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Giuliano

Nkantu d'Aziz
Language: Sicilian


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Salvatore Giuliano
(Del Sangre)
Siemu avviliti 'mmezzu a li disprezzi
(Anonymous)
Cantu pi’ diri
(Rosa Balistreri)


2011
Mi porteranno via

Nkantu dAziz


Salvatore Giuliano, uomo dai contorni misteriosi, accusato di brigantaggio, Colonnello dell'E.V.I.S. [Esercito Volontario per l'Indipendenza della Sicilia] la sua vita, come la sua morte, sono legate a quella che molti considerano la prima strage di stato [Portella della Ginestra -1 maggio 1947].

Giuliano, quasi involontariamente, sembra sia un personaggio chiave in quella che potrebbe essere una ricerca di identità. L'identità di un Paese.
Le radici di un'intera nazione sana non dovrebbero fondarsi su una mistificazione dei fatti, soprattutto se essi sono legati a filo doppio alla sua costituzione, perchè ciò comporterebbe il grosso rischio di una identità dissociata, al limite della schizofrenia. Un'esigenza forse tutta da chiarire, questa sulla nostra identità di stato, mai appagata e quanto mai attuale: proprio in questi giorni si riesuma il cadavere di Giuliano.

"Nella storia d'Italia il 1947 è un anno di svolta e la strage di Portella ha avuto un ruolo nello stimolare e accelerare questa svolta, intrecciandosi con dinamiche che maturano a livello locale [la mafia e il latifondo], nazionali [il prevalere del centrismo] ed internazionali [lo scongiuramento, da parte degli USA, della 'minaccia' comunista in Sicilia]. Il 13 maggio si apre la crisi politica con le dimissioni del governo di coalizione antifascista presieduto da De Gasperi. Il 30 maggio a Roma e a Palermo si formano i nuovi governi: De Gasperi presiede un governo centrista con esclusione delle sinistre e alla Regione siciliana il democristiano Giuseppe Alessi presiede un governo minoritario appoggiato dai partiti conservatori, senza la partecipazione del Blocco del popolo, nonostante la vittoria alle elezioni del 20 aprile. Si apre così una nuova fase della storia d'Italia, in cui le forze di sinistra saranno all'opposizione. La svolta si inserisce nella prospettiva aperta dagli accordi di Yalta che hanno codificato la divisione del pianeta in due grandi aree di influenza, con l'Italia dentro lo schieramento atlantico egemonizzato dagli Stati Uniti e la guerra fredda come strategia di contrasto e di contenimento del potere sovietico."
[Umberto Santino, "La strage di Portella della Ginestra"]

In "Giuliano", scritta nel 2006, la storia che si riporta non è quella che troppo spesso è stata oggetto di mistificazione. La storia che si racconta è quella quasi quotidiana, forse parziale, ma dell'uomo-Giuliano, dei suoi timori, dei suoi dubbi e delle sue paure, raccontata da chi, questa storia, l'ha vissuta e, in parte, condivisa.
Pochissimi sopravvissuti ormai potrebbero testimoniare e quindi confermare come le false verità dette siano state ad uso e consumo di un potere ombra che ancora oggi sembra non perdere la sua forza, dato che gli atti più importanti relativi alla strage di Portella della Ginestra sono ancora secretati e lo saranno fino al 2016.

Il brano è una provocazione per una sete di verità che a nostro avviso risulta oggi più che mai attuale in un Paese confuso da conflitti interni, con partiti secessionisti al governo e un Sud forzatamente e subdolamente privato da 150 anni di un ruolo, e di una dignità, che potrebbe essere determinante per un vero sviluppo di benessere comune e individuale.

Conoscendo il passato si può capire il presente, leggere i suoi eventi sotto la giusta prospettiva e prepararsi al futuro.
"L'Arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparare al divenire. "
[anonimo, dal frontone del Teatro Massimo di Palermo]

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Attento un ti firari, ca l'amico ti pò trariri!
e tu ca a to' terra vo' libbiràri...
ora vivi comu i lupi mannàri.

E ri notti giri cu li tò sicàri
e ri jornu t'ammucci p'un ammazzari...
cu la tò casa si sta pi pigghiari
attentu Giulianu ca sa sta pi pigghiari!

Attentu Giulianu un ti firari, ca li genti sannu 'ngannari
e ti sunnu amici quannu li viri
ma si ti voti Giuliano, issi sunnu vampiri!
sunnu vampiri!

E si ti vìnnunu pi nenti
p'un pezzu ri pani sutta li renti,
t'abbrucia la rabbia rintra lu core,
t'abbrucia la rabbia rintra lu core.

Tu si u liuni ca un pò nesciri fora
li genti hanno fami e n'hanno ancora,
e mentri lu curtiu fa strata rintra a purtedda,
a to raggiuni schiatta sutta i colpi di rivutedda,
tinuta ni manu ri di poviri cuntrabbanneri
ca ci fu cumannatu quannu fusti vinnutu
e fu proprio aieri, e fu proprio aieri.

Attento Giulianu un ti firari
ca nella raggiuni si pò sbagliari
e dilli muntagni tu fusti u patruni
ca muriu ammazzatu picchì, picchì un vosi manciari
un vosi manciari.

Contributed by dq82 - 2017/2/24 - 15:52



Language: Italian

Traduzione italiana
GIULIANO

Attento Giuliano non ti fidare, perchè l'amico ti può tradire!
e tu, che la tua terra vuoi liberare
ora vivi come i lupi mannari

E di notte giri con i tuoi sicari
e di giorno ti nascondi per non ammazzare
la tua casa si stanno per prendere
attento Giuliano che stanno per prendertela!

Attento Giuliano non ti fidare, che la gente sanno ingannare
e ti sono amici quando li vedi
ma se ti volti, loro sono vampiri!

E se ti vendono per niente
per un pezzo di pane da mettere sotto ai denti
ti brucia la rabbia dentro al cuore
ti brucia la rabbia dentro al cuore

Tu sei il leone che non può uscire fuori
la gente ha fame e ne ha ancora
e mentre il corteo fa strada verso la portella
la tua ragione muore sotto i colpi di rivoltella
tenuta da mani di poveri contrabbandieri
che furono comandati quando sei stato venduto
e fu proprio ieri, e fu proprio ieri.

Attento Giuliano non ti fidare
perchè nella ragione si può anche sbagliare
e delle montagne tu sei stato il capo
che morì ammazzato perchè non volle mangiare
non volle mangiare.

Contributed by dq82 - 2017/2/24 - 15:54


Bella assai

krzyś - 2017/2/25 - 02:59




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