Incerti Dante
Spallanzani Ettore
Tarabelloni Guerrino
professione?
contadino...
Rinaldi Enrico
Ferrari Narciso
Ferrari Lino
Tarabelloni Sante
quest’ultimo invalido
fu ucciso all’istante
Stavamo mietendo
in un campo alla costa
vidi bagliori di case incendiate
da Barazzone sino a Cortogno
fiumi di contadini
lasciavan le case
carichi di quei pochi averi
con carri arrangiati
per non si sa dove...
Dietro di loro
la triste visione
di corpi trucidati appesi a dei rami
a incorniciare la desolazione
di paesi ridotti a disperazione
alleato o nemico
non l’han mai capito
solo il terrore ha seminato
questo invasore
amico al fascista
che in terra nostra fece entrare...
Spallanzani Ettore
Tarabelloni Guerrino
professione?
contadino...
Rinaldi Enrico
Ferrari Narciso
Ferrari Lino
Tarabelloni Sante
quest’ultimo invalido
fu ucciso all’istante
Stavamo mietendo
in un campo alla costa
vidi bagliori di case incendiate
da Barazzone sino a Cortogno
fiumi di contadini
lasciavan le case
carichi di quei pochi averi
con carri arrangiati
per non si sa dove...
Dietro di loro
la triste visione
di corpi trucidati appesi a dei rami
a incorniciare la desolazione
di paesi ridotti a disperazione
alleato o nemico
non l’han mai capito
solo il terrore ha seminato
questo invasore
amico al fascista
che in terra nostra fece entrare...
Contributed by dq82 - 2017/1/12 - 13:20
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2014
Esiste chi Resiste
Testo di Alessandro Caporossi
Testo fornitoci direttamente dai Gasparazzo (nella persona di Generoso Pierascenzi), Ringraziamo immensamente, sperando di far conoscere questo splendido disco a quante più persone possibili
da “Nessuno ha mai visto Dio” di Gabriella Caramore
La zona intorno a Modena e Reggio Emilia , verso il territorio di pianura e Nonantola, da quel fatidico 8 settembre 1943, ha conosciuto momenti di violenza e di lacrime, di atti di coraggio e di abnegazione che non devono essere cancellati. Non diversamente da altri paesi, ha visto i suoi figli combattersi e uccidersi, ha visto l’odio che “…si sfrena tra i fratelli in ira a morte…” (Ungaretti- Mio fiume anche tu); ha visto nuclei familiari brutalmente scomparire per sempre, mentre “…un gemito d’agnelli si propaga smarrito per le strade esterrefatte…”
Però, diversamente da Quasimodo, non penso che si debbano appendere “alle fronde dei salici…” le cetre, soprattutto in quei momenti tremendi; la parola, la poesia, la musica devono risuonare e poi mantenere viva la memoria, affinché chi è vissuto ed è morto per i valori in cui credeva, sia veramente esistito.
Le canzoni che sono raccolte in questo CD mi sembrano la strada giusta per il ricordo, sono una piccola antologia di Spoon River ; ognuna di loro è un epitaffio che sintetizza un momento significativo dell’esistenza di essere umano, nel quale la collettività si riconosce e che diventa fondamenta sulla quale ricostruire un’umanità che sembrava perduta.
“Appunti sui brani dedicati alla Resistenza”
Professoressa Mina Giunchi
Villa Emma - Rosso albero - La notte di San Giovanni - Staffette - Le tane - La grotta - Tira - La torre - Bussina - Vercallo - Navicello - Avanti lavativi! - Eco nel vuoto - Campazzo - Cortogno - Il sipario
In quell’estate 1944, tutto il territorio era devastato: case incendiate, contadini in fuga o trucidati, appesi a dei rami. Come non ricordare quei versi fulminanti di Quasimodo che ci stronca con “…l’urlo nero della madre che andava incontro al figlio crocifisso sul palo del telegrafo…”? In quell’”urlo nero” c’è tutta la disperazione e il dolore di ogni guerra, di ogni morte.
I tedeschi in ritirata dallo Sparavalle incendiano gran parte del paese di Cinquecerri. Numerose le perdite civili nel corso delle operazioni (Nel corso delle operazioni condotte dal 30 giugno al 5 luglio, i tedeschi uccidono in totale 23 civili ed altri 100 circa ne destinano alla deportazione. Periscono, per la precisione, Pietro Manini a Canossa; Narciso Ferrari e Lino Ferrari a Cortogno; Guerrino Tarabelloni a Barazzone; Sante Tarabelloni a Pianzo; Enrico Rinaldi, Dante Incerti ed Ettore Spallanzani a Paullo; Ercole Mazzotto, Giuseppe Amorotti, Ottavio Piagni, Marino Costi, Luigia Dori e Vincenzo Cavalletti a Carpineti; Ugo Manfredi a Felina; Ubaldo Fontana, Ernesto Garofani, Luigi Camagnoni, Giuseppe Genitoni a Vetto; Aristide Catti a Ramiseto; don Giuseppe Donadelli, Agostino Giovannini e Umberto Fiorini a Vallisnera. Vengono arrestati e successivamente deportati 22 uomini e una donna a Cervarezza, 15 uomini a Busana, 7 uomini a Nismozza, 19 uomini e una donna a Collagna, 3 uomini a Vallisnera, 2 a Valbona, 9 a Cerreto Alpi, 40 tra Castelnuovo Monti e Monteduro).
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