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Την αντίσταση βαρέθηκα

Nikolas Asimos / Νικόλας Άσιμος
Langue: grec moderne


Nikolas Asimos / Νικόλας  Άσιμος

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(Nikolas Asimos / Νικόλας Άσιμος)


Tin andístasi varéthika
[1979]
Στίχοι και μουσική: Νικόλας 'Ασιμος
Από τη "Παράνομη Κασέτα 0000001"
"Η κασέτα με το Βαρέλι που για να Βγει το Σπάει"

Testo e musica di Nikolas Asimos
Dalla "Cassetta illegale n° 0000001"

assimo


Ci avete presenti certi nostri personaggi che, a distanza di settanta e rotti anni parlano ancora, magari il “25 aprile”, di “resistenza”? Ma non importa nemmeno ricorrere a certi personaggi più o meno improponibili; occorrerebbe dare un'occhiatina anche dentro noi stessi, per così dire. È tanto bello, e anche abbastanza facile, dichiararsi “resistenti” o roba del genere; in realtà non si “resiste” proprio a un bel nulla, pur illudendosene in modo più o meno consistente. Figurarsi come si doveva sentire un Nikolas Asimos (Gian Piero Testa scriveva sempre “Assimos”, che in greco suona: “insignificante”...) uscito da non molto di galera; vi era entrato nell'ottobre del 1977, poco prima delle elezioni politiche del 20 novembre di quell'anno. Era stato arrestato assieme ad altri cinque editori di documenti politici (quattro anarchici e un comunista) con l'accusa di “crimini morali” in occasione delle violente dimostrazioni antitedesche che si erano svolte a Atene quando erano stati “suicidati” i membri della RAF nel carcere di Stammheim. Nikolas Asimos, rinchiuso nel carcere di Egina, fu rilasciato poche settimane dopo, grazie anche all'iniziativa di Dionysis Savvopoulos. Quelle prime poche settimane in galera gli bastarono; nel frattempo, in quelle elezioni politiche tenutesi poco più di tre anni dopo la fine della dittatura dei Colonnelli, furono stravinte da “Nuova Democrazia” (che in greco potrebbe voler dire anche “Nuova Repubblica”), e il primo ministro, Konstandinos Karamanlìs, fu riconfermato. Inutile dire che, tra “destra”, “sinistra” e “centro”, la “resistenza” la aveva fatta da padrone in campagna elettorale. Tutti “resistenti”; nel frattempo, Nikolas Asimos constatava come erano le democratiche carceri greche, del resto non differenti dalle altrettanto democratiche carceri italiane della “Repubblica nata dalla Resistenza”, che avevano passato le sanguinose rivolte del 1974. Così, come dice nella canzone (che fa parte della “Prima cassetta illegale” del 1978), lui si era rotto della “resistenza”. Le galere? Farle saltare in aria. Gli chiedevano perché non ci avesse fatto sopra una canzone, sulla sua “esperienza” in carcere, e lui rispose in questo modo. Nel 1978, quando Nikolas Asimos fu chiamato a fare il soldato (a ventinove anni di età), fu ufficialmente dichiarato pazzo e riformato. In galera ci sarebbe comunque tornato; nel 1987 fu accusato ingiustamente di avere violentato una sua ex fidanzata; non si presentò nemmeno al processo, in condizioni psichiche terrificanti. Fu prima rinchiuso in manicomio, e poi nel carcere di Korydallòs. Ne uscì dopo poco, scagionato dall'accusa, ma in uno stato mentale insostenibile. Gli ultimi suo quindici giorni di vita tenne un diario nel quale descrisse i suoi sforzi per trovare ancora delle ragioni valide per vivere; ogni pagina fu segnata con una “X”, compresa quella del 17 marzo 1988, quando si impiccò nella sua casa di Exarchia che chiamava “L'area di preparazione”. [RV]

La sezione su Nikolas Asimos è stata uno dei tanti contributi di Gian Piero Testa a questo sito; lo aveva scoperto da poco, e si era ripromesso di ampliarla. In questi ultimi giorni la ho un po' risistemata; se mi capiterà, come in questo caso, metterò qualche altra canzone.
Επειδής με ρωτήσαν πολλοί
Πως τα πέρασα στη φυλακή
Πως δεν έφτιαξα κάνα τραγούδι
Όπως τόσοι αντιστασιακοί
Απαντώντας σας λέω ξερά
Δεν πουλιέμαι αντιστασιακά.

