Un altro giudice è stato ammazzato
gli sciacalli sono là urlano sfida allo stato
quella indignazione fottuto disgusto
qualcosa di già visto è sangue di Cristo
questa nuova ipocrisia sulle spalle della gente
che lavora tutta la vita e dopo muore e non sa niente
mi rischiara la mente e sale prepotente
un odio dritto nel cuore gela il sangue nelle vene
e penso al 12 dicembre ’69
lo stato delle stragi, sì, lo stato delle trame
e non ridono più tutti quei morti ammazzati
dai proiettili vaganti o dagli sbirri infiltrati
e mentre sono in una piazza circondato dalla gente
sento dentro di me cosa dev’essere il niente
e mi assale prepotente un’assordante rumore
sempre più distintamente sento battere un cuore
ma mi sfugge il suo corpo è sfocato il suo sorriso
Auro è vivo nel mio cuore ma l’hanno ucciso
in quest’Italia bastarda di galera e fritti misti
dove sei uno di loro oppure non esisti
Baghdad 1991 lo spettacolo è finito ma nel vento io sento
il dolore lancinante di una madre claudicante
che cerca suo figlio una speranza un appiglio
ma è notte profonda laggiù in Medio Oriente
c’è un silenzio di tomba nessuno sa niente
grida uomo in Palestina è ininfluente
non ha orecchie l’occidente, non sente il dolore
di una terra stuprata dagli anfibi della N.A.T.O.
e riecheggia ancora nella grande vallata
il boato di uno sparo e una freccia spezzata
insegna la dignità di una vita stroncata
che nessun invasore ha mai visto piegata
ed è fiero lo sguardo del mio fratello africano
con la sua terra nel cuore e quella zappa in mano
ma lì il sole è così forte che risplende la notte
Io odio
perché sfruttati si nasce magari ci si diventa
però non lo si inventa
Io odio
è un fatto di appartenenza
E mi appartengono i morti nelle stragi di stato
assassinati perché c'ho un passato non vengo dal nulla
oggi come ieri guerriglieri in sella e bombe e galere
e la storia è sempre quella e non è cambiato niente
e mi appartiene la lotta della gente
contro quella mente che là spara apertamente
e qua mi ammazza vivo putrefatto e contento
e sono solo uno zero in un assegno circolare
per i miei padroni sono il prezzo da pagare
sono la garanzia che c’è la democrazia
ma vogliono che io stia nella mia bella corsia
che se si accende la spia arriva la polizia
e poi mi sparano a vista (vaffanculo) sono un fottuto terrorista
e la mia vita vale meno di una busta vuota
trascinata dal vento in una strada desolata
Io odio
perché sfruttati si nasce magari ci si diventa
però non lo si inventa
Io odio
è un fatto di appartenenza
E tutti quei fottuti sorrisi beffardi dico
migliaia di miliardi spesi in carceri speciali
fottuti maiali bastardi a caccia il giorno e la notte
e ricordo quelle botte
che fanno molto male all’orgoglio
alla dignità di un uomo
negata da un foglio
capi d’accusa tutti ancora da provare
e qualcuno per favore mi spieghi perché
lui mi può ridere in faccia e può giocare con me
e il mio futuro è un presente senza troppi perché
è la fottuta realtà ed è proprio quello che siamo
non lo scegliamo attento è sopravvivenza
È odio, un fatto di appartenenza
è odio, un fatto di appartenenza
è odio, un fatto di appartenenza
Vi odio! è un fatto di appartenenza
gli sciacalli sono là urlano sfida allo stato
quella indignazione fottuto disgusto
qualcosa di già visto è sangue di Cristo
questa nuova ipocrisia sulle spalle della gente
che lavora tutta la vita e dopo muore e non sa niente
mi rischiara la mente e sale prepotente
un odio dritto nel cuore gela il sangue nelle vene
e penso al 12 dicembre ’69
lo stato delle stragi, sì, lo stato delle trame
e non ridono più tutti quei morti ammazzati
dai proiettili vaganti o dagli sbirri infiltrati
e mentre sono in una piazza circondato dalla gente
sento dentro di me cosa dev’essere il niente
e mi assale prepotente un’assordante rumore
sempre più distintamente sento battere un cuore
ma mi sfugge il suo corpo è sfocato il suo sorriso
Auro è vivo nel mio cuore ma l’hanno ucciso
in quest’Italia bastarda di galera e fritti misti
dove sei uno di loro oppure non esisti
Baghdad 1991 lo spettacolo è finito ma nel vento io sento
il dolore lancinante di una madre claudicante
che cerca suo figlio una speranza un appiglio
ma è notte profonda laggiù in Medio Oriente
c’è un silenzio di tomba nessuno sa niente
grida uomo in Palestina è ininfluente
non ha orecchie l’occidente, non sente il dolore
di una terra stuprata dagli anfibi della N.A.T.O.
