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Os vampiros

José Afonso
Language: Portuguese


José  Afonso

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La registrazione originale del 1963 dal disco Baladas de Coimbra.


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Epígrafe para a arte de furtar
(José Afonso)
Por aquele caminho
(Adriano Correia de Oliveira)
La banda del cimitero
(Banda Bassotti)


afjose
[1958]
Palavras e música / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: José Afonso
Album / Albumissa: Dr. José Afonso, Baladas de Coimbra
Rapsódia EPF 5.218, 1963

osv


Nel 1958, il poco meno che trentenne José Afonso scrive questa canzone, dalle chiarissime metafore, che in breve tempo diviene una pietra miliare nella canzone di impegno e di resistenza antifascista assieme alla Trova do vento que passa di Adriano Correia de Oliveira. José Afonso è ancora uno studente presso la prestigiosa e antica Università di Coimbra, è già padre di un figlio nato nel 1953 (si era sposato nel 1948, appena diciannovenne e ancora studente liceale, con Maria Amália de Oliveira, di nascosto e contro il volere dei genitori di lei). Proprio nel 1953, il “Ragazzo che canta bene” cominciò a far circolare qualche sua canzone; tra il 1953 e il 1956 fa uscire due dischi a 78 giri con fados tradizionali, registrati presso la Radio Nazionale di Coimbra (il primo dei due dischi si chiama proprio Fados de Coimbra).

José Afonso, Fados de Coimbra I (1953)
José Afonso, Fados de Coimbra I (1953)
Nel frattempo, ancora preso dalla vita libera e “bohemienne” degli studenti di Coimbra (è uno studente fuoricorso parecchio svogliato: si è iscritto all’università nel 1949 presso il corso di laurea in Scienze Storiche e Filosofiche), si accorge che il Portogallo sta cambiando e muta del tutto prospettiva. Siamo, appunto, nel 1958: è il momento in cui José Afonso accompagna e sostiene il movimento che si è raccolto attorno alla candidatura alla presidenza di Humberto Delgado. Si tratta di elezioni in cui il regime, per dimostrare una sua “apertura democratica”, ha permesso che si presentasse un candidato chiaramente di opposizione; ciononostante, si tratta di un’apertura di pura facciata. Vengono commessi ogni sorta di brogli elettorali e di intimidazioni violente nei confronti dell’opposizione; passa naturalmente il candidato del regime (Américo Tomás, che nel 1974 verrà cacciato assieme a Marcelo Caetano dalla Rivoluzione dei Garofani) e Delgado deve prendere la via dell’esilio per sfuggire alle persecuzioni della PIDE.

José Afonso scrive Os vampiros che, al tempo stesso, è la sua prima canzone dichiaratamente politica e quella che, in pratica, fonda il canto politico stesso in Portogallo come strumento di lotta civica e culturale in un’epoca di censura ferrea. Pur nella farsa delle “libere elezioni” presidenziali del 1958, Os vampiros diviene subito un simbolo di resistenza antifascista. La sua importanza è enorme.

La canzone viene immediatamente censurata e proibita: le sue metafore “vampiresche” sono troppo chiare, e specialmente in quel periodo. Ciononostante, la canzone circola molto; nel 1963, dopo quattordici anni passati a fare lo studente eternamente fuoricorso, José Afonso finalmente si laurea con una tesi su Jean-Paul Sartre, ottenendo peraltro una magra votazione di 11 (il “minimo sindacale”, per così dire). Da quel momento ha però diritto legale a declinare il suo titolo accademico, e pubblica un disco intestato al “Dr. José Afonso”, con una punta di ironia ma, forse, anche con un po’ d’orgoglio (essere laureati a Coimbra, in Portogallo, non è cosa di poco conto).

osvIl disco, intitolato appunto Baladas de Coimbra, è in realta un EP contenente solo quattro brani: c’è la bellissima Menino do bairro negro (forse il suo primo vero canto sociale) , e ci sono As pombas e la Canção vai...e vem. E c’è, soprattutto, Os vampiros, che così viene registrata e pubblicata per la prima volta. L’album del “Dr. José Afonso” (un appellativo che manterrà a lungo) non viene però sequestrato (anche perché ne vengono stampate pochissime copie dalla piccola casa discografica Rapsódia). Os vampiros continua ad essere severamete proibita da qualsiasi tipo di trasmissione e stampa, ma per un po’ sta tranquilla in un album in libera vendita, seppur quasi introvabile. Ci vorrà un po’ prima che venga proibita anche alla circolazione in disco e alla vendita; lo rimarrà fino al 1974, un anno a caso.

