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La città vecchia

Fabrizio De André
Langue: italien


Fabrizio De André

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fabfuma
[1965]
Parole / Lyrics / Paroles / Sanat: Fabrizio De André
Musica / Music / Musique / Sävel: Elvio Monti
Singolo / Single: La città vecchia / Delitto di paese (L'assassinat)
Karim, KN 209; ristampa 1971: Roman Record Company, RN 026
Album / Albumi: Canzoni [1974]

Nei quartieri dove il sole del buon Dio ecc.
Nei quartieri dove il sole del buon Dio ecc.


A ritmo di mazurca, De André racconta frammenti di vita di quello strano popolo dimenticato che vive presso le aree più malfamate della zona del porto di Genova, «nei quartieri dove il Sole del buon Dio non dà i suoi raggi». Si tratta di personaggi cari al cantautore: vecchi ubriachi che sfogano i loro dispiaceri nel vino, prostitute e loro clienti (che di giorno le insultano e di notte le frequentano), ladri, assassini e «il tipo strano, quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano».

«"Io credo che gli uomini agiscano certe volte indipendentemente dalla loro volontà. Certi atteggiamenti, certi comportamenti sono imperscrutabili. La psicologia ha fatto molto, la psichiatria forse ancora di più, però dell'uomo non sappiamo ancora nulla. Certe volte, insomma, ci sono dei comportamenti anomali che non si riescono a spiegare e quindi io ho sempre pensato che ci sia ben poco merito nella virtù e poca colpa nell'errore, anche perché non ho mai capito bene che cosa sia la virtù e cosa sia l'errore"»

(Fabrizio De André)

La morale finale è un po' la summa del pensiero di De André:

«Se tu penserai, se giudicherai
da buon borghese
li condannerai a cinquemila anni più le spese.
Ma se capirai, se li cercherai
fino in fondo
se non sono gigli son pur sempre figli
vittime di questo mondo»

Per il titolo ed il contenuto del brano, De André si era ispirato a La città vecchia, celebre poesia di Umberto Saba ambientata nei malfamati vicoli della zona portuale di Trieste; sebbene la morale finale sia la stessa («la prostituta e marinaio, il vecchio che bestemmia, la femmina che bega [...] sono tutte creature della vita e del dolore», dice Saba), vi è tuttavia un enorme divario ideologico: se Saba sente di avere qualcosa in comune con tali personaggi, cioè il credere nello stesso Dio («s'agita in esse, come in me, il Signore»), De André invece esprime un distacco da essi, cantando che tale gente vive «Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi, ha già troppi impegni per scaldare gente d'altri paraggi».

Quest'ultima frase è ripresa direttamente da una poesia di Jacques Prévert, "Embrasse-moi", da Histories, 1946:


«Le soleil du bon Dieu ne brill'pas de notr' côté
Il a bien trop à faire dans les riches quartiers»

«Il sole del buon Dio non brilla dalle nostre parti
ha già troppo da fare nei quartieri dei ricchi»


(da "Embrasse moi", Jacques Prévert)

La musica, scritta da Elvio Monti, è fortemente ricalcata su quella di "Le bistrot" di Georges Brassens (1960).

La canzone all'epoca fu anche parzialmente censurata, ed i versi originari «quella che di giorno chiami con disprezzo "specie di troia" / quella che di notte stabilisce il prezzo della tua gioia» furono sostituiti in via definitiva (anche dunque per le successive versioni in studio e dal vivo del brano) con «quella che di giorno chiami con disprezzo "pubblica moglie" / quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie». Una prima versione contenente la frase originaria fu incisa, ma a causa della censura venne ritirata dalla stessa Karim, e ne esistono solo poche e rare copie stampate. - it.wikipedia
Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi
ha già troppi impegni per scaldar la gente d'altri paraggi,
una bimba canta la canzone antica della donnaccia
quello che ancor non sai tu lo imparerai solo qui tra le mie braccia.