e riecheggia ancora nella grande vallata
il boato di uno sparo e una freccia spezzata
insegna la dignità di una vita stroncata
che nessun invasore ha mai visto piegata
ed è fiero lo sguardo del mio fratello africano
con la sua terra nel cuore e quella zappa in mano
ma lì il sole è così forte che risplende la notte
Io odio
perché sfruttati si nasce magari ci si diventa
però non lo si inventa
Io odio
è un fatto di appartenenza
E mi appartengono i morti nelle stragi di stato
assassinati perché c'ho un passato non vengo dal nulla
oggi come ieri guerriglieri in sella e bombe e galere
e la storia è sempre quella e non è cambiato niente
e mi appartiene la lotta della gente
contro quella mente che là spara apertamente
e qua mi ammazza vivo putrefatto e contento
e sono solo uno zero in un assegno circolare
per i miei padroni sono il prezzo da pagare
sono la garanzia che c’è la democrazia
ma vogliono che io stia nella mia bella corsia
che se si accende la spia arriva la polizia
e poi mi sparano a vista (vaffanculo) sono un fottuto terrorista
e la mia vita vale meno di una busta vuota
trascinata dal vento in una strada desolata
Io odio
perché sfruttati si nasce magari ci si diventa
però non lo si inventa
Io odio
è un fatto di appartenenza
E tutti quei fottuti sorrisi beffardi dico
migliaia di miliardi spesi in carceri speciali
fottuti maiali bastardi a caccia il giorno e la notte
e ricordo quelle botte
che fanno molto male all’orgoglio
alla dignità di un uomo
negata da un foglio
capi d’accusa tutti ancora da provare
e qualcuno per favore mi spieghi perché
lui mi può ridere in faccia e può giocare con me
e il mio futuro è un presente senza troppi perché
è la fottuta realtà ed è proprio quello che siamo
non lo scegliamo attento è sopravvivenza
È odio, un fatto di appartenenza
è odio, un fatto di appartenenza
è odio, un fatto di appartenenza
Vi odio! è un fatto di appartenenza
envoyé par nibbles
Langue: italien
Versione pubblicata su "Curre Curre Guaglio' 2.0 Non un passo indietro" (2014) con la partecipazione di Pau (Negrita) e Punkreas
ODIO
Baghdad, 1991
lo spettacolo è finito ma nel vento io sento
il dolore lancinante
di una madre claudicante
che cerca in suo figlio
una speranza, un appiglio,
ma è notte profonda laggiù in medio oriente
silenzio di tomba nessuno sa niente
grida uomo in Palestina ininfluente
non ha orecchie l'occidente
non sente
il dolore di una terra stuprata dagli anfibi della N.A.T.O.
e riecheggia ancora nella grande vallata
il boato di uno sparo e di una freccia spezzata
è la dignità di una Tterra stroncata
che nessun invasore ha mai visto piegata
ed è fiero lo sguardo del fratello africano
con la terra nel cuore e quella zappa in mano
dove il sole è cosi forte che risplende la notte ehhh
ODIO!
perché sfruttati si nasce!
ODIO!
ODIO!
Magari ci si diventa,
però non lo si inventa!
