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I passi del mattino

Renato Franchi & Orchestrina del Suonatore Jones
Language: Italian


Renato Franchi & Orchestrina del Suonatore Jones

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(Nuto Revelli)
Bella Ciao
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(Mykola Vіtalіjovyč Lysenko / Микола Віталійович Лисенко)


2016
Finestre
finestre
Feat. Marino Severini

Brano per la memoria, per non dimenticare, dal Groove Combact Folk Rock.
Si parte con un dolce incipit del flauto di Marta e Chitarra Acustica, per l’introduzione di questa storia vera, cantata dalla suggestiva voce di Marino Severini con Renato.
La canzone è il racconto, cantato con rabbia, dolore e commozione della vicenda del 10 Agosto del 1944 in Piazzale Loreto a Milano, dove i fascisti e i nazisti trucidarono all’alba 15 persone per rappresaglia, presi a caso, tra Operai, Impiegati, Commercianti, Antifascisti e gente comune.
Il testo è un omaggio alla Resistenza partigiana, a tutte le persone che hanno perso la vita per darci una società democratica, senza guerre e senza violenza, che hanno fatto la storia del nostro paese. Come i 15 “Ragazzi” di Piazzale Loreto, qui ricordati uno per uno con il loro nome e cognome e professione.

Piazzale Loreto


Località Piazzale Loreto, Milano, Milano, Lombardia
Data 10 agosto 1944
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 15
Numero vittime uomini 15
Numero vittime uomini adulti 15
Descrizione: Fucilazione di quindici detenuti politici tratti dalle carceri di San Vittore, per rappresaglia da parte dei tedeschi per un attentato ad un autocarro tedesco, posteggiato in viale Abruzzi, l’8 agosto 1944, in cui restarono uccisi alcuni cittadini italiani.
Il 10 agosto, alle 4.45, vennero prelevati da San Vittore 15 detenuti politici, che vennero fucilati in piazzale Loreto da un plotone di esecuzione composto da militi della Gnr e delle legione Muti. Eraldo Soncini riuscì a fuggire in via Palestrina, ma fu raggiunto e ucciso sul posto. I corpi delle vittime furono lasciati sulla piazza come monito alla popolazione fino alle ore 18, quando vennero traslati all'obitorio sotto la tutela del diacono Giovanni Barbareschi, su incarico del cardinale Schuster.
Modalità di uccisione: fucilazione
Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri
Tipo di massacro: rappresaglia
Estremi e note penali: Girardello Avellino, accusato per aver causato l’arresto di Casiraghi e Fogagnolo, fu condannato il 9 ottobre 1945 dalla Cas di Milano a venti anni di reclusione. Il 3 settembre 1947 la Corte di Cassazione annullò senza rinvio la sentenza dichiarando il reato estinto per amnistia.
Parini Piero, capo della provincia di Milano, accusato per non essersi efficacemente adoperato per impedire la rappresaglia, fu condannato il 27 ottobre 1945 a otto anni e quattro mesi. Il 10 giugno 1946 la Corte di Cassazione annullò la sentenza per erroneità e mancanza di motivazioni limitatamente al diniego delle attenuanti e rinviò il giudizio alla sezione speciale della Corte di assise di Varese.

Vittorio Rancati, quale comandante della Brigata Nera del gruppo fascista G. Oberdan, imputato non solo di aver comandato la guardia al luogo dell'esecuzione, ma anche di aver ordinato l'inseguimento del Soncini che non riuscì peraltro a salvarsi, venne condannato il 23 maggio 1947 ad anni dieci di reclusione. In data 17 novembre 1948 la Corte di Cassazione dichiarò amnistiato il reato.
Luigi Campi e Giacinto Luisi, imputati per aver materialmente ucciso il Soncini, vennero condannati il 23 maggio 1947 alla pena di morte per fucilazione. In data 17 novembre 1948 la Corte di Cassazione, pur rigettando il ricorso presentato dai due, tramutò la pena in ergastolo. Con ordinanza 6 novembre 1954 la Corte di Cassazione condonò la pena inflitta a Luisi, tramutandola in dieci anni di reclusione e in tre di libertà vigilata. Con ordinanza 6 febbraio 1961 la Corte di Assise di Appello di Milano dichiarò estinto il reato del Campi, facendo così cessare l'esecuzione della condanna.
straginazifasciste.it
Ricordo un giorno lontano, il 10 agosto del 1944
le città date al nemico, fascismo e guerra un solo patto
e quindi giù partigiani e i loro passi nel mattino
fucilati dai fascisti sotto il cielo di Milano
fucilati dai fascisti sotto il sole di Milano

Ricordo Temolo Libero(1) operaio della Pirelli
Giulio Casiraghi(2) della Ercole Marelli
Angelo Poletti(3) dell'Isotta Fraschini
Salvatore Principato(4) e Vittorio Gasparini(5)
fucilati dai nazisti, ammazzati come cani