E se alla sua età le difetterà la competenza
presto affinerà le capacità con l'esperienza
dove sono andati i tempi di una volta per Giunone
quando ci voleva per fare il mestiere anche un po' di vocazione.

Una gamba qua, una gamba là, gonfi di vino
quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino
li troverai là, col tempo che fa, estate e inverno
a stratracannare a stramaledire le donne, il tempo ed il governo.

Loro cercan là, la felicità dentro a un bicchiere
per dimenticare d'esser stati presi per il sedere
ci sarà allegria anche in agonia col vino forte
porteran sul viso l'ombra di un sorriso tra le braccia della morte.

Vecchio professore cosa vai cercando in quel portone
forse quella che sola ti può dare una lezione
quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie
Quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie.

Tu la cercherai, tu la invocherai più di una notte
ti alzerai disfatto rimandando tutto al ventisette
quando incasserai delapiderai mezza pensione
diecimila lire per sentirti dire "Micio bello e bamboccione".

Se ti inoltrerai lungo le calate dei vecchi moli
In quell'aria spessa carica di sale, gonfia di odori
lì ci troverai i ladri gli assassini e il tipo strano
quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano.

Se tu penserai, e giudicherai da buon borghese
li condannerai a cinquemila anni più le spese
ma se capirai, se li cercherai fino in fondo
se non sono gigli son pur sempre figli
vittime di questo mondo.

envoyé par Krzysiek Wrona - 10/1/2019 - 23:42




Langue: anglais

English translation / Traduzione inglese / Traduction anglaise / Englanninkielinen käännös:
Dennis Criteser, De André in English, 2014

citvek

"La città vecchia" is set in old Genoa where De André spent much time, with its little back alleyways, bars, prostitutes, and the hard lives of the poor people and criminals who lived there on the margins of society, the opposite of what De André experienced with his own upper-middle class upbringing. The song was inspired by a poem of the same name by Umberto Saba set in the port zone of Trieste. And the first two lines are quite similar to lines from a poem by Jacques Prévert, "Embrasse moi": "The sun of the good Lord doesn't shine on our parts/It already has too much to do in the rich quarters." Throughout his songwriting career, De André regularly took inspiration from and borrowed from other works of literature and music. (Translation notes: 1. "Giunone" is "Juno," but "By Jove!" is the common English expression. 2. In Italy, pensioners receive their checks on the 27th of every month.) - Dennis Criteser
THE OLD CITY

In the districts where the sun of the good Lord
gives not its rays,
it already has too many commitments
warming the people of other neighborhoods.
A little girl sings the ancient song of the whore:
that which you still don’t know,
you will learn only here in my arms.

And if at her age she might lack in competence,
she’ll quickly refine her skills with experience.
Where did the good old days go, by Jove,
when to practice the craft
still required a bit of a calling?

A leg here, a leg there, bloated with wine,
four pensioners half-poisoned at the table;
you’ll find them there, rain or shine, summer and winter,
guzzling it down and profusely bad-mouthing women,
the weather and the government.

They’re searching for bliss there inside a wineglass,
to forget having been taken for a fool.
There will be joy even in agony with strong wine.
They’ll wear on their faces the shadow of a smile
in the arms of death.

Old professor, what do you go seeking in that street door?
Perhaps she who alone can teach you a lesson,
she who by day you scornfully call
public wife,
she who by night sets the price for your desires.

You’ll search for her, you’ll invoke her
on more than one night.
You’ll wake up exhausted,
postponing everything til the 27th
when you will cash and trash half your pension,
10,000 lira to hear yourself say
“sweet pussycat" and "big rag doll.”

If you enter along the walkways of the old piers,
in that thick air, laden with salt, swollen with odors,
there you will find the thieves, the assassins
and the weird guy,
that one who sold his mother to a dwarf
for 3000 lira.

