Chaque enfant qu'on enseigne est un homme qu'on gagne.
Quatre-vingt-dix voleurs sur cent qui sont au bagne
Ne sont jamais allés à l'école une fois,
Et ne savent pas lire, et signent d'une croix.
C'est dans cette ombre-là qu'ils ont trouvé le crime.
L'ignorance est la nuit qui commence l'abîme.
Où rampe la raison, l'honnêteté périt.
Dieu, le premier auteur de tout ce qu'on écrit,
A mis, sur cette terre où les hommes sont ivres,
Les ailes des esprits dans les pages des livres.
Tout homme ouvrant un livre y trouve une aile, et peut
Planer là-haut où l'âme en liberté se meut.
L'école est sanctuaire autant que la chapelle.
L'alphabet que l'enfant avec son doigt épelle
Contient sous chaque lettre une vertu ; le cœur
S'éclaire doucement à cette humble lueur.
Donc au petit enfant donnez le petit livre.
Marchez, la lampe en main, pour qu'il puisse vous suivre.
La nuit produit l'erreur et l'erreur l'attentat.
Faute d'enseignement, on jette dans l'état
Des hommes animaux, têtes inachevées,
Tristes instincts qui vont les prunelles crevées,
Aveugles effrayants, au regard sépulcral,
Qui marchent à tâtons dans le monde moral.
Allumons les esprits, c'est notre loi première,
Et du suif le plus vil faisons une lumière.
L'intelligence veut être ouverte ici-bas ;
Le germe a droit d'éclore ; et qui ne pense pas
Ne vit pas. Ces voleurs avaient le droit de vivre.
Songeons-y bien, l'école en or change le cuivre,
Tandis que l'ignorance en plomb transforme l'or.
Je dis que ces voleurs possédaient un trésor,
Leur pensée immortelle, auguste et nécessaire ;
Je dis qu'ils ont le droit, du fond de leur misère,
De se tourner vers vous, à qui le jour sourit,
Et de vous demander compte de leur esprit ;
Je dis qu'ils étaient l'homme et qu'on en fit la brute ;
Je dis que je nous blâme et que je plains leur chute ;
Je dis que ce sont eux qui sont les dépouillés ;
Je dis que les forfaits dont ils se sont souillés
Ont pour point de départ ce qui n'est pas leur faute ;
Pouvaient-ils s'éclairer du flambeau qu'on leur ôte ?
Ils sont les malheureux et non les ennemis.
Le premier crime fut sur eux-mêmes commis ;
On a de la pensée éteint en eux la flamme :
Et la société leur a volé leur âme.
Quatre-vingt-dix voleurs sur cent qui sont au bagne
Ne sont jamais allés à l'école une fois,
Et ne savent pas lire, et signent d'une croix.
C'est dans cette ombre-là qu'ils ont trouvé le crime.
L'ignorance est la nuit qui commence l'abîme.
Où rampe la raison, l'honnêteté périt.
Dieu, le premier auteur de tout ce qu'on écrit,
A mis, sur cette terre où les hommes sont ivres,
Les ailes des esprits dans les pages des livres.
Tout homme ouvrant un livre y trouve une aile, et peut
Planer là-haut où l'âme en liberté se meut.
L'école est sanctuaire autant que la chapelle.
L'alphabet que l'enfant avec son doigt épelle
Contient sous chaque lettre une vertu ; le cœur
S'éclaire doucement à cette humble lueur.
Donc au petit enfant donnez le petit livre.
Marchez, la lampe en main, pour qu'il puisse vous suivre.
La nuit produit l'erreur et l'erreur l'attentat.
Faute d'enseignement, on jette dans l'état
Des hommes animaux, têtes inachevées,
Tristes instincts qui vont les prunelles crevées,
Aveugles effrayants, au regard sépulcral,
Qui marchent à tâtons dans le monde moral.
Allumons les esprits, c'est notre loi première,
Et du suif le plus vil faisons une lumière.
L'intelligence veut être ouverte ici-bas ;
Le germe a droit d'éclore ; et qui ne pense pas
Ne vit pas. Ces voleurs avaient le droit de vivre.
Songeons-y bien, l'école en or change le cuivre,
Tandis que l'ignorance en plomb transforme l'or.
Je dis que ces voleurs possédaient un trésor,
Leur pensée immortelle, auguste et nécessaire ;
Je dis qu'ils ont le droit, du fond de leur misère,
De se tourner vers vous, à qui le jour sourit,
Et de vous demander compte de leur esprit ;
Je dis qu'ils étaient l'homme et qu'on en fit la brute ;
Je dis que je nous blâme et que je plains leur chute ;
Je dis que ce sont eux qui sont les dépouillés ;
Je dis que les forfaits dont ils se sont souillés
Ont pour point de départ ce qui n'est pas leur faute ;
Pouvaient-ils s'éclairer du flambeau qu'on leur ôte ?