Se E depois do adeus (Il “primo segnale”) e, soprattutto, Grândola, vila morena (il secondo e definitivo segnale) sono arcinote nella storia della Rivoluzione dei Garofani del 25 aprile 1974, molto meno noto è il fatto che, in quella notte fatidica venne trasmesso dal Rádio Clube Português anche un terzo segnale (attorno alle 2,30) per indicare che le operazioni stavano procedendo bene e come previsto. Tale “terzo segnale” fu la trasmissione della canzone Os vampiros. Era stata scelta una canzone autenticamente proibita. Fu una delle canzoni cantate da José Afonso durante lo storico e finale concerto del Coliseu, il 29 gennaio 1983. [RV 25-4-2024]

Nota testuale. In questa pagina, il testo e le versioni / traduzioni vengono dati in base alla versione originale incisa nel disco Baladas de Coimbra del 1963 (quella presente anche nel videobox). Si avverte però che lo stesso José Afonso e i numerosi altri interpreti della canzone, in tutti gli arrangiamenti e stili, in incisioni o concerti dal vivo, hanno spesso modificato la disposizione delle strofe e del ritornello. Il testo delle varie strofe non è comunque mai cambiato.


1958: José Afonso (secondo da destra, senza chitarra) ancora in tenuta da studente di Coimbra con un gruppo di fadistas.
1958: José Afonso (secondo da destra, senza chitarra) ancora in tenuta da studente di Coimbra con un gruppo di fadistas.
No céu cinzento, sob o astro mudo,
Batendo as asas p’la noite calada,
Vêm em bandos, com pés de veludo,
Chupar o sangue fresco da manada.

Se alguém se engana com seu ar sisudo
E lhes franqueia as portas, à chegada,
Eles comem tudo, eles comem tudo,
Eles comem tudo e não deixam nada.

Eles comem tudo, eles comem tudo,
Eles comem tudo e não deixam nada.

A toda a parte chegam os vampiros,
Poisam nos prédios, poisam nas calçadas,
Trazem no ventre despojos antigos
Mas nada os prende às vidas acabadas.

São os mordomos do universo todo
Senhores à força, mandadores sem lei
Enchem as tulhas, bebem vinho novo,
Dançam a ronda no pinhal do rei.

Eles comem tudo, eles comem tudo,
Eles comem tudo e não deixam nada.
Eles comem tudo, eles comem tudo,
Eles comem tudo e não deixam nada.

No chão do medo, tombam os vencidos,
Ouvem-se os gritos na noite abafada,
Jazem nos fossos vítimas de um credo
E não se esgota o sangue da manada.

Se alguém se engana com seu ar sisudo
E lhes franqueia as portas, à chegada,
Eles comem tudo, eles comem tudo,
Eles comem tudo e não deixam nada.

Eles comem tudo, eles comem tudo,
Eles comem tudo e não deixam nada.

Eles comem tudo, eles comem tudo,
Eles comem tudo e não deixam nada.
Eles comem tudo, eles comem tudo,
Eles comem tudo e não deixam nada.

Eles comem tudo, eles comem tudo,
Eles comem tudo e não deixam nada.
Eles comem tudo, eles comem tudo,
Eles comem tudo e não deixam nada.

Contributed by Riccardo Venturi - 2007/3/9 - 11:46




Language: Italian

Versão italiana / Versione italiana / Italian version / Italiankielinen versio:
Riccardo Venturi, 9-3-2007 ; 12-6-2008


Live: Lisboa, Coliseu, 29 gennaio 1983.
I vampiri

Nel cielo grigio, sotto l'astro muto
sbattendo le ali nella notte silente
vengono a branchi con pie' di velluto
a succhiar il sangue fresco del gregge.

C'è chi s'inganna al loro aspetto serio
e, quando arrivano, apre loro la porta:
Si mangian tutto, si mangian tutto,
si mangian tutto e non lasciano nulla.

