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Doñana

Vainica Doble
Language: Spanish


Vainica Doble

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(Jofroi)
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(Vainica Doble)


[1980]
Scritta da Gloria van Aerssen (1932-2015) e Carmen Santonja (1934-2000), le Vainica Doble
Nel loro album intitolato “El eslabón perdido”
Testo trovato su questa pagina dedicata alle Vainica Doble

El eslabón perdido

“Coto de Doñana” è il nome di una località andalusa dove c’è uno dei più importanti sistemi naturali palustri del mondo, situato proprio alla confluenza tra Mediterraneo ed Atlantico. Nel parco naturale di Doñana c’è un’incredibile biodiversità, soprattutto per quel che riguarda le specie di uccelli. E pensare che nei primi anni 50 il governo franchista aveva progettato di trasformare quell’area naturale in una sterminata piantagione di riso ed eucalipto. Ad opporsi all’annunciata devastazione fu un nobile illuminato, tal marchese Mauricio González-Gordon, il quale aveva molte proprietà nel Doñana e che mobilitò illustri naturalisti ed il WWF per la sua protezione e conservazione.



Nell’ultima strofa si parla di un’altra preziosa area naturale spagnola: le Tablas de Daimiel y del Guadiana. Si tratta anche qui di una zona umida, questa fluviale, situata nella provincia di Ciudad Real, comunità autonoma di Castilla-La Mancha. Come il Doñana, anche le “Tablas” sono oggi protette ma negli anni 50 e 60, in pieno regime franchista, rischiarono di scomparire per via di progetti di bonifica e per il prelievo incontrollato delle acque sotterranee.

En el Coto de Doñana se ha envenenao un pajarito
en el Coto de Doñana de la noche a la mañana
su mare le llora a gritos

Coto de Doñana reza por tu salvación
qué el hombre se propone tu destrucción.
Y si le da la gana te asfalta en dos semanas
y si le da la gana te asfalta en dos semanas

Desde su despacho santuario del poder
algún que otro mamarracho puede evitar la ley
transformando la estructura de la Madre Natura
¿Y quien pondrá remedio a tanta desventura?

Ay, ay, ay, asesino vete ya
que mi coto no quie contigo na
que se vaya usté de aquí
que no tiene usté bastante pedigrí
que se vaya usté de aquí.

Coto de Doñana reza por tu salvación
que el hombre se propone tu destrucción.
Le sucedió a las tablas de Daimiel y del Guadiana,
y si ahora te has librado, ya veremos mañana.

Contributed by Bernart Bartleby - 2017/9/20 - 15:59




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