Non discutere più di niente
i biglietti sono già pagati
le valigie chiuse da qualche parte
con quegli stracci dimenticati
Con quella vita da dimenticare
persa nel sole di quel povero mare
e pensare che ci avevo creduto
io, il solo che parla in un film muto
E non importa se è un gioco di carte
oppure un racconto fantascientifico
ma in questo mondo io sono
un prigioniero politico
Pensa le strade le risonanze
gli autobus fermi e il futuro meccanico
pensati nuda quando piangevi
solo davanti a un mio “ciao” malinconico
E pensaci insieme nel caldo del tempo
stretti negli occhi e risate magnifiche
pensaci lì tra la Russia e l’America
la gioventù che pescava i suoi numeri
E non importa la luce negli angeli
né la bellezza di un sorriso equivoco
ma nei tuoi occhi io ero
un prigioniero politico
E poi la storia lancia ossi di seppia
e pagliacci che recitano nel seminterrato
ma anche lei ha bisogno di nebbia
e soprattutto di riprendere fiato
La vecchiaia è una tassa impagabile
e la poesia l’accompagna lontano
poi le sorelle camminano sempre
e le sorelle si danno la mano
Ma non è chiaro se è rosso il futuro
o se è il passato che si finge pacifico
ma a questo punto io mi dichiaro
un prigioniero politico
Un prigioniero non so di che cosa
certamente di vestiti macchiati
serenate a qualche balcone
di mandolini non troppo accordati
E paesaggi vissuti di fretta
senza coglierne neanche il profilo
nelle mani non ritrovo più il filo
che teneva insieme la motocicletta
Ma di quel Che in vacanza in America
sotto un cielo davvero magnifico
come il tuo amore in cui sono stato
un prigioniero politico
i biglietti sono già pagati
le valigie chiuse da qualche parte
con quegli stracci dimenticati
Con quella vita da dimenticare
persa nel sole di quel povero mare
e pensare che ci avevo creduto
io, il solo che parla in un film muto
E non importa se è un gioco di carte
oppure un racconto fantascientifico
ma in questo mondo io sono
un prigioniero politico
Pensa le strade le risonanze
gli autobus fermi e il futuro meccanico
pensati nuda quando piangevi
solo davanti a un mio “ciao” malinconico
E pensaci insieme nel caldo del tempo
stretti negli occhi e risate magnifiche
pensaci lì tra la Russia e l’America
la gioventù che pescava i suoi numeri
E non importa la luce negli angeli
né la bellezza di un sorriso equivoco
ma nei tuoi occhi io ero
un prigioniero politico
E poi la storia lancia ossi di seppia
e pagliacci che recitano nel seminterrato
ma anche lei ha bisogno di nebbia
e soprattutto di riprendere fiato
La vecchiaia è una tassa impagabile
e la poesia l’accompagna lontano
poi le sorelle camminano sempre
e le sorelle si danno la mano
Ma non è chiaro se è rosso il futuro
o se è il passato che si finge pacifico
ma a questo punto io mi dichiaro
un prigioniero politico
Un prigioniero non so di che cosa
certamente di vestiti macchiati
serenate a qualche balcone
di mandolini non troppo accordati
E paesaggi vissuti di fretta
senza coglierne neanche il profilo
nelle mani non ritrovo più il filo
che teneva insieme la motocicletta
Ma di quel Che in vacanza in America
sotto un cielo davvero magnifico
come il tuo amore in cui sono stato
un prigioniero politico
envoyé par adriana - 21/6/2017 - 08:30
×
Album : Il grande freddo
Claudio Lolli (voce)
Felice Del Gaudio (basso)
Pasquale Maria Morgante (organo)
Alberto Pietropoli (sax soprano)
Roberto Soldati (chitarre)
Danilo Tomasetta (sax contralto)
Lele Veronesi (batteria)