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Büyük insanlık

Nâzım Hikmet
Langue: turc


Nâzım Hikmet

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[1958]
Versi di Nâzım Hikmet
Musica di Zülfü Livaneli, nel suo album del 1979 intitolato “Atlının Türküsü”

Atlının Türküsü
Büyük insanlık gemide güverte yolcusu
tirende üçüncü mevki
şosede yayan
büyük insanlık.

Büyük insanlık sekizinde işe gider
yirmisinde evlenir
kırkında ölür
büyük insanlık.

Ekmek büyük insanlıktan başka herkese yeter
pirinç de öyle
şeker de öyle
kumaş da öyle
kitap da öyle
büyük insanlıktan başka herkese yeter.

Büyük insanlığın toprağında gölge yok
sokağında fener
penceresinde cam
ama umudu var büyük insanlığın
umutsuz yaşanmıyor.

envoyé par Bernart Bartleby - 11/6/2018 - 08:29




Langue: anglais

Traduzione inglese di Talat Sait Halman, da Lyrikline
GREAT HUMANITY

Great humanity sails on ships as deck passengers
rides trains third-class
travels highways on foot

Great humanity goes to work at the age of eight
marries at twenty
dies at forty:
great humanity.

There is enough bread for everyone except great humanity
rice too
same with sugar
and cloth
books as well
there is enough of them for all except great humanity.

There is no shadow on the ground of great humanity
no lamps in its streets
no pane in its windows

But great humanity has its hopes
there can be no life without hope.

envoyé par B.B. - 11/6/2018 - 08:30




Langue: italien

Traduzione di Flavio Poltronieri
LA GRANDE UMANITÀ

La grande umanità naviga sul ponte delle navi
nei treni di terza classe
percorre a piedi le autostrade
la grande umanità.

La grande umanità va a lavorare a otto anni
si sposa a venti
muore a quaranta
la grande umanità.

C'è pane per tutti tranne che per la grande umanità
così per riso
zucchero
vestìti
libri:
ce n'è per tutti tranne che per la grande umanità.

Non c'è ombra sulla terra della grande umanità
nessuna lanterna nelle sue strade
nessun vetro alle sue finestre.

Ma ha le sue speranze, la grande umanità
non si può vivere senza speranza.

envoyé par Flavio Poltronieri - 6/11/2018 - 19:09


Il 3 giugno scorso avrei voluto esprimere la mia tristezza perchè cadeva il cinquantacinquesimo anniversario della morte di Nazim Hikmet. Poi mi ha frenato dal farlo l'idea che la sua poesia nemmeno nei momenti più bui era stata disperata. Così lo faccio solo ora, appositamente in ritardo, proponendo a tutti e in particolare al mio sodale Bernart Bartleby, la poesia "Nazim Hikmet parla all'umanità” che Latif gli dedicò. Latif Halmet (Letîf Helmet) è un poeta dal 1963 (è anche un giornalista) curdo, nato nel 1947 a Kifri, vicino a Kirkuk in Iran, talvolta conosciuto anche semplicemente come Latif, militante indipendentista che pur avendo avuto una vita durissima, non abbandonò mai il Kurdistan irakeno. Un poeta-combattente. Nazim Hikmet è molto amato in tutto il Kurdistan.


“Nazim Hikmet parla all'umanità”

Quando nacqui, il dolore era normale come il vento
e la morte era normale come il sasso e l'ombra.
La gioia, proprio come sigarette e fiammiferi al distributore di benzina, era vietata.

Il silenzio era la medaglia favorita sul petto di poeti codardi.
Le parole erano coltelli puntati alla gola di chi le pronunciava.

Poi giunsi io e appiccai il fuoco alle radici della paura
e seminai le nuvole con semi d'amore nel vento delle stagioni.
Nella terra della fame e della sete, con la mia poesia creai il fiume dei profumi
e maledissi un secolo in cui i poeti sono presi, per paura, nelle trappole dell'oro e del denaro
e gli uccelli sono presi, per fame, in reti e lacci.

Sulle montagne, nelle pianure e nelle valli gridai:
“O mia patria affamata, ti amo e ti amo, eccomi, ad arare questa terra con le mie ciglia
e trasformarla in campi e giardini dove crescono fiori rossi e splendida poesia
per i bambini di un mondo che verrà, un mondo di libertà, pace ed amore.”

Flavio Poltronieri - 19/6/2018 - 19:43


Molto bella, grazie Flavio.

B.B. - 20/6/2018 - 09:41




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