Si mangian tutto, si mangian tutto,
si mangian tutto e non lasciano nulla.

Da ogni parte arrivano i vampiri,
si posan sui tetti e sui marciapiedi...
Portan nel ventre bottini antichi,
niente li inchioda alle vite spezzate.

Sono padroni dell'universo intero,
signori a forza, dominatori senza legge,
empion granai e bevon vino nuovo,
danzano in tondo nella pineta del re.

Si mangian tutto, si mangian tutto,
si mangian tutto e non lasciano nulla.
Si mangian tutto, si mangian tutto,
si mangian tutto e non lasciano nulla.

Per terra impauriti cadono i vinti,
si senton grida nella notte soffocata.
Giaccion nei fossi le vittime di un'idea
e non s'esaurisce il sangue del gregge.

C'è chi s'inganna al loro aspetto serio
e, quando arrivano, apre loro la porta:
Si mangian tutto, si mangian tutto,
si mangian tutto e non lasciano nulla.

Si mangian tutto, si mangian tutto,
si mangian tutto e non lasciano nulla.
Si mangian tutto, si mangian tutto,
si mangian tutto e non lasciano nulla.

Si mangian tutto, si mangian tutto,
si mangian tutto e non lasciano nulla.
Si mangian tutto, si mangian tutto,
si mangian tutto e non lasciano nulla.

2007/3/9 - 12:00




Language: Italian

Nuova versione italiana ritmica di Riccardo Venturi, 19 aprile 2024
New rhythmic Italian version by Riccardo Venturi, 19 april 2024
Nouvelle version rythmique de Riccardo Venturi, 19 avril 2004
Riccardo Venturin uusi rytminen italiankielinen versio, 19. huhtikuuta 2024


wurdalak
Vampiri

Nel cielo grigio, sotto l’astro muto
Sbatton le ali nella notte quieta,
Arriva il branco, piedi di velluto,
Di sangue fresco presto si disseta.

C’è chi s’inganna, son seri d’aspetto,
E apre la porta con grande rispetto:
Divoran tutti, divoran tutto,
Non lascian nulla e poi tirano un rutto.

Divoran tutti, divoran tutto,
Non lascian nulla e poi tirano un rutto.

Da ogni parte arrivano i vampiri,
Si posan sopra i tetti e nelle strade…
Predoni antichi, fanno i loro giri,
Addentan lesti ogni vita che cade.

Dell’universo intero son padroni,
Dominatori, e noi servi e lacché,
Non hanno legge, sono dei beoni
Di vino altrui e ruban pure al re.

Divoran tutti, divoran tutto,
Non lascian nulla e poi tirano un rutto
Divoran tutti, divoran tutto,
Non lascian nulla e poi tirano un rutto.

Cadono i vinti a terra spaventati,
Si senton grida sorde nella notte
E nelle fosse giaccion massacrati
Per un’idea, un credo e delle lotte.

C’è chi s’inganna, son seri d’aspetto,
E apre la porta con grande rispetto:
Divoran tutti, divoran tutto,
Non lascian nulla e poi tirano un rutto.

Divoran tutti, divoran tutto,
Non lascian nulla e poi tirano un rutto.
Divoran tutti, divoran tutto,
Non lascian nulla e poi tirano un rutto.

Divoran tutti, divoran tutto,
Non lascian nulla e poi tirano un rutto.
Divoran tutti, divoran tutto,
Non lascian nulla e poi tirano un rutto.

2024/4/19 - 18:33




Language: English

Versão inglesa / English version / Versione inglese / Version anglaise / Englanninkielinen versio:
Riccardo Venturi, 12-6-2008


1963 original version from Baladas de Coimbra
Vampires

In the grey sky under the speechless moon
Flapping their wings in the silent night
They come by packs at a velvety pace
To suck fresh blood from the flock.

Someone is deceived by their serious look
And when they come lets them in with no fear:
They eat up everything, eat up everything,
They eat up everything and nothing is left.

They eat up everything, eat up everything,
They eat up everything and nothing is left.
They eat up everything, eat up everything,
They eat up everything and nothing is left.