Ils sont les malheureux et non les ennemis.
Le premier crime fut sur eux-mêmes commis ;
On a de la pensée éteint en eux la flamme :
Et la société leur a volé leur âme.
Contributed by JJ - 2017/11/5 - 16:58
Language: Italian
trad. Flavio Poltronieri
Di questo pensiero fu capace un uomo dell’800, certo non un uomo qualsiasi ma pur sempre un rappresentante di due secoli fa. Mentre ancor oggi la legge di bilancio italiana per il 2025 sottrae risorse economiche al sistema di istruzione pubblica per incrementare le spese militari. E se clicchi “Hugo” sulla tastiera del computer la prima opzione che ricevi da Wikipedia è “aperitivo leggermente alcolico, originario dell’Alto Adige ma diffuso in Triveneto, Austria, Svizzera e Germania, a base di prosecco, sciroppo di fiori di sambuco (o di melissa), seltz (o acqua gassata) e foglie di menta”. Purtroppo noto che nel nostro Bel Paese non esiste in commercio neppure una raccolta completa delle traduzioni in italiano di tutte le sue poesie, il che farebbe un gran bene a molti. Certamente più dell'aperitivo!
Di questo pensiero fu capace un uomo dell’800, certo non un uomo qualsiasi ma pur sempre un rappresentante di due secoli fa. Mentre ancor oggi la legge di bilancio italiana per il 2025 sottrae risorse economiche al sistema di istruzione pubblica per incrementare le spese militari. E se clicchi “Hugo” sulla tastiera del computer la prima opzione che ricevi da Wikipedia è “aperitivo leggermente alcolico, originario dell’Alto Adige ma diffuso in Triveneto, Austria, Svizzera e Germania, a base di prosecco, sciroppo di fiori di sambuco (o di melissa), seltz (o acqua gassata) e foglie di menta”. Purtroppo noto che nel nostro Bel Paese non esiste in commercio neppure una raccolta completa delle traduzioni in italiano di tutte le sue poesie, il che farebbe un gran bene a molti. Certamente più dell'aperitivo!
SCRITTO DOPO LA VISITA A UN PENITENZIARIO (1853)
Ogni bambino istruito è un uomo guadagnato.
Novanta ladri su cento che sono in prigione
Non sono andati a scuola una volta,
E non sanno leggere, né fare il segno con la croce.
È in quell'ombra che hanno scoperto il crimine.
L'ignoranza è la notte che dà inizio all'abisso.
Dove la ragione si insinua, l'onestà perisce.
Dio, il primo autore di tutto ciò che si è scritto,
Ha posto, su questa terra dove gli uomini sono ubriachi,
Le ali degli spiriti nelle pagine dei libri.
Ogni uomo che apre un libro ci trova un'ala e può
Planare là in alto dove l'anima si muove in libertà.
La scuola è un santuario tanto quanto la cappella.
L'alfabeto che il bambino còmpita con il dito
Contiene una virtù sotto ogni lettera; il cuore
Si illumina dolcemente a quest’umile chiarore.
Quindi date al bambino il libricino.
Camminate, la lampada in mano, affinché egli possa seguirvi.
La notte produce l’errore e l'errore lo sdegno.
Per mancanza di insegnamento, gettiamo nello Stato
Uomini-bestie, teste incompiute,
Tristi istinti che accompagnano pupille bucate,
Ciechi spaventosi, dallo sguardo sepolcrale,
Che marciano a tastoni nel mondo morale.
Accendiamo gli spiriti, è questa la nostra legge primaria,
E dal sego più vile accendiamo una luce.
L'intelligenza vuol essere aperta quaggiù;
Il seme ha diritto di fioritura; e chi non pensa
Non vive. Questi ladri avevano il diritto di vivere.
Riflettiamo attentamente, la scuola trasforma il rame in oro,
Mentre l'ignoranza trasforma l'oro in piombo.
Io dico che questi ladri possedevano un tesoro,
Il loro pensiero immortale, augusto e necessario;
Io dico che hanno il diritto, dal fondo della loro miseria,
Di rivolgersi a voi, a cui il giorno sorride,
E di chiedervi conto del loro spirito;
Io dico che erano uomini e ne fecero dei bruti;
Dico che ci biasimo e piango la loro caduta;
Dico che sono loro gli spogliati;
Dico che i crimini di cui si sono macchiati
Hanno come punto di partenza una colpa che non è loro;
Potrebbero forse illuminarsi con la torcia che è stata loro sottratta?
Sono loro gli sfortunati e non i nemici.
Il primo crimine è stato commesso contro loro stessi;
La fiamma del pensiero si è spenta in loro:
E la società ha rubato le loro anime.
Ogni bambino istruito è un uomo guadagnato.
Novanta ladri su cento che sono in prigione
Non sono andati a scuola una volta,
E non sanno leggere, né fare il segno con la croce.