ODIO!
Perché sfruttati si nasce!
ODIO!
IO ODIO!
È un fatto di appartenenza.
E tutti quei fottuti sorrisi beffardi dico
migliaia di miliardi spesi in carceri speciali
fottuti maiali bastardi a caccia il giorno e la notte
e ricordo quelle botte che fanno molto male all'orgoglio
alla dignità di un uomo negata da un foglio
capi d'accusa tutti ancora da provare
e qualcuno per favore mi spieghi perché
lui mi può ridere in faccia e può giocare con me
e il mio futuro è un presente senza troppi perché
è la fottuta realtà ed è proprio quello che siamo
non lo scegliamo attento è sopravvivenza
io odio è un fatto di appartenenza
io odio è un fatto di appartenenza
io odio è un fatto di appartenenza
vi odio è un fatto di appartenenza
IO ODIO!
È un fatto di appartenenza
ODIO!
ODIO!
Magari ci si diventa, però non lo si inventa!
ODIO!
Perché sfruttati si nasce!
ODIO!
IO ODIO!
È un fatto di appartenenza!
E mi appartengono i morti nelle stragi di stato
assassinati perché ho un passato non vengo dal nulla
oggi come ieri guerriglieri in sella
bombe e galere e la storia è sempre quella
non è cambiato niente e mi appartiene la lotta della gente
contro quella mente che là spara apertamente
e qua mi ammazza vivo putrefatto e contento
e sono solo uno zero in un assegno circolare
per i miei padroni sono il prezzo da pagare
sono la garanzia che c'è la democrazia
ma vogliono che io stia nella mia bella corsia
che se si accende la spia arriva la polizia
e poi mi sparano a vista sono un fottuto terrorista
e la mia vita vale meno di una busta vuota
trascinata dal vento in una piazza desolata
ODIO!
Perché sfruttati si nasce!
ODIO!
ODIO!
Magari ci si diventa, però non lo si inventa!
ODIO!
Perché sfruttati si nasce!
ODIO!
IO ODIO!
È un fatto di appartenenza!
ODIO!
Perché sfruttati si nasce!
ODIO!
ODIO!
Magari ci si diventa, però non lo si inventa!
ODIO!
IO ODIO!
È un fatto di appartenenza!
Baghdad, 1991
lo spettacolo è finito ma nel vento io sento
il dolore lancinante
di una madre claudicante
che cerca in suo figlio
una speranza, un appiglio,
ma è notte profonda laggiù in medio oriente
silenzio di tomba nessuno sa niente
grida uomo in Palestina ininfluente
non ha orecchie l'occidente
non sente
il dolore di una terra stuprata dagli anfibi della N.A.T.O.
e riecheggia ancora nella grande vallata
il boato di uno sparo e di una freccia spezzata
è la dignità di una Tterra stroncata
che nessun invasore ha mai visto piegata
ed è fiero lo sguardo del fratello africano
con la terra nel cuore e quella zappa in mano
dove il sole è cosi forte che risplende la notte ehhh
ODIO!
perché sfruttati si nasce!
ODIO!
ODIO!
Magari ci si diventa,
però non lo si inventa!
ODIO!
Perché sfruttati si nasce!
ODIO!
IO ODIO!
È un fatto di appartenenza.
E tutti quei fottuti sorrisi beffardi dico
migliaia di miliardi spesi in carceri speciali
fottuti maiali bastardi a caccia il giorno e la notte
e ricordo quelle botte che fanno molto male all'orgoglio
alla dignità di un uomo negata da un foglio
capi d'accusa tutti ancora da provare
e qualcuno per favore mi spieghi perché
lui mi può ridere in faccia e può giocare con me
e il mio futuro è un presente senza troppi perché
è la fottuta realtà ed è proprio quello che siamo
non lo scegliamo attento è sopravvivenza
io odio è un fatto di appartenenza
io odio è un fatto di appartenenza
io odio è un fatto di appartenenza
vi odio è un fatto di appartenenza
IO ODIO!
È un fatto di appartenenza
ODIO!
