Amo la libertà, massima forma di espressione
d'ogni personalità, ne sono il promotore
odio l'autorità che impone nuovo dolore
a chi ha sul groppone il macigno della povertà
arcigno il potere deve ledere col dovere
l'edere di chi per vivere fa fede sulle sue leve
dove credere, se non nell'umanità/ non_si
deve cedere alla cenere di chi sputa atrocità
come Gaber: libertà è partecipazione
mi recai sul Nilo per studiar dal vivo
un sindacato imbavagliato da un colpo di Stato
subito in azione: aiutare il prossima mi fa sentir vivo
stai attento dove giri, vedi tutti sti omicidi?
"gli uomini della sabbia hanno profili d'assassini"
pensavo cantando Faber prima d'andare ad una festa
ma scapparono via: mi scorticarono la testa
trambusto, prigione buia
sono loro: un'imboscata per la cattura
sento incidere sulla mia pelle, fanno domande, ho paura
mi accorsi subito d'esser sotto tortura
nella morsa di quelle bestie mi sentivo impotente
ma non risposi:meglio le luci spente che
dar forza al prepotente che pretende la confessione
fracassato dagli aguzzini morii urlando dal terrore.
RITORNELLO
L'UMANITA' SANGUINA
L'UMANITA' SI LACERA
L'UMANITA' IN LACRIMA
PER GIULIO, VALERIA E FABRIZIA
Volli donare la mia vita all'umanità
vedendo un mondo intriso di egoismo e viltà
una verità che assaporai dalla tenera età
vieni qua con i clochard non c'è traccia di pietà
una verità alla quale stentavo a crederci
non bastavano le pendici: mi arruolai con emergency
emergerli dalla merda in cui questi sono immersi
i diversi, i vinti, i persi, sono questi i miei fratelli
fanciulli indifesi famiglie con padri arresi
dagli arresti muscolari operai tra le fanghiglie
ne feci oggetto di studio, tanto impegno profuso
ingegno diffuso incendio nell'anima per ogni solitudo
ma tra i trambusti bisogna staccarsi dal clan
volendo suoni robusti volli andare al bataclan
senza sapere che quella era la mia ultima serata
un boato, un grido, un'altra vita spezzata.
RITORNELLO
L'UMANITA' SANGUINA
L'UMANITA' SI LACERA
L'UMANITA' IN LACRIMA
PER GIULIO, VALERIA E FABRIZIA
l'unica globalizzazione che concepisco
è l'integrazione tra popoli, a prescindere da cristo
me ne infischio di non crede nella diversità
accetto il rischio, aspetto il fischio mio treno: via da qua
già partii dallo stivale presa a male: lavorare
in altro mare in alto mare boccate amare remare
contro venti avversi_ restare: affondo tra censi, incensi e incesti
per futuri incerti in certi ambienti meglio
non ritornare_ approdo in lande teutoniche
dove stetti per studiare_ vecchi e nuovi momenti
ambizioni platoniche l'unione tra diverse culture
volli abbattere i muri, rompere vetuste sculture
in quel di Berlino, iniziai un nuovo cammino
ma il Natale è familiare, tra un camino e camioncino
andai al mercatino, amo donare, regalare
sfracellata dal furore lì mi dovetti relegare.
d'ogni personalità, ne sono il promotore
odio l'autorità che impone nuovo dolore
a chi ha sul groppone il macigno della povertà
arcigno il potere deve ledere col dovere
l'edere di chi per vivere fa fede sulle sue leve
dove credere, se non nell'umanità/ non_si
deve cedere alla cenere di chi sputa atrocità
come Gaber: libertà è partecipazione
mi recai sul Nilo per studiar dal vivo
un sindacato imbavagliato da un colpo di Stato
subito in azione: aiutare il prossima mi fa sentir vivo
stai attento dove giri, vedi tutti sti omicidi?
"gli uomini della sabbia hanno profili d'assassini"
pensavo cantando Faber prima d'andare ad una festa
ma scapparono via: mi scorticarono la testa
trambusto, prigione buia
sono loro: un'imboscata per la cattura
sento incidere sulla mia pelle, fanno domande, ho paura
mi accorsi subito d'esser sotto tortura
nella morsa di quelle bestie mi sentivo impotente
ma non risposi:meglio le luci spente che
dar forza al prepotente che pretende la confessione
fracassato dagli aguzzini morii urlando dal terrore.
RITORNELLO
L'UMANITA' SANGUINA
L'UMANITA' SI LACERA
L'UMANITA' IN LACRIMA
PER GIULIO, VALERIA E FABRIZIA
Volli donare la mia vita all'umanità
vedendo un mondo intriso di egoismo e viltà
una verità che assaporai dalla tenera età
vieni qua con i clochard non c'è traccia di pietà
una verità alla quale stentavo a crederci
non bastavano le pendici: mi arruolai con emergency
emergerli dalla merda in cui questi sono immersi
i diversi, i vinti, i persi, sono questi i miei fratelli
fanciulli indifesi famiglie con padri arresi
dagli arresti muscolari operai tra le fanghiglie
ne feci oggetto di studio, tanto impegno profuso
ingegno diffuso incendio nell'anima per ogni solitudo
ma tra i trambusti bisogna staccarsi dal clan
volendo suoni robusti volli andare al bataclan
senza sapere che quella era la mia ultima serata
un boato, un grido, un'altra vita spezzata.
RITORNELLO
L'UMANITA' SANGUINA
L'UMANITA' SI LACERA
L'UMANITA' IN LACRIMA
PER GIULIO, VALERIA E FABRIZIA
l'unica globalizzazione che concepisco
è l'integrazione tra popoli, a prescindere da cristo
me ne infischio di non crede nella diversità
accetto il rischio, aspetto il fischio mio treno: via da qua
già partii dallo stivale presa a male: lavorare
in altro mare in alto mare boccate amare remare
contro venti avversi_ restare: affondo tra censi, incensi e incesti
per futuri incerti in certi ambienti meglio
non ritornare_ approdo in lande teutoniche
dove stetti per studiare_ vecchi e nuovi momenti
ambizioni platoniche l'unione tra diverse culture
volli abbattere i muri, rompere vetuste sculture
in quel di Berlino, iniziai un nuovo cammino
ma il Natale è familiare, tra un camino e camioncino
andai al mercatino, amo donare, regalare
sfracellata dal furore lì mi dovetti relegare.
Contributed by Dq82 - 2018/3/21 - 11:11
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Il pezzo parla di attentati terroristi. Ogni strofa rappresenta una persona.
I STROFA: GIULIO REGENI (MORTO IN EGITTO)
II STROFA: VALERIA SOLESIN (MORTA A PARIGI - BATACLAN)
III STROFA: FABRIZIA DI LORENZO (MORTA A BERLINO - MERCATI NATALIZI