The vampires come from everywhere,
They alight on roofs and on pavements…
They got old spoils in their filled bellies,
Nothing can nail them to broken lives.

They are the masters of the universe,
Lords by the force, rulers without law,
They fill up barns and drink new wine,
They dance the rondeau in the king's pinewood.

They eat up everything, eat up everything,
They eat up everything and nothing is left.
They eat up everything, eat up everything,
They eat up everything and nothing is left.

The vanquished fall to the ground with fear,
Cries are heard in the choked night.
Victims of an idea lie dead in the graves,
And there's always fresh blood from a flock.

Someone is deceived by their serious look
And when they come lets them in with no fear:
They eat up everything, eat up everything,
They eat up everything and nothing is left.

They eat up everything, eat up everything,
They eat up everything and nothing is left.
They eat up everything, eat up everything,
They eat up everything and nothing is left.

They eat up everything, eat up everything,
They eat up everything and nothing is left.
They eat up everything, eat up everything,
They eat up everything and nothing is left.

2008/6/12 - 18:39




Language: English

Traducção inglesa / English translation / Traduzione inglese / Traduction anglaise / Englanninkielinen käännös: Phil Meyler
Associação José Afonso

assojos
The Vampires

In the grey sky
Below the silent stair wings
In the still night
They come in bands
With velvet feet
Sucking fresh blood
From the herd.
Let no-one be fooled
By their serious manner
And open them
The doors on their arrival.

They eat everything
They eat everything
They eat everything
And leave nothing.

To everywhere
The vampires arrive
They perch in buildings
They perch in the streets
They bring in their pouches
Old spoils
But nothing binds them
To the vanishing lives.

They are the stewards
Of the whole universe
Masters by force
Commanders without laws.
They fill their barns
And drink the new wine
They dance the round dance
In the king’s pine forest.

They eat everything
They eat everything
They eat everything
And leave nothing.

On the ground of fear
The vanquished tumble
We hear the screams
In the sweltry night.
They lie in the cesspools
Victims of their beliefs
And nothing drains away
The blood of the herd.

Let no-one be fooled
By their serious manner
And open them
The doors on their arrival.

They eat everything
They eat everything
They eat everything
And leave nothing.

Contributed by CCG/AWS Staff - 2009/7/10 - 12:34




Language: Greek (Modern)

Versão grega / Μετέφρασε στα Ελληνικά / Versione greca / Version grecque / Kreikankielinen versio:
Ρικάρδος Βεντούρης, 18-6-2009 04:26

joseosΣτο 1958 ο Τζοζέ Αφόνσο γράφει αυτό το “βρικολακικό” τραγούδι, με καταφανείς μεταφορές, που γίνεται γρήγορα ένας σταθμός στη πορτογαλική τραγουδοποίηση αντιφαστιστικής αντίστασης μαζί με τη Trova do vento que passa του Αντριάνο Κορρέγια ντε Ολιβέιρα. Σ'αυτήν την περίοδο, ο Τζοζέ Αφόνσο συνοδεύει και στηρίζει το κίνημα που έχει συγκεντρωθεί περί της υποψηφιότητος στη Προεδρία του Ουμπέρτο Ντελγκάντο. Πρόκειται περί εκλογών με τις οποίες ο καθεστώς θέλει να εκδηλώσει το “δημοκρατικό άνοιγμα” του, και γι'αυτό έχει επιτρέψει σ'έναν αντιτιθεμένο να κατεβεί ως υποψήφιος· μολαταύτα, το “άνοιγμα” είναι μόνο μια επίφαση και διαπράττονται κατά την αντιπολιτεύση κάθε λογής εκλογικές λοβιτούρες και βίαιοι εκφοβισμοί· φυσικά, κερδίζει ο υποψήφιος του καθεστώτος (ο Αμέρικο Τομάς, που θα διωχτεί στο 1974 από την Επανάσταση των Γαρυφάλων μαζί με τον Μαρσέλο Καετάνο) και ο Ντελγκάντο πρέπει να πάει στην εξορία για να διαφύγει των διώξεων της πολιτικής αστυνομίας. Στη συνέπεια, στο 1963, ο Δζοζέ Αφόνσο εγγράφει “Os Vampiros” στο άλμπουμ “Baladas de Coimbra” (Μπαλάντες της Κοΐμπρας), όπου φαίνεται -ίσως ειρωνικά- ως “δόκτωρ Τζοζέ Αφόνσο”, ένας τίτλος στον οποίο είχε δικαίωμα ως πτυχιούχος εκείνου το διάσημου πανεπιστημίου. “Os Vampiros” είναι ακόμα και τώρα ένα από τα πιό γνωστά τραγούδια του Τζοζέ Αφόνσο, που το τραγούδησε και στο τελευταίο του κοντσέρτο στις 29 Ιανουάριου 1983 στο Κολισέου Λισαβόνας.
Οι βρικόλακες

