Si piegano le querce
come salici
sul cuore delle rocce
a Monte Sole.
Hanno memoria le querce,
hanno memoria!
Memoria di sanguigne uve
pigiate in torchi amari
memoria di stermini e di paure
memoria della scure
nel ventre delle madri.
Hanno memoria le querce,
hanno memoria!
Memoria di recinti profanati
memoria dell'agnello e del pastore
crocifissi tra reliquie di santi sull'altare.
Hanno memoria le querce,
hanno memoria!
Memoria dell'inverno desolato
memoria della bianca ostia di neve
e del Kyrie degli angeli
sul corpo del profeta decollato.
Ardono le querce
come il cero
pasquale
sul candelabro della notte
a Monte Sole.
Cristo, Figlio del Dio vivo,
pietà di noi
Vergine del giglio e dell'ulivo
Beati martiri di Monte Sole,
pregate per noi.
come salici
sul cuore delle rocce
a Monte Sole.
Hanno memoria le querce,
hanno memoria!
Memoria di sanguigne uve
pigiate in torchi amari
memoria di stermini e di paure
memoria della scure
nel ventre delle madri.
Hanno memoria le querce,
hanno memoria!
Memoria di recinti profanati
memoria dell'agnello e del pastore
crocifissi tra reliquie di santi sull'altare.
Hanno memoria le querce,
hanno memoria!
Memoria dell'inverno desolato
memoria della bianca ostia di neve
e del Kyrie degli angeli
sul corpo del profeta decollato.
Ardono le querce
come il cero
pasquale
sul candelabro della notte
a Monte Sole.
Cristo, Figlio del Dio vivo,
pietà di noi
Vergine del giglio e dell'ulivo
Beati martiri di Monte Sole,
pregate per noi.
envoyé par muffinthebest - 3/2/2018 - 12:53
Oggi sono stato a visitare il Parco di Monte Sole con il meritorio pullman della casa del popolo dell'Impruneta che si chiama Stella Rossa proprio come la brigata partigiana che operava sull'altipiano sopra Marzabotto.
La nostra guida, una signora eccezionale che ha saputo farci rivivere quelle vicende in modo che sembrava di rivederle ci ha condotto fino alle rovine della chiesetta di Casaglia dove il 29 settembre 1944 si erano radunate in preghiera, illudendosi di trovare rifugio, le donne, i bambini e gli anziani della comunità. Gli uomini si erano in maggior parte nascosti nei boschi del vicino monte pensando così di mettere al sicuro le proprie famiglie. Le SS costrinsero le persone a uscire dalla chiesa e una ragazza che non poteva camminare in quanto paraplegica fu ammazzata dentro la chiesa.
Il prete, il giovane don Ubaldo Marchioni, rientrò per recuperare le ostie consacrate dal tabernacolo e fu ammazzato sull'altare nel punto ancora oggi segnato da una croce. Le persone rimanenti furono costrette a raggiungere il vicino cimitero dove furono rinchiuse e disposte in fila in ordine di altezza, poi le SS lanciarono bombe a mano e riaprirono il cancello per finire i superstiti a colpi di mitragliatrice. Nel cimitero ancora oggi si può vedere una croce di ferro con fori di pallottole ad un'altezza molto bassa, ad indicare che i colpi di mitragliatrice erano diretti verso bambini piccolissimi.
Nel piccolo cimitero oggi non è sepolto quasi più nessuno, i resti delle vittime dell'eccidio sono stati portati al sacrario nel paese di Marzabotto. Ci sono solo le tombe di due sacerdoti: don Giuseppe Dossetti, che partecipò alla Resistenza e fece anche parte della Costituente eletto per la DC anche se su posizioni molto critiche rispetto al partito, e monsignor Luciano Gherardi - amico in gioventù di Ubaldo Marchioni - che è l'autore della poesia musicata in questa canzone.
La nostra guida, una signora eccezionale che ha saputo farci rivivere quelle vicende in modo che sembrava di rivederle ci ha condotto fino alle rovine della chiesetta di Casaglia dove il 29 settembre 1944 si erano radunate in preghiera, illudendosi di trovare rifugio, le donne, i bambini e gli anziani della comunità. Gli uomini si erano in maggior parte nascosti nei boschi del vicino monte pensando così di mettere al sicuro le proprie famiglie. Le SS costrinsero le persone a uscire dalla chiesa e una ragazza che non poteva camminare in quanto paraplegica fu ammazzata dentro la chiesa.
Il prete, il giovane don Ubaldo Marchioni, rientrò per recuperare le ostie consacrate dal tabernacolo e fu ammazzato sull'altare nel punto ancora oggi segnato da una croce. Le persone rimanenti furono costrette a raggiungere il vicino cimitero dove furono rinchiuse e disposte in fila in ordine di altezza, poi le SS lanciarono bombe a mano e riaprirono il cancello per finire i superstiti a colpi di mitragliatrice. Nel cimitero ancora oggi si può vedere una croce di ferro con fori di pallottole ad un'altezza molto bassa, ad indicare che i colpi di mitragliatrice erano diretti verso bambini piccolissimi.
Nel piccolo cimitero oggi non è sepolto quasi più nessuno, i resti delle vittime dell'eccidio sono stati portati al sacrario nel paese di Marzabotto. Ci sono solo le tombe di due sacerdoti: don Giuseppe Dossetti, che partecipò alla Resistenza e fece anche parte della Costituente eletto per la DC anche se su posizioni molto critiche rispetto al partito, e monsignor Luciano Gherardi - amico in gioventù di Ubaldo Marchioni - che è l'autore della poesia musicata in questa canzone.
Lorenzo - 14/4/2024 - 00:09
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Dal sito www.chiesadibologna.it: "Chi sale oggi sulle colline di Monte Sole e si ferma sul prato antistante i resti della chiesa di San Martino di Caprara, trova una poesia incisa su dei lastroni posti sotto l'immagine di un Crocifisso. Si tratta di un canto spirituale, composto da monsignor Luciano Gherardi nel 1978, quando ancora le rovine di San Martino di Caprara, di Santa Maria di Casaglia e di Cerpiano, erano sommerse da cumuli di terriccio e da grovigli di sterpi e ortiche: in esso emerge tutta la sofferenza di un sacerdote che ha perso due «compagni di Messa», don Ubaldo Marchioni e don Giovanni Fornasini. Il canto è intitolato «Le querce di Monte Sole», e sarà poi il titolo del volume scritto dal medesimo autore nel 1986, in ricordo della vita e della morte di quelle comunità tra Setta e Reno".
Adattamento del testo: Alessandro Colpani
Musica: Alessandro Colpani, Francesco Brianzi
Arrangiamento: Francesco Brianzi
Mix e master: Andrea Speroni
© 2017 di Alessandro Colpani, Francesco Brianzi, Luciano Gherardi
Tutti i diritti riservati ai rispettivi autori.