Ricordo i vent'anni di Andrea Ragni(6) e di Renzo Dal Riccio(7)
il viso di Bravin Antonio(8) e di Domenico Fiorani(9)
gli occhi di Soncini Eraldo(10) e di Umberto Fogagnolo(11)
e quando fischiava il vento, sopra i tetti di Milano
e come fischiava il vento, nel cuore di Milano

Ricordo Esposito Andrea(12) comunista e partigiano
l'agente di polizia Emidio Mastrodomenico(13)
l'impiegato Tullio Galimberti(14) e Vitale Vertemati(15)
i ragazzi di piazzale Loreto non li abbiamo dimenticati
i ragazzi di piazzale Loreto non li abbiamo mai scordati

Alla meglio gioventù andata sotto terra
uccisa dalle bombe dal fascismo e dalla guerra
Alla bella gioventù Gridiamo a tutta forza:
"Ciao Bella Ciao, ora Pietà l'è morta"
"Ciao bella Ciao, ora pietà l'è morta"

i ragazzi di piazzale Loreto non li abbiamo dimenticati
i ragazzi di piazzale Loreto non li abbiamo mai scordati
Note da straginazifasciste.it:

(1) Temolo Libero (Arzignano, 31 ottobre 1906), militante comunista, operaio alla Pirelli Bicocca, è partigiano organizzatore delle SAP. Arrestato nell'aprile 1944 a Milano a seguito di una delazione. Portato con gli altri in Piazzale Loreto, qui tentò di fuggire ma fu subito ucciso.

(2) Casiraghi Giulio (Sesto San Giovanni, 17 ottobre 1899), tecnico della Ercole Marelli di Sesto San Giovanni, militante comunista. Nel 1930 viene condannato dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato a 5 anni di detenzione per costituzione del PCd'I, appartenenza al medesimo e propaganda. È il referente del movimento operaio degli stabilimenti "Ercole Marelli". Dopo l'8 settembre 1943 moltiplica il proprio impegno, collaborando alla fornitura di armi e rifornimenti alle formazioni partigiane, nonché supporto per la ricezione di radiomessaggi da Londra relativi all'esecuzione di aviolanci alleati volti ad approvvigionare la Resistenza. Nel marzo 1943 e nel marzo 1944, organizza gli scioperi nelle fabbriche sestesi insieme a Fogagnolo. Arrestato al ritorno dal lavoro, verso mezzogiorno del 12 luglio 1944 da fascisti e SS dipendenti dall'ufficio del sergente maggiore Werning, responsabile della Sicherungskompanie di Monza. Trasferito a San Vittore l'8 agosto 1944.

(3) Poletti Angelo (Linate al Lambro, 20 giugno 1912) operaio presso l'Isotta Fraschini emilitante socialista, dopo una breve esperienza partigiana in Val d'Ossola rientra a Milano dove dirige il gruppo da cui nascerà la 45 Brigata Matteotti. Ferito ad una gamba e arrestato il 19 maggio 1944 da militi fascisti mentre si trovava al lavoro, subì sevizie e torture in carcere.

(4) Principato Salvatore (Piazza Armerina, 29 aprile 1892), militante socialista e perseguitato politico sotto il fascismo. arrestato l'8 luglio 1944 dalle SS come aderente al P.S.I.U.P e membro della 33ª Brigata Matteotti. Incarcerato a Monza dove fu torturato, fu trasferito a S. Vittore il 7 agosto 1944. All'epoca dei fatti era docente presso la scuola elementare Leonardo da Vinci di Milano, sita a pochi metri da Piazza Loreto.

(5) Gasparini Vittorio (Ambivere, 30 luglio 1913), dottore in economia e commercio, capitano degli alpini, era responsabile di una missione dell'OSS (Office of Strategic Service) della V Armata americana che trasmetteva radiomessaggi clandestini. Era responsabile di una missione dell'OSS (Office of Strategic Service) della V Armata americana che trasmetteva radiomessaggi clandestini. La stazione radio venne individuata dai tedeschi che lo arrestarono. Interrogato a Brescia, nello stesso giorno è ricondotto a Milano e imprigionato nel carcere di San Vittore. Torturato per giorni senza riuscire a farlo parlare, fu infine fucilato

(6) Ragni Andrea (Brescia, 5 ottobre 1921), partigiano appartenente alle formazioni Garibaldi, catturato e fuggito in data imprecisata dell'autunno 1943. Catturato nuovamente il 22/5/1944 da membri delle SS tedesca e imprigionato nel carcere di San Vittore. Catturato e fuggito in data imprecisata dell'autunno 1943 Catturato nuovamente il 22/5/1944 da membri delle SS tedesca e imprigionato nel carcere di San Vittore.