Στo γκρίζο πάνω απ' τ'άστρο το βουβό
σιγοχτυπάν στη νύχτα τα φτερά,
σε σμάρια, με πόδια βελουδινά
ν'απομυζάν του κοπαδιού το αίμα.

Απατεί όλους η σοβαρή όψη τους
και τους ανοίγουν τις πόρτες κλειστές·
'Ολα μασάνε, όλα τα τρώγουν
όλα μασάν, τίποτα δεν αφήνουν.
'Ολα μασάνε, όλα τα τρώγουν
όλα μασάν, τίποτα δεν αφήνουν
Από παντού βρικόλακες έρχονται
στις οδούς στέκονται και στις σκεπές,
έχουν παλαιά λάφυρα στην κοιλιά,
αδιαφορούν τις σπασμένες ζωές.

Είναι του κόσμου όλου οι αφεντιάδες,
δεσπότες, χωρίς νόμο κυριαρχοί,
χορταίνονται και πίνουν νέο κρασί,
χoρεύουνε στου ρήγα τους μπαξέδες.
'Ολα μασάνε, όλα τα τρώγουν
όλα μασάν, τίποτα δεν αφήνουν
'Ολα μασάνε, όλα τα τρώγουν
όλα μασάν, τίποτα δεν αφήνουν.
Πέφτουν χαμού με δείμο οι νικημένοι,
φωνάζουν δη στη νύχτα τη πνιχτή,
για μιαν ιδέα κείτονται θαμμένοι,
του κοπαδιού το αίμα δεν αρκεί.

Απατεί όλους η σοβαρή όψη τους
και τους ανοίγουν τις πόρτες κλειστές·
'Ολα μασάνε, όλα τα τρώγουν
όλα μασάν, τίποτα δεν αφήνουν.
'Ολα μασάνε, όλα τα τρώγουν
όλα μασάν, τίποτα δεν αφήνουν
'Ολα μασάνε, όλα τα τρώγουν
όλα μασάν, τίποτα δεν αφήνουν.

'Ολα μασάνε, όλα τα τρώγουν
όλα μασάν, τίποτα δεν αφήνουν
'Ολα μασάνε, όλα τα τρώγουν
όλα μασάν, τίποτα δεν αφήνουν.

2009/6/18 - 04:59




Language: French

Version française – LES VAMPIRES – Marco Valdo M.I. – 2009
d'après la version italienne – I VAMPIRI – Riccardo Venturi – 2008
de la chanson portugaise – Os Vampiros – José « Zeca » Afonso - 1958

Il y en a qui se fient à leur aspect sérieux...
Il y en a qui se fient à leur aspect sérieux...


« Os Vampiros » est une des chansons les plus fameuses de José « Zeca » Afonso. Il l'a composée en 1958, au temps où le salazarisme, cette variante portugaise du fascisme, était florissant. Car, vois-tu mon ami Lucien, même un âne peut le comprendre, il y a fascisme et fascisme, tout comme il y a libéralisme et libéralisme. Parfois même, ils se confondent. Comme pour les vins, il en est de doux, il en est de demi-secs, il en est de secs et même, il en est de bruts. Comme pour les vins aussi, il en est de diverses provenances, de grands et de petits crus, des fascismes locaux, des nationaux; il en est même qui ont des prétentions internationales; certains vont jusqu'à vouloir régenter le monde. C'est inquiétant ça, dit Lucien l'âne. Cette perspective me désole, surtout pour vous les humains. Nous les ânes, on n'est pas aussi directement concernés. « Les Vampires » est une chanson descriptive. Elle décrit très exactement cette couche de population, cette bande qui – tel le gang du chou-fleur d'Arturo Ui – veut mettre la main sur la cité, sur le pays, sur le monde afin d'en sucer toutes les richesses et toutes les gloires et comme dit la chanson : « danser en rond dans la pinède de leur roi » (comme des candidates aux élections ou de jeunes pucelles...) – fût-il d'opérette. Oh, oh, dit Lucien l'âne, je comprends tes allusions. Opérette et gomina, je vois ça...