If you will think, if you will judge
as a fine upstanding middle class person,
you'll condemn them to 50,000 years plus expenses;
but if you will understand, if you will search them
through and through,
even if they are not lilies they are always children,
victims of this world.

envoyé par Riccardo Venturi - 11/1/2019 - 00:46




Langue: français

Version française – LA VIEILLE VILLE – Marco Valdo M.I. – 2024
Chanson italienne – La città vecchia - Fabrizio De André – 1965
Paroles : Fabrizio De André
Musique : Elvio Monti

Petit dialogue maïeutique

FABRIZIO DE ANDRÉ AU MUR      <br />
Gênes - 2024
FABRIZIO DE ANDRÉ AU MUR
Gênes - 2024


Aujourd’hui, Lucien l’âne mon ami, sous le torrent d’eaux grises qui nous dégringole dessus en venant de je ne sais quelle mer, de je ne sais quel port, j’avais presque envie de ne rien dire de cette canzone. Je trouvais que la version que je venais d’en faire était en harmonie avec ce temps portuaire. Mais je me ravise à présent.

Tant mieux, dit Lucien l’âne, car je pense qu’il y a des choses à dire à propos de cette vieille ville. D’abord, en marquer l’intemporelle et la quasi semblance de toutes les villes de port ; au moins, de grands ports où grouillent des populations attirées par les mouvements perpétuels enclenchés par la mer et les allées-venues des bateaux de quatre coins du monde. Mais qu’avais-tu en tête ?

Ça et bien d’autres choses, répond Marco Valdo M.I., à commencer évoquer l’ambiance qui la caractérise ; une senteur de bas fonds et pour cause, c’est l’odeur de ces quartiers portuaires ; un mouvement permanent, incessant, parcourt leurs petites rues anciennes, elles aussi. Des corps agitent le décor. Ce sont aussi ces quartiers où les dames de vie attendent les marins de mer, mais pas seulement, on y trouve aussi attirés par d’insondables désirs, des gens de toutes sortes. Jusqu’à ce pensionné qui pauvre d’une pension assez maigre, la ruine en une bacchanale mensuelle. Le reste du temps, il ne ressent qu’une mélancolique méditation à ruminer. Il y a là d’étranges senteurs maritimes. Voilà tout. Mais tu as raison, c’est une sorte de marine en mots que De André a peinte là. ; ce n’est pas un portrait précis d’une ville précise, qu’il décrit. Certes, sans doute, ce doit être Gênes, mais ce serait aussi Anvers, Amsterdam, Marseille, Naples, Le Pirée, Malaga et des centaines d’autres sur tous les continents et en cela, il a extrait la quintessence de la ville portuaire.

« Si vous vous promenez le long des vieux quais,
En cet air chargé de sel, gonflé d'odeurs, épais »

Avec ce paradoxe qu’il n’y est question, ni de marins, ni de bateaux, ni du large… Et en effet, c’est aussi un des mystères de ces villes de vivre repliées sur elles-mêmes au bord du monde. Avec comme lien, ces dames de compagnie.

Bien, dit Lucien l’âne. Je sentais bien qu’il y avait quelque chose de bizarre dans cette chanson et je pense que tu as mis le doigt dessus. Ceci dit, tissons le linceul de ce vieux monde iodé, marin, glauque, triste, humide et cacochyme.

Heureusement !

Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
LA VIEILLE VILLE

Dans les quartiers où le soleil du Bon Dieu réduit sa flamme,
Déjà trop occupé à réchauffer les habitants d'autres endroits.
Une fille chante l'ancienne chanson de la jeune dame.
Ce que tu ne sais pas encore, tu l'apprendras dans mes bras.

Et si à ton âge, te manques la compétence ;
Bientôt s’affineront tes gestes avec l'expérience.
Où est passé le temps de Junon ?
Où pour faire le métier, suffisait la vocation.

Une jambe ici, une jambe là, toujours buvant,
À table, quatre pensionnés cirrhosés,
Là par tous les temps, hiver comme été,
Maudissent les femmes, le temps et le gouvernement.

Ils cherchent le bonheur dans un verre
Pour oublier ce qui les désespère.
À l’heure de leur agonie, nageant dans le vin fort,
Le bonheur les fera sourire dans les bras de la mort.