(7) Nella canzone viene cantato "Dal Riccio", ma il cognome corretto è Del Riccio.
Del Riccio Renzo (Udine, 11 settembre 1923), operaio meccanico, socialista. socialista, soldato italiano di fanteria partecipò l'8 settembre 1943 a furiosi scontri contro i tedeschi. Unitosi ai partigiani (ad una formazione Matteotti operante nel Comasco?) e distintosi in azione, fu arrestato e inserito nelle liste del servizio obbligatorio del lavoro, nel giugno 1944 fuggì durante la deportazione in Germania. Nel luglio, in viale Monza, è nuovamente arrestato in seguito a delazione. Incarcerato a Monza e poi trasferito a San Vittore l'8 agosto 1944.

(8) Bravin Gian Antonio (28 febbraio 1908), commerciante, abitante in viale Monza 7 a Milano. Partigiano nel varesotto e capo del III gruppo dei GAP. Fu arrestato dai fascisti il 29 luglio del 1944, imprigionato a S.Vittore a disposizione della Sicherheitspolizei-Sicherheitsdienst (SIPO-SD) tedesca.

(9) Fiorani Domenico (Boron in Svizzera, 24 gennaio 1913), perito industriale, socialista, collaborò a giornali clandestini. Appartenente alle brigate Matteotti. Arrestato il 25 giugno 1944 dalla polizia politica a Busto Arsizio, mentre si reca dalla moglie degente in ospedale. Incarcerato a Monza e trasferito l'8 agosto 1944 a San Vittore.

(10) Soncini Eraldo (Milano 4 aprile 1901), operaio alla Pirelli Bicocca e militante socialista. Appartenente alla 107 Brigata Garibaldi SAP. Arrestato il 9 luglio 1944 vicino a piazzale Loreto da agenti della Sicherungskompanie di Monza. Imprigionato nel locale carcere e trasferito il 7 agosto 1944 a S. Vittore. In piazzale Loreto tenta la fuga lungo via Andrea Doria; ferito, tenta di nascondersi nel portone di via Palestrina 7. Raggiunto da due militi fascisti, viene finito sul posto, trascinato in piazzale Loreto e gettato nel mucchio dei compagni fucilati. Nel dopoguerra, la Corte d'Assise Straordinaria di Milano, con sentenza del 23 maggio 1947, condannò per l'assassinio di Soncini i militi Giacinto Luisi e Luigi Campi, appartenenti al gruppo "Oberdan" di Porta Venezia della legione Ettore Muti.

(11) Fogagnolo Umberto (Ferrara, 2 ottobre 1911), ingegnere alla Ercole Marelli di Sesto San Giovanni. Rappresentante del Partito d'Azione nel CLN di Sesto e responsabile dell'organizzazione clandestina nelle fabbriche. Insieme a Casiraghi, è tra gli organizzatori dello sciopero generale del marzo 1944. Arrestato il 13 luglio 1944 nel suo ufficio, da fascisti e SS dipendenti dall'ufficio del sergente maggiore Werning, responsabile della Sicherungskompanie di Monza, dove viene incarcerato ed è ripetutamente torturato. Trasferito a San Vittore l'8 agosto 1944

(12) Esposito Andrea (Trani, 26 ottobre 1898), operaio, militante comunista e partigiano della 113 brigata Garibaldi. arrestato da membri dell'Ufficio politico investigativo della Guardia nazionale repubblicana, il 31 luglio 1944 in casa insieme al figlio Eugenio (renitente alla leva della fascista RSI), vennero rinchiusi nelle carceri di San Vittore a disposizione della SIPOSD. Il figlio Eugenio, inizialmente inserito nella lista dei fucilandi, sarà invece trasferito prima al campo di concentramento di Gries (Bolzano) e successivamente deportato in Germania dapprima nel campo di concentramento di Flossenburg e poi in quello di Dachau, da dove ritornerà a guerra finita.

(13) Mastrodomenico Emidio (San Ferdinando di Puglia, 30 novembre 1922), agente di PS al commissariato di Lambrate. Collegato con il movimento resistenziale (capo dei GAP). È catturato il 29 luglio (il 16 aprile secondo l'Unità] ) 1944 in piazza Santa Barbara da agenti della SIPO-SD e incarcerato a San Vittore.

(14) Galimberti Tullio (Milano, 31 agosto 1922), impiegato. Appartenente alle formazioni Garibaldi. Appartenente alle formazioni Garibaldi con compiti di collegamento e raccolta di armi (membro della 3ª brigata d'assalto Garibaldi Gap "Egisto Rubini", secondo il martirologio compilato nell'immediato dopoguerra a cura dell'Anpi provinciale milanese). Arrestato durante un incontro clandestino in piazza San Babila alla fine del giugno 1944 da agenti della SS germanica e italiana. Tradotto alle carceri di San Vittore.

(15) Vertemati Vitale (Niguarda, 26 marzo 1918), meccanico, partigiano della 3ª Brigata d'assalto Garibaldi Gap "Lombardia" (poi "E. Rubini"). arrestato il 1º maggio 1944 da agenti dell'Ufficio speciale dell'UPI mentre era impegnato come agente di collegamento tra i vari gruppi partigiani.

Contributed by dq82 - 2017/6/28 - 17:16




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