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Colpevole di ghetto

Gang
Langues: italien, anglais


Gang

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1997
Album: Fuori dal controllo
fdc

Una canzone che i Gang, in quella sorta di "Nomi e cognomi" che è l'album omonimo, hanno dedicato a Nicola Sacco.

"L’emigrante. E’ il simbolo e un modo per non dimenticare che essere italiani ha un significato per molti emigrare alla ricerca di una vita migliore ed anche aver trovato aldilà delle acque, del mare o dell’oceano, solo ingiustizia e repressione. Più Sacco che Vanzetti perché è quello che è meno assistito dall’ideologia, e quello più in crisi e perché aveva creduto molto di più di vanzetti nell’America come luogo di grandi possibilità. In chiusura della canzone c’è la voce di Tom Robbins, la voce dell’altra America che racconta una breve storia scritta apposta per questo disco...E’ un bellissimo regalo che ci ha fatto e del quale siamo orgogliosi...."

(I Gang raccontano "Fuori dal controllo", dal Sito Ufficiale)
Colpevole di ghetto
sospetto di anarchia
reo di resistenza
ad uno stato di polizia
colpevole di esilio
e di lavoro nero
colpevole di fame
nel ventre dell’impero
nel nome del denaro
colpevole senza rinvio
di anima migrante
di avere un altro Dio
Tanti siamo in tanti
tutti con le spalle al muro
avanti andiamo avanti
cosmopoli è il futuro
colpevole di ghetto
affetto da liberazione
privato dal diritto
di non umiliazione
colpevole di cercare
rifugio dalla guerra
colpevole di credere
alla promessa di una terra
nel nome del denaro
colpevole senza rinvio
di anima migrante
di avere un altro Dio
Tanti siamo in tanti
tutti con le spalle al muro
avanti andiamo avanti
cosmopoli è il futuro

One morning, millions of years ago. The tide washed life up onto the beach. Twelve hours later, it came back to get it - but life had already moved inland and invested heavily in real estate. In those days, the gods had all the best apartments. From balconies of cloud and marble. They watched with amusement as the monkeys came down from the trees and picked up lyres. Nowadays. The gods live in the ghetto. Because the ghetto is where the stories are. Man has always invoked the immortals through sacrifice, sexual intercourse and narration. But sacrifice is now unheard of. Sex has become a grief instead of a joy to the world. And we've begun to let corporations tell our stories for us. Our convoluted myths of spiraling light and darkness reduced to fast-food cliches and happy-face lies. Is it any wonder the gods are bored and alienated. That we find them lying in ghetto gutters. Drunk on cheap ink and street-lip jive? Listen! The ghetto is a storybook. Prison is a theater, every riot is a ballet. Rebellion is opera. Debauchery is an on-going poem. And history's a novel that you and i are writing. Listen! Your life is a story. You're making it up. And you'd better start getting good at it. Because late last night. On the wolf-grin side of midnight, i saw the old man come over the hill with a sack of goodies on his back. And in the ghetto, the gods are growing restless.*
* Una mattina, milioni di anni fa , la marea portò la vita sulla spiaggia dodici ore dopo, ritornò a prenderla ......ma la vita si era già trasferita nell’entroterra e aveva investito tutto in proprietà immobiliari. A quei tempi gli Dei occupavano tutti i migliori appartamenti. Da balconi di nuvole e marmo, si divertivano a osservare le scimmie scendere dagli alberi, per cogliere cetre. Oggi gli dei vivono nel ghetto, perché è nel ghetto che stanno le storie. L’uomo ha sempre invocato gli immortali attraverso i sacrifici, i rapporti sessuali e la narrazione. Ma di sacrificio ormai non si parla più, il sesso è diventato motivo di afflizione invece che di gioia per il mondo, e abbiamo cominciato a permettere a società per azioni di raccontare per noi le nostre storie, i nostri complicati miti di luce e di tenebra avvolte a spirale, ridotti a luoghi comuni da fast food e spudorate bugie, che meraviglia c’è se gli Dei sono annoiati e alienati, se li troviamo sdraiati nei vicoli del ghetto, ubriachi di inchiostro da teatro, ogni sommossa è un balletto, la ribellione è opera, la dissoluzione è un cantico in corso e la storia è un romanzo che stiamo scrivendo voi e io. Ascoltate! La vostra vita è una storia. Ve la state inventando. E vi conviene cominciare a farlo come meglio potete, perché ieri sera tardi, quando mezzanotte mostrava il suo ghigno di lupo, ho visto il vecchio arrivare dalla collina con un sacco di chicche in spalla. E gli Dei, nel ghetto, si stanno agitando. (Tom Robbins)

envoyé par Riccardo Venturi - 21/3/2007 - 18:29


Si inserisce in data odierna il testo di Tom Robbins in inglese, come sul libretto del CD

Dq82 - 6/4/2021 - 12:12




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