Professeur, qu’allez-vous chercher dans ce recoin ?
Celle-là qui seule sait vous séduire.
Le jour, vous l’appelez femme publique, avec dédain,
La nuit, elle fixe le prix de vos désirs.

Vous la cherchez, vous l’invoquez. Et plus d'une nuit,
Vous soupirerez en renvoyant tout ça au jour béni,
Où vous encaisserez et dilapiderez votre pension
Pour vous faire dire "Mon chaton, méchant garçon".

Si vous vous promenez le long des vieux quais,
En cet air chargé de sel, gonflé d'odeurs, épais,
Vous trouverez les voleurs, les assassins
Et l’étrange type qui a vendu sa mère à un nain.

Si en bon bourgeois, vous pensez et jugez :
À cinq mille ans plus les dépens, vous les condamnez ;
Mais si vous les comprenez, au bout, finalement,
Vous voyez que ce sont seulement des enfants
Victimes de ce monde écrasant.

envoyé par Marco Valdo M.I. - 18/6/2024 - 19:49




Langue: polonais

Versione poetica polacca di Krzysiek Wrona
all'incirca dicembre 2014

https://lastfm-img2.akamaized.net/i/u/...
STARE MIASTO (W GENUI)

W tych zaułkach gdzie, Boże słonko nie, nigdy nie dociera,
zbyt zajęte jest grzejąc tyłki tym znaczniejszego pochodzenia.
Dziewczę drobne tam starą nuci pieśń kobiet upadłych,
że nauczy cię nim nadejdzie dzień, sztuczek jeszcze ci nieznanych.

A choć to dziecko dziś i wątpić wolno ci w jej kompetencje,
pewnym możesz być, że mistrzowski sznyt i że wprawy wnet nabędzie.
Stare dobre czasy, starych dobrych bogów, gdzie odeszły tamte lata,
gdy potrzeba było, aby praktykować, również trochę powołania.

Gęby rozdziawione, nogi rozkraczone i wina pełni,
czterech emerytów siedzi przy stoliku, na wpół już są śnięci.
Zimą czy też latem, słońce to czy słota, spotkać tam ich możesz,
popijają ostro, przeklinając srodze: rząd, kobiety i pogodę.

Oni tam szukają w kielich zaglądając szczęścia promieni,
ażeby zapomnieć, że zostali przecież w konia zrobieni.
Przyjdzie radość wieczna, gdy zapłonie świeczka przy wina beczkach,
cień uśmiechu wpełznie na ich twarze w niebie, gdy w ramiona śmierć ich weźmie.

Stary profesorze, czego tutaj szukasz, w obskurnej bramie,
może tej jedynej, która da ci lekcję na swym tapczanie.
Tej, co gdy dzień jasny z pogardą nazywasz: publiczna lala
tej, co nocą czarną, niecne twoje żądze, gdy zapłacisz zaspokaja.

Szukał będziesz jej, będziesz błagał też, nocy świętego,
rozchełstany wstawał, odkładając wszystko do trzydziestego,
gdy wypłacą ci, to roztrwonisz w mig renty połowę,
by za groszy parę, usłyszeć kochane: „Kotku, misiu, szczęście moje”.

Lecz, gdy się zapuścisz na pochyłe brzegi nabrzeży starych,
gdzie powietrze ciężkie płuca ci wypełni wonią kanałów.
Znajdziesz tam bandziorów wielu i typa dziwnego, który dawno temu,
za kilka papierków bez skrupułów sprzedał matkę własną „Garbatemu”.

Jeśli będziesz myślał i nadal osądzał według swojej miary,
skazałbyś ich pewnie na sto lat z okładem, plus wszystkie opłaty.
Lecz jeśli zrozumiesz, jeśli pojąć umiesz, w bliźnim dojrzysz swego brata,
choć nie lilie polne, to też dzieci boże – to przegrani tego świata.

envoyé par Krzysiek Wrona - 12/1/2019 - 16:30




Langue: polonais

Versione poetica polacca di Jarosław Mikołajewski
LA CITTA VECCHIA

Są dzielnice, które roją się od kurew i toną w sikach,
ich ponurej doli nawet słońce woli z dala unikać,
tu z rozwianym włosem mocno zdartym głosem dziewczyna nuci,
że ci, którzy płacą, na pewno nie stracą - kto spróbuje, ten powróci.

