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Λίγο πριν τον τρίτο παγκόσμιο

Thanasis Gaïfyllias / Θανάσης Γκαϊφύλλιας
Langue: grec moderne


Thanasis Gaïfyllias / Θανάσης Γκαϊφύλλιας

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(Thanasis Gaïfyllias / Θανάσης Γκαϊφύλλιας)
Van Loon
(Francesco Guccini)


Lígo prin ton tríto pangósmio
[1975]
Testo e musica: Thanasis Gaïfyllias
Στίχοι και μουσική: Θανάσης Γκαïφύλλιας
Lyrics and music: Thanasis Gaïfyllias
Album / 'Αλμπουμ: Η ατέλειωτη εκδρομή του Γκαïφύλια ("L'interminabile escursione di Gaïfyllias")

ekdromi



Curioso che, in questi giorni in cui è rispuntata fuori Van Loon, ci ritroviamo un altro bel paio di scarponi che, per altro, sembrano proprio quelli pure del “Cuore della Rivolta” di Fosdinovo -che poi sono le ”scarpe rotte” di Ivan Della Mea (che a suo tempo ebbi a tradurre in greco: tout se tient, il circolo che si chiude ecc.). Accompagnati da un piffero di canna, gli scarponi del giovane Gaïfyllias servivano per la sua “interminabile escursione” (ma εκδρομή significa anche “excursus”) del 1975, l'anno Uno della μεταπολιτεύση, la Grecia uscita dalla dittatura con le sue mille incertezze, pure ortografiche. Mentre si stava mandando al diavolo la katharevousa, la lingua “classica” e burocratica nella quale si esprimevano abitualmente il dittatore Papadopoulos (ellenico sì, ma anche burattino della CIA) e gli alti papaveri della chiesa ortodossa, nel caos pure linguistico uno non sapeva neppure bene come scrivere il proprio cognome anagrafico. Così pure il giovane Gaïfyllias, look capellone e barbudo come epoca imponeva, che negli album dell'epoca (e anche in qualcuno successivo) compare come Γκαïφύλιας (Gaïfylias, con una “λ” sola). E' pur vero che l'ortografia greca è molto difficile, e che lo si pronuncia sempre “gaifìglias” sia che lo si scriva con un lambda che con due; ma anche questo, credo, dà l'immagine di un'epoca.

In queste giornate parecchio “gaïfyl[l]iane”, ho parlato spesso delle presupposte “capacità profetiche” del cantautore di Souflí in Tracia, ancora bello sulla breccia coi suoi 71 anni. In effetti, in parecchie sue vecchie canzoni sembra parlare del mondo d'oggi; ma non in questa, forse. Si tratta di un “day before”: addirittura il giorno prima (anzi, “poco prima”, come recita il titolo) della Terza guerra mondiale. Nel 1975 si aveva ancora bene in testa com'era poco prima della seconda: strade vuote, città morte, tutti fermi, il grande capo che neanche mangia, tutti pronti a rifugiarsi. La “concessione” allo scenario dei prodromi della Terza guerra mondiale è rappresentata qui dalla caverna dove, chiaro, scoppierà la bomba ammazzando tutti quanti (se verrà la guerra, marcondiro 'ndera). Tempi di guerra fredda, e la bomba è, ovviamente, atomica; tempi di “blocchi”, quando magari si credeva che, comunque, la guerra sarebbe stata comunque dichiarata. Non si poteva prevedere come sarebbe stata per davvero, la Terza guerra mondiale che stiamo vivendo, questa “drôle de guerre” a macchia di leopardo, fatta pure coi camion. Beh, certo, le bombe atomiche ci sono ancora, e sempre in mano ai soliti pazzi imbecilli; ma non ci rifugeremo nelle caverne. Ci rifugeremo dentro Facebook. Facebook non c'era nel 1975: aridàteci almeno le caverne! Quanto al Grande Capo, eccome se mangia! [RV]

pork-chop
Κλέφτες αν είστε και λωποδύτες,
Φιλάνθρωπες κυρίες και γνωστικά παιδιά
Απόψε το βράδυ ελάτε κοντά μου
Κι ακούστε με όλοι δίχως μιλιά
Τα πράγματα σφίξαν κανείς δεν κουνιέται
Η πόλη σωπαίνει ο δρόμος νεκρός
Και είναι μέρες που δεν τρώει ο αρχηγός
Εκείνος σαν δεν τρώει
Πώς μπορώ να φάω εγώ ;
Ψεύτες αν είστε και θεατρίνοι
Απάνθρωποι αγύρτες ασθενικά κορμιά
Στον λόγο μου δώστε την πρέπουσα αξία
Κι άντεστε να μπείτε σε μια σπηλιά
Ο φόβος της νύχτας σας κόβει τα πόδια
Και λεν πως μια μπόμπα θα σκάσει εδώ
Και είναι αλήθεια δε μιλάει ο αρχηγός
Εκείνος σαν δε λέει
Τι μπορώ να πω εγώ ;
Και είναι αλήθεια δε μιλάει ο αρχηγός
Εκείνος σαν δε λέει
Τι μπορώ να πω εγώ ;

envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" - 30/3/2018 - 18:45



Langue: italien

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
30 marzo 2018
POCO PRIMA DELLA TERZA GUERRA MONDIALE

Che siate ladri o ladruncoli,
dame filantrope o bimbi giudiziosi,
stasera venite qui accanto a me
e state a sentire tutti senza parlare.
È un'emergenza, tutti sono immobili,
la città tace, la strada è come morta
e sono giorni in cui non mangia neanche il Grande Capo
e se non mangia lui
come posso mangiare io?
Che siate bugiardi o commedianti,
disumani, ciarlatani o corpi malaticci
alle mie parole date il dovuto valore
e forza, su, entrate in una caverna
la paura del buio vi taglia le gambe
e dicono che una bomba scoppierà proprio qua
e, è vero, non parla neanche il Grande Capo
e se non dice niente lui
come posso dire qualcosa io?
E, è vero, non parla neanche il Grande Capo
e se non dice niente lui
come posso dire qualcosa io?

30/3/2018 - 18:47




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