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Further Down the Line

Mick Harvey & Christopher Richard Barker
Language: English


Mick Harvey & Christopher Richard Barker

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(Mick Harvey & Christopher Richard Barker)


2018
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War
Edgar Bourchier

Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).

La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo suo ultimo, temerario lavoro, scritto a quattro mani con lo scrittore Christopher Richard Barker, per il quale ha musicato e interpretato le testimonianze immaginarie di un personaggio romanzato, il poeta di trincea Edgar Bourchier, che racconta in un variegato registro narrativo le efferatezze e le brutalità sul campo di battaglia della Prima Guerra Mondiale.

The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War esce in occasione del centenario dell’Armistizio, e contiene in sé uno storytelling dall’approccio onnicomprensivo, che raccoglie frammenti multiformi di memorie immaginate, in cui entrano in gioco la paura, la giovinezza, la rabbia, la nostalgia, il senso d’inutilità. Dal punto di vista compositivo, è interessante constatare l’ambiziosa carrellata dei generi attraversati: dal folk tradizionale, che richiama un tempo perduto evocando strumenti antichi come le fisarmoniche, oltre all’inevitabile corredo di piani e chitarre acustiche (Pounding for Peace, The Poetic Clown), al post punk in pieno stile Birthday Party (Poor Por Surgeon Tim, The Expressionist #2, Corpse 564), sino alla dark wave vera e propria, con i sussurri di I Am The Messenger o The Lost Bastard Son of War, il cui riff pare emulare dichiaratamente She’s Lost Control dei Joy Division. Interessante anche l’esperimento di The Expressionist #1, dove una marcia militare e i cori che la scandiscono, sembrano voler diventare un ritmo punk.

In questo riuscito progetto atemporale, in cui sia la storia narrata che gli stili musicali richiamano il passato con un chiaro e costante riferimento al presente e una sapiente lettura contemporanea, troviamo il condensato di quello che dovrebbe essere un disco autoriale: una buona storia e un credibile incedere narrativo. Il messaggio è chiaro in tutto il suo ineluttabile pathos, eppure l’atmosfera in cui quel messaggio aleggia non appare mai enfatica e greve. Rischiava di essere un lavoro pretenzioso, è riuscito a non esserlo.
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It's not for me the dead stare cold,
It's not for me they pine
They stare through my weeping eyes
Further down the line.
 
At men in clubs with books and maps
And seats high up in the air
At men in suits who puff cigars
And gamble without care.

(Chorus)
No, it's not for me the dead cold stare
It's not for me they pine
They stare through my weeping eyes
Further down the line.
 

I try to speak, to give them hope
To tell them this will pass
But the words stick thick inside my throat
As the cry goes up: 'Masks on fast!'

Now we sit in an open trench
My silent friends and I,
Wiling away the Haunted Yellow Hours
Too dead to wonder why.

(Chorus)
Oh, it's not for me the dead cold stare,
It's not for me they pine
They stare through my weeping eyes
Further down the line.

(Sotto voce)
At men in clubs with books and maps
Who gamble without care
Who leave us dying in the cold
Choking on foul air
 
Drop like flies in the jaundiced smog
Drop like flies to die
Poisoned by the cankered gods
Who spew out lie after lie
 
(Chorus)
No, it's not for me the dead cold stare
It's not for me they pine
They stare through my weeping eyes
Further down the line
 
(Whispered)
No, it's not for me the dead cold stare,
Further down the line

Contributed by Dq82 - 2018/12/5 - 15:36




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