Jeśli myślisz że, jeszcze mało wie, bo jest za młoda,
nie obawiaj się, szybko spotka cię słodka nagroda.
Więc korzystaj z niej, póki wiedza jej jest jeszcze tania,
bo nadeszły czasy, gdy ludowe masy nic nie robią z powołania.

W knajpie, która ma brudne stoły dwa, trzej emeryci
piją aż do dna wszystko co się da, śpią jak zabici.
Kiedy nie śpią, to dyskutują o dziwkach i rządzie,
przeklinają żon wielkie skąpstwo łon i świntuszą o narządzie.

Tutaj szczęścia łyk pochłaniają w mig i piją dalej,
by nie ucichł śmiech i nie wrócił pech dzisiaj lub wcale.
Gdy butelki ćwierć, lekka nawet śmierć, czuła kostucha,
chcesz, by śmierci mniej było, wino lej - nie zabije ich posucha.

Czego tutaj pan szuka w cieniu bram, mój profesorze,
chyba tej, co wie, jak obsłużyć cię tak, że daj Boże.
Tej, o której sam w towarzystwie dam nie wspomnisz słowem,
a za której biust i łapczywość ust oddasz życie lub połowę.

Będziesz za nią wył, o jej udach śnił i brał zaliczki,
by bez zbędnych zwłok swój skierować krok w mroczne uliczki.
Wszystko, co dziś masz, bez wahania dasz za to, co powie:
czułe słowa dwa - "lulu" i "pa pa" - i że dobry z ciebie człowiek.

No a jeśli tak, na odwagi znak poszukasz draki,
wyjdziesz stąd bez jaj - będą miały raj swojskie chłopaki.
Złodziej wyrwie ci wszystkie złote kły i urżnie palec,
a morderca nóż obok serca tuż wbije w egzotycznym szale.

Jeśli trafią pod prawomyślny sąd, czeka ich stryczek,
albo tyle lat, ile ma ten świat, czego nie zliczę.
Ale jeśli jest stać cię na ten gest, by ujrzeć brata
w tym, co jest na dnie, to poczujesz, że jest ofiarą tego świata.

envoyé par Krzysiek Wrona - 12/1/2019 - 16:45




Langue: allemand

Traduzione tedesca / German translation / Traduction allemande / Deutsche Übersetzung / Saksankielinen käännös: Michi & Herbert Killian (cantautori italiani)
DIE ALTSTADT

In den Stadtvierteln, wo die Sonne des lieben Gottes nicht hinscheint,
sie hat schon zuviel zu tun, um die Leute aus anderen Bezirken zu wärmen,
singt ein junges Mädchen das alte Lied der Dirne
Was du noch nicht weisst, wirst du nur in meinen Armen erlernen.

Und wenn es in ihrem Alter an Urteilsfähigkeit fehlt,
wird sie bald die Fähigkeiten durch die Erfahrung verfeinern.
Wo sind die vergangene Zeiten, meine Juno
Als man für den Beruf auch etwas Berufung brauchte.

Ein Bein hin, ein Bein her, geschwollen vom Wein
vier Rentner halb vergiftet am Tischchen
du wirst sie dort bei jedem Wetter finden, im Sommer und Winter,
sich masslos besaufen und masslos gegen Frauen, Wetter und Regierung schimpfen.

Sie suchen dort das Glück, in einem Glas
damit sie vergessen, dass sie betrogen wurden
es wird Fröhlichkeit geben, auch im Todeskampf durch den starken Wein
in den Armen des Todes werden sie den Schatten eines Lächelns auf dem Gesicht tragen.