Ainsi Parlait Marco Valdo M.I.
Les vampires

Dans le ciel gris, sous l'astre sourd
Battant de leurs ailes le silence de la nuit
Ils viennent en bandes avec des pieds de velours
Pour sucer le sang frais des brebis.

Il y en a qui se fient à leur aspect sérieux
Et quand ils arrivent leur ouvrent leur porte:
Ils mangent tout, ils mangent tout
Ils mangent tout et ne laissent rien.
Ils mangent tout, ils mangent tout
Ils mangent tout et ne laissent rien.
Les vampires arrivent de partout
Ils se posent sur les trottoirs et sur les toits
Ils portent dans leur ventre de très anciens égouts
Rien ne les relie à leurs vies brisées.

Ce sont les maîtres de tout l'Univers
Seigneurs par la force, dominateurs sans lois.
Ils s'emplissent de blé et boivent le vin vert
Ils dansent en rond dans la pinède du roi.
Ils mangent tout, ils mangent tout
Ils mangent tout et ne laissent rien.
Ils mangent tout, ils mangent tout
Ils mangent tout et ne laissent rien.
Les vaincus tombent à terre apeurés
On entend leurs cris dans la nuit étouffée
Dans les fossés, gisent les victimes d'une idée
Et du sang du troupeau, jamais ils n'ont assez.

Il y en a qui se fient à leur aspect sérieux
Et quand ils arrivent leur ouvrent leur porte:
Ils mangent tout, ils mangent tout
Ils mangent tout et ne laissent rien.
Ils mangent tout, ils mangent tout
Ils mangent tout et ne laissent rien.
Ils mangent tout, ils mangent tout
Ils mangent tout et ne laissent rien.

Ils mangent tout, ils mangent tout
Ils mangent tout et ne laissent rien.
Ils mangent tout, ils mangent tout
Ils mangent tout et ne laissent rien.

Contributed by Marco Valdo M.I. - 2009/7/15 - 23:33




Language: Spanish

Versão espanhola / Versión al español / Versione spagnola / Spanish version / Version espagnole / Espanjankielinen versio: Gustavo Sierra Fernandez

"El genio de José Afonso describió a los personajes de la dictadura de Oliveira-Salazar como estos vampiros que chupaban la sangre del pueblo, lo comían todo y no dejaban nada. Hoy tenemos vampiros democráticos, porque el vampiro, además de ser vampiro, es camaleón, y no hay estaca que valga para acabar con su asquerosa ralea…" [GSF]
Los vampiros

En el cielo gris, sobre el astro mudo
Batiendo las alas en la noche callada,
Vienen en bandadas con pies peludos
a chupar la sangre fresca de la manada.

Si alguien se engaña con su aire serio
Y les abre las puertas a su llegada,
Ellos comen todo, comen todo y no dejan nada,
Ellos comen todo, comen todo y no dejan nada.
Ellos comen todo, ellos comen todo,
Ellos omen todo y no dejan nada.
A toda parte llegan los vampiros,
Se posan en los edificios, se posan en las aceras
Traen en el vientre despojos antiguos,
Pero nada les importa las vidas acabadas.

Son los mayordomos del universo entero
Señores a la fuerza, mandadores sin ley
Llenan los graneros, beben vino joven
Bailan a corro en el pinar del rey.
Ellos comen todo, ellos comen todo,
Ellos omen todo y no dejan nada.
Ellos comen todo, ellos comen todo,
Ellos omen todo y no dejan nada.
En el suelo del miedo tumban a los vencidos,
Se oyen los gritos en la noche angustiosa,
Yacen en los agujeros, víctimas de un credo
Y no se agota la sangre de la manada.