ODIO!
Magari ci si diventa, però non lo si inventa!
ODIO!
Perché sfruttati si nasce!
ODIO!
IO ODIO!
È un fatto di appartenenza!
E mi appartengono i morti nelle stragi di stato
assassinati perché ho un passato non vengo dal nulla
oggi come ieri guerriglieri in sella
bombe e galere e la storia è sempre quella
non è cambiato niente e mi appartiene la lotta della gente
contro quella mente che là spara apertamente
e qua mi ammazza vivo putrefatto e contento
e sono solo uno zero in un assegno circolare
per i miei padroni sono il prezzo da pagare
sono la garanzia che c'è la democrazia
ma vogliono che io stia nella mia bella corsia
che se si accende la spia arriva la polizia
e poi mi sparano a vista sono un fottuto terrorista
e la mia vita vale meno di una busta vuota
trascinata dal vento in una piazza desolata
ODIO!
Perché sfruttati si nasce!
ODIO!
ODIO!
Magari ci si diventa, però non lo si inventa!
ODIO!
Perché sfruttati si nasce!
ODIO!
IO ODIO!
È un fatto di appartenenza!
ODIO!
Perché sfruttati si nasce!
ODIO!
ODIO!
Magari ci si diventa, però non lo si inventa!
ODIO!
IO ODIO!
È un fatto di appartenenza!
envoyé par DoNQuijote82 - 5/4/2014 - 17:07
Langue: italien
Versione pubblicata su "Curre Curre Guaglio' 2.0 Non un passo indietro" (2014) con la partecipazione di Ensi
ODIO ANCORA
Yeh 2013 il mondo gira come il calumet ma di pace ancora non ce n'è ancora abusi ancora stato e mafia binomio, quindi non chiedere perché sputiamo ancora odio
L'inchiostro è ancora rosso, scrivo con il sangue perché il sangue è solo, ancora nostro
Mentre lo sbirro picchia come un barbaro mentre in tivvù fanno vedere quando salvano il gatto sull'albero
Ci guardano, il terzo occhio è spalancato, circuito chiuso, sembra un supermercato, ma chiude un occhio se il colpevole è lo stato, porte chiuse caso chiuso tutti assolti caso archiviato
Strategia della tensione, 45 anni dopo quel 69
Un'italia bastarda di galera e contraddizione
La legge è uguale per tutti si
Con qualche eccezione
Io odio
Perché sfruttati si nasce magari ci si diventa
Però non lo si inventa
Io odio
È un fatto di appartenenza
Un altro giudice è stato ammazzato
Gli sciacalli sono là urlano sfida allo stato
Quella indignazione fottuto disgusto
È qualcosa di già visto e sangue di Cristo
Questa nuova ipocrisia sulle spalle della gente
Che lavora tutta la vita e dopo muore e non sa niente
Mi rischiara la mente e sale prepotente
Un odio dritto nel cuore gela il sangue nelle vene
E penso al 12 dicembre '69
Allo stato delle stragi allo stato delle trame
E non ridono più tutti quei morti ammazzati
Dai proiettili vaganti o dagli sbirri infiltrati
E sono solo in una piazza circondato dalla gente
Sento dentro di me cosa dev'essere il niente
E mi assale prepotente un'assordante rumore
Sempre più distintamente sento battere un cuore
Ma mi sfugge il suo corpo è sfocato il suo sorriso
Auro è vivo nel mio cuore ma l'hanno ucciso
In quest'Italia bastarda di galera e fritti misti
Dove sei uno di loro oppure non esisti
Io odio
Perché sfruttati si nasce magari ci si diventa
Però non lo si inventa
Io odio
È un fatto di appartenenza
E mi appartengono i morti nelle stragi di stato
Assassinati perché ho un passato non vengo dal nulla
Oggi come ieri guerriglieri in sella
Bombe e galere e la storia è sempre quella
Non è cambiato niente e mi appartiene la lotta della gente
Contro quella mente che là spara apertamente
E qua mi ammazza vivo putrefatto e contento
E sono solo uno zero in un assegno circolare