Όλοι αντιστασιασθείτε
Πιο καλά έτσι να τακτοποιηθείτε
Ποιος στο τέλος θα μπορέσει
Βουλευτή ν’ αρπάξει θέση.

Την αντίσταση βαρέθηκα
Λόγια φανφαρόνων ψεύτικα
Μέσα στο κελί μαράθηκα
Τους πολιτικούς σιχάθηκα.

Οι φυλακές γεμάτες, τα κελιά υγρά
Ποινικοί οι κρατουμένοι, μες τα κάτεργα
Είν’ το άλλοθί σου κόσμε, για να κρύβεις την ψευτιά
Να στηρίζεις τις σφαγές σου, και τη νόμιμη κλεψιά.

Τρομοκράτες!
Όσοι αρνιούνται!
Να υποταχθούν.
Φιλελεύθεροι!
Όσοι καίνε
Και γενοκτονούν.

Βάλτε μπόμπα, να τινάξτε
Στον αέρα όλα τα κελιά
Για τη λευτεριά σας θάψτε
Της ζωής σας
Όλα τα χαζά κοινωνικά στοιχειά.

Είν’ ωραία δίχως νόμους
Δίχως τανξ στρατιωτικά
Δικαστές και Δικηγόρους
Εργοδότες και σκατά.

Στο πιο χλωρό ντουμάνι
Θα βρω τον έρωτα
Δρώντας ποτέ και πάντα
Παντού και πουθενά.

Επειδής με ρωτήσαν πολλοί
Πως τα πέρασα στη φυλακή
Πως δεν έφτιαξα κάνα τραγούδι
Όπως τόσοι αντιστασιακοί.

envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" - 13/5/2017 - 10:34



Langue: italien

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
13-5-2017 10:36
MI SONO ROTTO DELLA RESISTENZA

Dato che molti mi hanno chiesto
come me la sono passata in galera,
e perché non ci ho fatto nessuna canzone
come tanti resistenzaioli, [1]
beh vi rispondo e vi dico secco:
io non mi vendo resistenza-style. [2]

Tutti voi vi siete fatti la vostra resistenza [3]
per poi così sistemarvi meglio,
e c'è chi alla fine potrà strappare
una carica da deputato.

Mi sono rotto della resistenza,
bugie e cazzate di fanfaroni,
dentro la cella ho perso ogni forza
e mi sono schifato dei politici.

Le galere piene, le celle umide,
i detenuti come legalmente ai lavori forzati
è il tuo alibi, mondo, per nascondere la menzogna,
per sostenere i tuoi massacri e il ladrocinio legale.

Terrorista
Chi non ci sta!
Sia sottomesso.
Amante della libertà
chi brucia
e compie genocidi.

Buttate una bomba per far saltare
in aria tutte le celle,
per la vostra libertà seppellite
tutti gli stupidi pallini sociali [4]
della vostra vita.

È bello senza leggi,
senza carri armati militari,
senza giudici e avvocati,
senza datori di lavori e tutta 'sta merda.

In mezzo a una fumosa frescura
troverò l'amore
non agendo mai e agendo sempre,
dovunque e in nessun luogo.

Dato che molti mi hanno chiesto
come me la sono passata in galera,
e perché non ci ho fatto nessuna canzone
come tanti resistenzaioli.
[1] Αντιστασιακός significa sì “resistente, chi ha fatto la Resistenza”; dato il tono della canzone mi sono permesso questa sorta di neologismo spregiativo, un po' come da “leghista” si fa “legaiolo”.

[2] L'avverbio corrispondente, αντιστασιακά, potrebbe voler dire “dal punto di vista della resistenza” o roba del genere.

[3] Il verbo αντιστασιάζω, all'attivo, vorrebbe dire “opporsi, stare all'opposizione”. Il mediopassivo sembra essere qui un'invenzione di Asimos, i cui “neologismi” sono numerosi. La traduzione italiana cerca di rendere un'idea di che cosa potrebbe voler dire.

[4] Traduco στοιχειά con “pallini”, nel senso di “ùzzoli, vogliette”. Propriamente, στοιχειά (“membrini, elementini”: la derivazione popolare da στοιχεῖον) sarebbero i “folletti domestici”, i “genietti”.

13/5/2017 - 10:37




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