Si alguien se engaña con su aire serio,
Y les abre las puertas a su llegada,
Ellos comen todo, comen todo,
Ellos comen todo y no dejan nada.
Ellos comen todo, ellos comen todo,
Ellos omen todo y no dejan nada.
Ellos comen todo, ellos comen todo,
Ellos omen todo y no dejan nada.

Ellos comen todo, ellos comen todo,
Ellos omen todo y no dejan nada.
Ellos comen todo, ellos comen todo,
Ellos omen todo y no dejan nada.

2013/8/8 - 21:32




Languages: Galician, Italian

Versão galego-italiana / Versione galiziana e italiana / Galician and Italian version / Version galicienne et italienne / Galician- ja italiankielinen versio: NAO - Pikkio / Sigaro (Banda Bassotti)

La versione galiziana (galega) dei NAO, dall'album Cartas do caderno (2014), in collaborazione con Pikkio e Sigaro della Banda Bassotti, che cantano (con lievissime modifiche) la versione italiana di Riccardo Venturi contenuta in questo sito.

nao



Os Vampiros

Colaboran:
Manuel Payno (Os tres Trebons, Caxade)
Pikkio e Sigaro (Banda Bassotti)
Inés Alvarez
Riccardo Venturi (in incognito)


No ceo cincento, baixo o astro mudo
Batendo as ás na noite calada
Veñen en bandos con pés de veludo
Chupar o sangue fresco da manada

A todas partes chegan os vampiros,
Pousan nos predios, pousan nas calzadas
Traen no seu ventre despoxos antigos.
Máis nada os prende as vidas acabadas
Eles comen todo, eles comen todo
Eles comen todo e non deixan nada
Eles comen todo, eles comen todo.
E non deixan nada, nada de nada
No chan do medo tomban os vencidos.
Óense os gritos na noite abafada,
Xacen nos fosos vítimas dun credo
E non se esgota o sangue da manada

Son os mordomos do universo todo,
Amos á forza, donos sen lei,
Enchen as tullas, beben viño novo,
Danzan a ronda no pinal do rei
Eles comen todo, eles comen todo
Eles comen todo e non deixan nada
Eles comen todo, eles comen todo.
E non deixan nada, nada de nada

Eles comen todo, eles comen todo
Eles comen todo e non deixan nada
Eles comen todo, eles comen todo.
E non deixan nada, nada de nada
Per terra cadono impauriti i vinti,
Si sentono grida nella notte soffocata,
Giaccion nei fossi vittime di un'idea,
Non s'esaurisce il sangue del gregge

Sono padroni dell'universo intero,
Dominatori a forza, signori senza legge,
Riempion granai, bevono vino nuovo,
Danzano in tondo nella pineta del re.
Mangiano tutto, mangiano tutto
Mangiano tutto e non lasciano niente
Mangiano tutto, mangiano tutto
E non lasciano niente, niente di niente

Mangiano tutto, mangiano tutto
Mangiano tutto e non lasciano niente
Mangiano tutto, mangiano tutto
E non lasciano niente, niente di niente
A todas partes chegan os vampiros,
Pousan nos predios, pousan nas calzadas
Se alguén se engana co seu ar sisudo,
E lles franquea as portas á chegada
Eles comen todo, eles comen todo
Eles comen todo e non deixan nada
Eles comen todo, eles comen todo.
E non deixan nada, nada de nada

Eles comen todo, eles comen todo
Eles comen todo e non deixan nada
Eles comen todo, eles comen todo.
E non deixan nada, nada de nada

Contributed by Riccardo Venturi (rigorosamente in incognito) - 2015/1/23 - 21:57


Os vampiros interpretata dagli UHF (2014)

Riccardo Venturi - 2015/10/13 - 20:23


Sono padroni dell'universo intero,
Dominatori a forza, signori senza legge,
Riempion granai, bevono vino nuovo,
Danzano in tondo nella pineta del re.

Il testo sembra proprio descrivere degli usurpatori delle prerogative del sovrano, dei sovvertitori violenti che si mettono contro la legge sacra e l'ordine tradizionale.
Un testo che sarebbe piaciuto a Guénon!

Io non sto con Oriana - 2023/4/25 - 12:06




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