È in quell'ombra che hanno scoperto il crimine.
L'ignoranza è la notte che dà inizio all'abisso.
Dove la ragione si insinua, l'onestà perisce.
Dio, il primo autore di tutto ciò che si è scritto,
Ha posto, su questa terra dove gli uomini sono ubriachi,
Le ali degli spiriti nelle pagine dei libri.
Ogni uomo che apre un libro ci trova un'ala e può
Planare là in alto dove l'anima si muove in libertà.
La scuola è un santuario tanto quanto la cappella.
L'alfabeto che il bambino còmpita con il dito
Contiene una virtù sotto ogni lettera; il cuore
Si illumina dolcemente a quest’umile chiarore.
Quindi date al bambino il libricino.
Camminate, la lampada in mano, affinché egli possa seguirvi.
La notte produce l’errore e l'errore lo sdegno.
Per mancanza di insegnamento, gettiamo nello Stato
Uomini-bestie, teste incompiute,
Tristi istinti che accompagnano pupille bucate,
Ciechi spaventosi, dallo sguardo sepolcrale,
Che marciano a tastoni nel mondo morale.
Accendiamo gli spiriti, è questa la nostra legge primaria,
E dal sego più vile accendiamo una luce.
L'intelligenza vuol essere aperta quaggiù;
Il seme ha diritto di fioritura; e chi non pensa
Non vive. Questi ladri avevano il diritto di vivere.
Riflettiamo attentamente, la scuola trasforma il rame in oro,
Mentre l'ignoranza trasforma l'oro in piombo.
Io dico che questi ladri possedevano un tesoro,
Il loro pensiero immortale, augusto e necessario;
Io dico che hanno il diritto, dal fondo della loro miseria,
Di rivolgersi a voi, a cui il giorno sorride,
E di chiedervi conto del loro spirito;
Io dico che erano uomini e ne fecero dei bruti;
Dico che ci biasimo e piango la loro caduta;
Dico che sono loro gli spogliati;
Dico che i crimini di cui si sono macchiati
Hanno come punto di partenza una colpa che non è loro;
Potrebbero forse illuminarsi con la torcia che è stata loro sottratta?
Sono loro gli sfortunati e non i nemici.
Il primo crimine è stato commesso contro loro stessi;
La fiamma del pensiero si è spenta in loro:
E la società ha rubato le loro anime.
Contributed by Flavio Poltronieri - 2025/6/17 - 12:58
Grazie a te del sostegno, tocca arrangiarsi perfino a tradurre Hugo!!! (se ti interessa l'anno scorso è stata finalmente pubblicata in cd una bellissima raccolta di 22 canzoni con i testi delle sue poesie: "Je Respire Où Tu Palpites")
Flavio Poltronieri - 2025/6/22 - 08:20
Caro Flavio doppio grazie per questa raccolta che mi hai suggerito.Le musiche sono molto varie gli arrangiamenti di fiati archi che aggiungono colore al pianoforte son proprio ricchi di colore ed anche i ritmi di alcuni brani con pizzicature dei bassi della chitarra mi piacciono.Li ho ascoltati su Spotify ma ci sono anche a questo link di YouTube.
Avrei piacere di averr la tua e mail così ti scrivo e ti chiedo consigli, questa e la mia acqua.paolo@gmail.com
https://youtu.be/UbxtPPD5BSk?si=tA3O8L...
Avrei piacere di averr la tua e mail così ti scrivo e ti chiedo consigli, questa e la mia acqua.paolo@gmail.com
https://youtu.be/UbxtPPD5BSk?si=tA3O8L...
Le musiche sono varie poiché si tratta di una raccolta che abbraccia svariati generi musicali lungo un ampio periodo di tempo (almeno considerando il brano degli amatissimi Malicorne). Bazzicando da sempre la Francia, alcuni di questi dischi li possiedo, altri ricordo che sono stati una piacevole sorpresa (come la resa di "Quand Nous Habitions Tous Ensemble"). Trovo davvero assai lodevole aver spulciato e selezionato l'anno scorso un tale cd-omaggio anche a Hugo, dimostra almeno quanto sia trasversalmente amato in campo musicale. Cosa non sufficientemente sottolineata e, almeno in Italia, del tuttto purtroppo ignorata. Io adoro Brassens ma considera, per esempio, che "Gastibelza" fu un grandissimo successo popolare bel 117 anni prima che il nostro eroe di Sète la incidesse. Buona giornata. F.
La mail è: flavio.poltronieri@libero.it
La mail è: flavio.poltronieri@libero.it
Flavio Poltronieri - 2025/6/23 - 07:23
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Interprétation : Chanson Plus Bifluorée
« Ecrit après la visite d’un bagne » a été écrit en 1853 et publié dans Les Quatre Vents de l’esprit en 1881