Una delle cose che impressiona dello sterminio nei lager è la quasi totale assenza di ribellione. La spersonalizzazione, il terrore e la fame ottennero che il massimo tentativo di ribellione al sistema lager fosse il suicidio. Uniche eccezioni quella del Sondercommando di Auschwitz, la fuga da Treblinka e quella più generalizzata del campo di Sobibor, resa possibile anche dalla presenza tra i prigionieri di soldati dell'Armata Rossa.
Il Campo di sterminio di Sobibór fu teatro dell'unico tentativo riuscito di rivolta da parte di prigionieri ebrei in un campo di concentramento.
Il 14 ottobre 1943, alcuni membri di un'organizzazione interna segreta con a capo l'ufficiale dell'armata rossa Aleksandr Pečerskij, riuscirono a uccidere 11 guardie delle SS e un certo numero di guardie ucraine: sebbene il loro piano consistesse nell'uccidere tutto il personale delle SS e fuggire in massa dal campo, tali uccisioni vennero scoperte anticipatamente rispetto ai piani, e gli internati iniziarono a fuggire sotto i colpi di fucile delle altre guardie. Circa metà dei 600 internati a Sobibór riuscirono a fuggire dal campo; tuttavia la gran parte venne ripresa e fucilata nei giorni successivi, ma circa 50 riuscirono a sopravvivere alla guerra. I nazisti decisero perciò di chiudere e smantellare il campo, e cercarono di occultare il luogo, piantando centinaia di alberi.
Symphony For A Genocide
Una delle cose che impressiona dello sterminio nei lager è la quasi totale assenza di ribellione. La spersonalizzazione, il terrore e la fame ottennero che il massimo tentativo di ribellione al sistema lager fosse il suicidio. Uniche eccezioni quella del Sondercommando di Auschwitz, la fuga da Treblinka e quella più generalizzata del campo di Sobibor, resa possibile anche dalla presenza tra i prigionieri di soldati dell'Armata Rossa.
Il Campo di sterminio di Sobibór fu teatro dell'unico tentativo riuscito di rivolta da parte di prigionieri ebrei in un campo di concentramento.
Il 14 ottobre 1943, alcuni membri di un'organizzazione interna segreta con a capo l'ufficiale dell'armata rossa Aleksandr Pečerskij, riuscirono a uccidere 11 guardie delle SS e un certo numero di guardie ucraine: sebbene il loro piano consistesse nell'uccidere tutto il personale delle SS e fuggire in massa dal campo, tali uccisioni vennero scoperte anticipatamente rispetto ai piani, e gli internati iniziarono a fuggire sotto i colpi di fucile delle altre guardie. Circa metà dei 600 internati a Sobibór riuscirono a fuggire dal campo; tuttavia la gran parte venne ripresa e fucilata nei giorni successivi, ma circa 50 riuscirono a sopravvivere alla guerra. I nazisti decisero perciò di chiudere e smantellare il campo, e cercarono di occultare il luogo, piantando centinaia di alberi.
Da ricordare il film "Escape from Sobibór" (Fuga da Sobibór) del 1987