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Lobotomia

AreA
Language: Instrumental


AreA

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[1974]
Musica / Music / Musique / Saevel: Demetrio Stratos
Album: Caution Radiation Area

efstrat


Questo pezzo degli Area, da Caution Radiation del 1974, è difficile da ascoltare.
E Demetrio Stratos è difficile da capire. Oggi.

…ognuno portava un’esperienza particolare… uno diverso dall’altro… si è cercato di fare una musica stile totale… Io vengo dalla Grecia, uno ha avuto esperienze di musica elettronica a Londra, due vengono dal jazz, uno dalla musica contemporanea… e cerchiamo di fondere… di avere un connubio tra dodecafonia e rock, fra rock e musica balcanica, …e frutto di questa esperienza nasce un gruppo che si chiama Area…

Il contenuto politico secondo me c’è anche senza che io dica: ” Noi facciamo un pezzo per i compagni palestinesi…
In radio non ci hanno mai trasmessi… chiaramente, tutti avevano dei blocchi morali, si scandalizzavano perché abbiamo fatto un pezzo che si chiamava Settembre Nero.

Secondo me non c’è bisogno oggi… diventa romanticismo… spiegare questo tipo di musica; in chiave di lettura ci sono cinque musicisti che hanno una rabbia repressa perché hanno suonato per tanti anni quello che volevano i padroni. Anche oggi per esempio un musicista in Italia per suonare in un locale deve fare il programma che impone il padrone. Noi dentro un circuito alternativo abbiamo cercato di dare un taglio alla tradizione, cercando di dare qualità alla musica… portando un discorso non del capitalismo… non un discorso alla Beatles o all’americana o all’inglese dove tutti i gruppi purtroppo sono dentro a questo tipo di ideologia.

Abbiamo fatto dure battaglie facendo brani tipo “L’abbattimento della Zeppelin”… che non è altro che l’abbattimento dell’imperialismo musicale che ti propina sempre gli stessi pezzi, gli stessi gruppi, lo stesso tipo di musica di consumo e ci ha rotto i coglioni effettivamente, no..? In Europa, in Italia siamo – direi – stati i primi all’inizio degli anni ’70 ad avere un discorso creativo, molto libero… capisci? C’è stata una corrente di musicisti in Europa che voleva abbattere … ci sono stati i Magma in Francia o in Germania…

Abbiamo dei pezzi – per esempio – dove parliamo dei prigionieri politici… descrivendo tutto tramite fischi, suoni elettronici… La lobotomia … l’abbiamo dedicata alla Ulrike Meinhoff che è stata condannata dal tribunale di Bonn … poi non si sa se l’han fatto…che è il taglio delle connessioni del cervello…

Il prigioniero… sapete… in Grecia o in Sud America costa troppo, allora tramite la Nato arriva questa operazione. Il prigioniero viene rincoglionito e poi rimesso in pasto alla società… non va in prigione. Lobotomia è un momento di musica gestuale avanzata … dove arriva la provocazione.

Tu non fai più spettacolo sul palco, lo spettacolo diventa la gente. Radicalizzando il discorso noi subiamo una lobotomia con la TV… Questo pezzo iniziava con delle sigle… China Martini… Io ho un figlio che è sempre lì…
Queste sigle suonate ad altissime frequenze danno dei disturbi.. c’è un completo buio del palco… cerchiamo di individuare il pubblico con delle pile… creando complessi… tanti si incazzano… è per consapevolizzare.

Noi abbiamo un pubblico di quindicenni… che vanno scossi… con Re Nudo a Milano … Vanno a casa e ci pensano.
ZIG è un’altre cosa. Come tutti i pezzi partono da un concetto possibilmente politico. ZIG Anno Crescita Zero. Partiamo dall’idea che fra 50 anni il concetto attuale di lavoro… perché un operaio non fa altro che distruggere quello che è stato creato… il discorso ecologico.
Inizia con una musica elettronica cercando di descrivere una fabbrica… e diventa pian piano un discorso musicale.
C’è una continua ricerca sperimentale. Come dice Adorno: in una società tecnologizzata devi usare i mezzi… non posso andare in giro con la chitarra a raccontare le miserie personali…

La nostra è una musica di oggi… racconta il pessimismo della strada. Contesto la Premiata… in questo momento storico… buttano le bombe a Brescia… trovo stupido che facciano “Dolcissima Maria”… è assurdo! Voi siete pessimisti – ci dicono… questa musica è violenta perché nella strada c’è violenza. Gli operai capiscono? Guarda, Gaslini ha fatto “Fabbrica occupata”… non puoi dargli Orietta Berti perché è più facile! La musica è rivoluzione, vita.

In due anni abbiamo fatto tante situazioni… anche in manicomio da Basaglia a Trieste… Loro mettono i matti… cioè! In mezzo agli studenti e ai compagni e vedono le reazioni. Abbiamo occupato piazza Navona con Pannella…tutto gratuitamente. A Milano quando c’era Joan Baez vi hanno fischiati… Lì c’era l’impiegato della domenica…

Lobotomia è dedicata a Ulrike Meinhof.
Chissà cosa ne sa oggi la gente di Ulrike Meinhof.

Intervista con Demetrio Stratos, 1974, pubblicata da verticalmente.net, 26 ottobre 2012.


Contributed by Riccardo Venturi - 2018/9/28 - 11:28




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