχειά θε να σπαράξεις.

Συ θα `χεις μάτια γαλανά,
Θα `χεις κορμάκι τρυφερό.
Θα σε φυλάω από ματιά κακή
Και από κακό καιρό.

Από το πρώτο ξάφνιασμα
Της ξυπνημένης νιότης
Δεν είσαι συ για μάχητες,
Δεν είσαι συ για το σταυρό,
Εσύ νοικοκερόπουλο
Όχι σκλάβος, όχι σκλάβος ή προδότης,
Όχι σκλάβος, όχι σκλάβος ή προδότης.

Κι αν κάποτε τα φρένα σου
Το δίκιο φως της αστραπής,
Κι αν η αλήθεια σου ζητήσουνε,
Παιδάκι μου, να μην τα πεις.

Θεριά οι ανθρώποι δεν μπορούν
Το φως να το σηκώσουν,
Δεν είναι η αλήθεια πιο χρυσή
Απ’ την αλήθεια της σιωπής.
Χίλιες φορές να γεννηθείς,
Τόσες, τόσες θα σε σταυρώσουν,
Τόσες, τόσες θα σε σταυρώσουν.

Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" - 2019/2/13 - 23:15




Language: Italian

Traduzione italiana / Μετέφρασε στα ιταλικά / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 13-2-2019 23:18

I DOLORI DELLA MADONNA

Dove ti nasconderò, figlio mio
Perché non ti raggiungano i malvagi?
In quale isola dell'oceano,
Su quale vetta deserta?

Io non ti insegnerò a parlare,
E tu griderai l'ingiustizia.
Avrai talmente buono il cuore,
Lo so, talmente dolce,
Che tra la collera scrosciante
Presto ti sentirai come sbranato,
Presto ti sentirai come sbranato.

Avrai azzurri gli occhi
E delicato il corpo.
Dalle occhiate maligne
E dai rii tempi io ti proteggerò.

Fin dal primo stupore
Della gioventù sbocciata
Tu non sei fatto per la guerra,
Tu non sei fatto per la croce,
Tu, cosí gentile ed educato,
Tu, né schiavo, né schiavo e né traditore,
Tu, né schiavo, né schiavo e né traditore.

E se talvolta la tua mente
È come la luce del lampo,
E se ti chiedono la verità,
Bambino mio, tu non la dire.

Gli uomini sono belve,
La luce, non la sopportano;
Non esiste verità più aurea
Della verità del silenzio.
Mille volte tu nascerai,
Mille volte ti metteranno in croce,
Mille volte ti metteranno in croce.

2019/2/13 - 23:18




Language: English

English translation / Μετέφρασε στα αγγλικά / Traduzione inglese / Traduction anglaise / Englanninkielinen käännös:
Riccardo Venturi, 13-2-2019 23:19


Performed by Giannis Charoulis (2003)

OUR LADY OF SORROWS

Where should I hide you, my Son,
So that the evil ones cannot reach you?
On what island in the Ocean,
On what deserted peak?

I will not teach you to speak,
But you will speak loudly about injustice.
Your heart will be so good
And so sweet, I know,
That in the rainstorms of wrath
Quickly you will feel torn apart,
Quickly you will feel torn apart.

You will have blue eyes
And a fragile body.
I will keep you from evil eyes
And from bad times.

Since the first sudden surprise
Of youth just awakened,
You are not made for the warriors,
You are not made for the cross,
You, who have been brought up so well,
You, not a slave, not a slave, nor a traitor,
You, not a slave, not a slave, nor a traitor.

And if sometimes your mind
Is like the flash of lightning,
And if they ask you the truth,
My child, do not tell it.

The people are beasts,
They cannot bear the light;
There is no truth more golden
Than the truth of silence.
Thousand times you will be born,
Thousand times you will be crucified,
Thousand times you will be crucified.

2019/2/13 - 23:20




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