Per i miei padroni sono il prezzo da pagare
Sono la garanzia che c'è la democrazia
Ma vogliono che io stia nella mia bella corsia
Che se si accende la spia arriva la polizia
E poi mi sparano a vista sono un fottuto terrorista
E la mia vita vale meno di una busta vuota
Trascinata dal vento in una strada desolata
Io odio
Perché sfruttati si nasce magari ci si diventa
Però non lo si inventa
Io odio
È un fatto di appartenenza
Yeh 2013 il mondo gira come il calumet ma di pace ancora non ce n'è ancora abusi ancora stato e mafia binomio, quindi non chiedere perché sputiamo ancora odio
L'inchiostro è ancora rosso, scrivo con il sangue perché il sangue è solo, ancora nostro
Mentre lo sbirro picchia come un barbaro mentre in tivvù fanno vedere quando salvano il gatto sull'albero
Ci guardano, il terzo occhio è spalancato, circuito chiuso, sembra un supermercato, ma chiude un occhio se il colpevole è lo stato, porte chiuse caso chiuso tutti assolti caso archiviato
Strategia della tensione, 45 anni dopo quel 69
Un'italia bastarda di galera e contraddizione
La legge è uguale per tutti si
Con qualche eccezione
Io odio
Perché sfruttati si nasce magari ci si diventa
Però non lo si inventa
Io odio
È un fatto di appartenenza
Un altro giudice è stato ammazzato
Gli sciacalli sono là urlano sfida allo stato
Quella indignazione fottuto disgusto
È qualcosa di già visto e sangue di Cristo
Questa nuova ipocrisia sulle spalle della gente
Che lavora tutta la vita e dopo muore e non sa niente
Mi rischiara la mente e sale prepotente
Un odio dritto nel cuore gela il sangue nelle vene
E penso al 12 dicembre '69
Allo stato delle stragi allo stato delle trame
E non ridono più tutti quei morti ammazzati
Dai proiettili vaganti o dagli sbirri infiltrati
E sono solo in una piazza circondato dalla gente
Sento dentro di me cosa dev'essere il niente
E mi assale prepotente un'assordante rumore
Sempre più distintamente sento battere un cuore
Ma mi sfugge il suo corpo è sfocato il suo sorriso
Auro è vivo nel mio cuore ma l'hanno ucciso
In quest'Italia bastarda di galera e fritti misti
Dove sei uno di loro oppure non esisti
Io odio
Perché sfruttati si nasce magari ci si diventa
Però non lo si inventa
Io odio
È un fatto di appartenenza
E mi appartengono i morti nelle stragi di stato
Assassinati perché ho un passato non vengo dal nulla
Oggi come ieri guerriglieri in sella
Bombe e galere e la storia è sempre quella
Non è cambiato niente e mi appartiene la lotta della gente
Contro quella mente che là spara apertamente
E qua mi ammazza vivo putrefatto e contento
E sono solo uno zero in un assegno circolare
Per i miei padroni sono il prezzo da pagare
Sono la garanzia che c'è la democrazia
Ma vogliono che io stia nella mia bella corsia
Che se si accende la spia arriva la polizia
E poi mi sparano a vista sono un fottuto terrorista
E la mia vita vale meno di una busta vuota
Trascinata dal vento in una strada desolata
Io odio
Perché sfruttati si nasce magari ci si diventa
Però non lo si inventa
Io odio
È un fatto di appartenenza
envoyé par DoNQuijote82 - 5/4/2014 - 17:22
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Massimo "Jrm" Jovine - basso
Marco "Kaya Pezz8" Messina - campionatore
Claudio Marino - batteria
Mariano Caiano - percussioni e cori
Daniele Sepe - sax
Esodo - Curre curre guagliò - Salario Qawali - 'O documento - Rigurgito antifascista - Tuttapposto - Rigurgito (TV version) - Napoli - Nun c’à facc’ cchiù - Ripetutamente - 1-2-1992 - Odio - Rappresaglia