Cade dal cielo una pioggia scura
passa l’aereo che porta la paura
Passa l’aereo che spara sulla terra
ma il suo rumore non copre la chitarra
Can’t stop stars from shining
or Beirut from rising
non c’è più niente
dove c’era il ponte
Can’t stop stars from shining
or Beirut from rising
nessun colore
dove c’era il mare
Spiaggia deserta, gioca una bambina
ma il suo pupazzo può essere una mina
ma nel suo sguardo grande come il mare
c’è tutta Beirut che si vuol rialzare
Can’t stop stars from shining
or Beirut from rising
passa la guerra
col suo squallore
Can’t stop stars from shining
or Beirut from rising
la guerra passa
Beirut non muore
Passa la pioggia
innaturale
Can’t stop stars from shining
or Beirut from rising
Beirut ritorna
a scintillare
passa l’aereo che porta la paura
Passa l’aereo che spara sulla terra
ma il suo rumore non copre la chitarra
Can’t stop stars from shining
or Beirut from rising
non c’è più niente
dove c’era il ponte
Can’t stop stars from shining
or Beirut from rising
nessun colore
dove c’era il mare
Spiaggia deserta, gioca una bambina
ma il suo pupazzo può essere una mina
ma nel suo sguardo grande come il mare
c’è tutta Beirut che si vuol rialzare
Can’t stop stars from shining
or Beirut from rising
passa la guerra
col suo squallore
Can’t stop stars from shining
or Beirut from rising
la guerra passa
Beirut non muore
Passa la pioggia
innaturale
Can’t stop stars from shining
or Beirut from rising
Beirut ritorna
a scintillare
envoyé par adriana - 28/4/2007 - 12:34
"Nel dicembre 2006 fui chiamato per un concerto in Libano, a guerra appena finita. Le armi tacevano ma la distruzione di strade e ponti mi accompagnò per tutto il tragitto da Beirut a Naqoura, al confine israeliano, dove si tenne il concerto.
Nel grigiore del paesaggio mi colpirono i colori di un manifestino affisso sui muri dove campeggiava una scintillante immagine di Beirut by night con la scritta “Can't stop stars from shining or Beirut from rising” (Non puoi impedire alle stelle di risplendere o a Beirut di risorgere). Queste parole mi si stamparono nella mente, e le raccolsi dall'anonimo autore libanese per inserirle nel brano che intitolai “Canzone per Beirut”.
Mia figlia Eugenia ascolta oggi quel brano e, con mia sorpresa, lo sceglie come colonna sonora dei suoi pensieri di ragazza ventenne, scossa e inorridita dalle immagini di una guerra del presente. E decide di cantare Beirut, con la sua commossa esile voce italo-francese."
Eugenio Bennato
Nel grigiore del paesaggio mi colpirono i colori di un manifestino affisso sui muri dove campeggiava una scintillante immagine di Beirut by night con la scritta “Can't stop stars from shining or Beirut from rising” (Non puoi impedire alle stelle di risplendere o a Beirut di risorgere). Queste parole mi si stamparono nella mente, e le raccolsi dall'anonimo autore libanese per inserirle nel brano che intitolai “Canzone per Beirut”.
Mia figlia Eugenia ascolta oggi quel brano e, con mia sorpresa, lo sceglie come colonna sonora dei suoi pensieri di ragazza ventenne, scossa e inorridita dalle immagini di una guerra del presente. E decide di cantare Beirut, con la sua commossa esile voce italo-francese."
Eugenio Bennato
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Costruita quasi in diretta in Libano, partendo da una scritta in inglese vista sul muro "Can't stop stars from shining or Beirut from rising" che inizia a martellare in testa ad Eugenio finché diventa canzone, delicata, triste e assolutamente presente. Quasi giornalismo canoro.
(Giorgio Maimone su Bielle)