Alter Professor, was suchst du in diesem Haustor?
Vielleicht sie, die allein dir was lehren kann
Sie, die du am Tag verächtlich ‚öffentliche Frau‘ nennst,
Sie, die bei Nacht den Preis deiner Lüste bestimmt

Du wirst sie suchen, mehr als eine Nacht sie anflehen
wirst zerstört aufstehen und alles bis zum 27. *) verschieben
wenn du kassierst, wirst du eine halbe Rente wegschmeissen,
Zehntausend Lire, damit du dich „schöner Kater und Säugling“ nennen lässt.

Wenn du tiefer in die Gassen der alten Anlegestellen eindringst,
In diese dicke Luft, angereichert mit Salz, voller Gerüche
dort findest du Diebe, Mörder und den komischen Typ
der seine Mutter für dreitausend Lire einem Zwerg verkaufte.

Wenn du denkst, wenn du als guter Bürger urteilst,
wirst du sie zu fünftausend Jahren plus Spesen verurteilen.
Wenn du aber verstehst, und bis an den Grund suchst
wenn sie keine Lilien sind, sind sie immer Kinder
Opfer dieser Welt.
* ) Aus Tradition ist der 27. des Monats der Tag, an dem Angestellte und Rentner ihre Gehälter und Renten kassieren. Es ist nicht überall so, das Symbol ist aber geblieben.

envoyé par Juha Rämö - 19/1/2019 - 10:33




Langue: finnois

Traduzione finlandese / Finnish translation / Traduction finnoise / Suomennos: Juha Rämö
VANHAKAUPUNKI

Kortteleissa, minne hyvän Jumalan aurinko ei luo säteitään,
koska sillä on kyllin tekemistä pitääkseen muiden kaupunginosien ihmiset lämpiminä,
nuori tyttö laulaa katunaisten ikivanhaa laulua:
sen, mitä et vielä tiedä, voit oppia vain minun sylissäni.

Ja sen, minkä hänen iässään häviää pätevyydessä,
saavuttaa tuota pikaa kokemuksen kautta.
Minne, kautta Junon, ovat menneet ne ajat,
kun ammattiin tarvittiin myös hieman kutsumusta?

Yksi jalka siellä, toinen täällä, kasvot viinin turvottamina
neljä eläkeläistä istuu myrkyissään pienen pöydän ääressä
satoi tai paistoi, kesät talvet,
juopottelemassa ja puhumassa vuolaasti pahaa naisista, säästä ja hallituksesta.

Siellä he etsivät tyydytystä viinilasista
unohtaakseen, että heitä on huijattu.
Vahva viini tuo kuolinkamppailuunkin iloa,
ja kuoleman käsivarsilla heidän kasvoillaan viipyy hymyn varjo.

Mitä etsit tämän portin äärellä, vanha professori?
Sitäkö kenties, jonka vain hän voi sinulle opettaa,
hän, jota päivisin kutsut halveksien maksulliseksi naiseksi
ja joka öisin määrää halujesi hinnan?

Häntä sinä etsit ja häntä anelet yöstä toiseen,
nouset uupuneena ja siirrät kaiken 27. päivään,
jolloin nostat eläkkeesi ja heität puolet siitä taivaan tuuliin,
kymmenentuhatta liiraa, kuullaksesi itseäsi kutsuttavan mussukaksi.

Ja syvemmällä satamakujien sokkeloissa,
missä ilma on sakeaa ja suolan ja hajujen kyllästämää,
voit törmätä varkaisiin, murhaajiin ja siihen outolintuun,
joka myi äitinsä kääpiölle kolmellatuhannella liiralla.

Jos ajattelet ja punnitset asiaa kunnon kansalaisena,
tuomitset heidät 5000 vuodeksi vankeuteen ja maksamaan kulut.
Mutta jos ymmärrät asian, tutkailet sitä juurta jaksain,
niin huomaat, että vaikka he eivät ole viattomia,
he ovat kuitenkin aina tämän maailman lapsia ja uhreja.

envoyé par Juha Rämö - 19/1/2019 - 10:35


ma come si fa a vendere la propria madre a un nano per sole tremila lire ?!

Camillo - 22/1/2019 - 09:36




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