Mi ammalia un dolcissimo poeta
(pur grande pur grande poeta)
che scrive sottilissimi sensi.
Ma io sono sceso nel più profondo del pozzo,
conosco la fronte più lontana
e ho respirato la sua aria morta
e questo devo dire.
Non importa
se non sono poeta
e non canto dolcemente
colore di mare
o profumo di bosco.
Come faccio
se l’acqua si fa fango
in galleria
e il bosco
son tanti alberi uccisi
che sostengono la corona e le pareti
e puzzano di marcio,
come noi a fine giornata?
Dolce poeta che canti sotto il cielo,
prendi la gabbia con noi
o impiccati, inutile come sei.
(pur grande pur grande poeta)
che scrive sottilissimi sensi.
Ma io sono sceso nel più profondo del pozzo,
conosco la fronte più lontana
e ho respirato la sua aria morta
e questo devo dire.
Non importa
se non sono poeta
e non canto dolcemente
colore di mare
o profumo di bosco.
Come faccio
se l’acqua si fa fango
in galleria
e il bosco
son tanti alberi uccisi
che sostengono la corona e le pareti
e puzzano di marcio,
come noi a fine giornata?
Dolce poeta che canti sotto il cielo,
prendi la gabbia con noi
o impiccati, inutile come sei.
envoyé par Bernart Bartleby - 23/2/2017 - 12:10
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Testo trovato su SardoLog
Poesia inclusa nella raccolta intitolata “Bethger: il lungo dolore”, pubblicata nel 1976 e riedita nel 1994
Nel 1993 alcune poesie di Manlio Massole furono il fulcro del progetto musicale-teatrale “Pelle di mulo” del gruppo Turya Trance, con musiche di Carlo La Manna.