Language   

Ai Brigoli di Casalecchio

Laura Betti
Language: Italian


Laura Betti

Related Songs

Ai quindici di Piazzale Loreto
(Salvatore Quasimodo)
Första maj
(Hannes Sköld)
Barcelona, març de 1938
(Gemma Humet)


[1965]
Parole di Massimo Dursi, pseudonimo di Otello Vecchietti (1902-1982), giornalista, scrittore e commediografo bolognese.
Musica di Valentino Bucchi (1916-1976), compositore fiorentino.
Interpretata da Laura Betti nell'EP intitolato “Ordine e disordine”
Al pianoforte Ubaldo Continiello (1941-2014), pianista e compositore di colonne sonore.

Ordine e disordine

I Brégoli, o Brigoli, o Breguàl, collegano Bologna a Casalecchio di Reno e danno il nome alla Via de' Bregoli dove si incontra una Via Crucis che inizia dalla chiesa di San Martino, posta all'inizio del parco Talon, a Casalecchio e termina nelle vicinanze della Basilica di San Luca, sul monte della Guardia, a Bologna lungo via di Monte Albano.
E' un sentiero affascinate e pittoresco, pieno di storia.
I bolognesi sono molto affezionati ai Brigoli perché è usanza il lunedì di Pasqua effettuare la famosa gita che porta a San Luca.



Laura Betti era di Casalecchio, prima della guerra abitava in Via Garibaldi e si era trasferita in città solo perché la sua casa era stata bombardata. Poi la vita artistica l’aveva portata a Roma, ma a Bologna tornava sempre perché qui aveva i parenti e amici.
Durante una di queste rimpatriate, Massimo Dursi le aveva fatto leggere una poesia che aveva composto, dedicata proprio ai Brigoli e la cantante la trovò bella e adatta ad essere musicata.
Ricevuta la poesia, con un biglietto Laura Betti si rivolse al maestro Valentino Bucchi perché la musicasse: “Caro Maestro, sono passata da Bologna varie volte (sempre per pochissimo tempo) e non sono mai riuscito a trovarla al Comunale. Le invio questo testo di Massimo Dursi che mi pare molto bellino. In aprile debbo venire alla Ribalta per una rentrée e mi piacerebbe molto portare questa canzone, così bolognese, musicata da Lei che ormai ne è cittadino onorario. Mi piacerebbe sapere che ne pensa e se le piace…” (Sentiero dei Bregoli)



Uno spaccato malinconico e triste, e insieme preciso e potente, dell'Italia durante l'ultima guerra.
Due giovani bolognesi che, come già avevano fatto i loro genitori, vanno ai Brigoli ad amarsi, in attesa che lui riceva quella promozione, quell'aumento che consenta loro di sposarsi e di mettere su famiglia. E l'aumento ad un certo punto arriva ma insieme ad un lavoro più pericoloso. Lui ci rimette una gamba e rimane invalido... Non può più arrampicarsi per i sentieri dei Brigoli ma almeno non deve partire soldato... Intanto ai Brigoli nessuno va più ad amarsi, c'è la guerra, ci sono i nazifascisti che imperversano, i rastrellamenti, gli allarmi aerei, i bombardamenti (più di 90 i grandi raid alleati su Bologna tra il 1943 ed il 1945)... Lui con quella gamba massacrata non ce la fa a raggiungere il rifugio e così aspetta nel prato, all'aperto, che lei ritorni finite le bombe...

Forse se non gli avessero fatto l'aumento non si sarebbero sposati...
Forse se non gli avessero fatto l'aumento lui non si sarebbe fatto male sul lavoro...
Forse se non gli avessero fatto l'aumento lui sarebbe partito come gli altri in guerra...
Forse se non gli avessero fatto l'aumento lui sarebbe finito prigioniero e poi sarebbe tornato a casa...
Forse se non gli avessero fatto l'aumento... lui sarebbe ancora vivo...
Per far le cose per bene
aspettavamo gli aumenti
e le domeniche serene
le passavamo contenti
prendendo quel che viene
sui Brigoli di Casalecchio.
C'era andata anche mia madre
ai suoi tempi con mio padre
in attesa degli aumenti...

Lasciavam le biciclette
a due donne non ancor anziane
una lira fino a sera
eran care le ruffiane
dopo uscivam dalla buca
e sedevam sul sentiero
e si vedeva San Luca
col cupolone nero
e cercavam tra le torri
le case nostre e il premiato
stabilimento Astorri.
Ci sentivamo pazienti
in attesa degli aumenti...

Svaniva il coro dei gol
avranno giocato male giù al campo di futbol
detto ancora Littoriale...
Nell'aria c'era adore di gelsomini
sulle tombe, alla Certosa
fiorivano già i lumini...
Contentata quella cosa
ci sentivamo pazienti
di aspettare gli aumenti...

Con l'aumento fu promosso
a manovrare un arnese che
gli sconquassò un osso
eravamo sposi da un mese
ma lo fece riformare
faticava a camminare
ritornavamo agli allarmi
là sui Brigoli di Casalecchio
lui restava ad aspettarmi
giù nel prato come un vecchio...

Al posteggio nei boschetti
non c'eran più le ruffiane
né più le piante eran letti
ma chi pensava alla cosa
nel campo del Littoriale
cacciavano i rastrellati
per ordine di un maiale
operai ed impiegati
che le ossa avevan sane...

Era buia la Certosa...

Per cambiar divertimento
una domenica sera
girano il bombardamento
verso la periferia
Come faceva una volta
lui m'aspettava sdraiato
ma con la testa stravolta...

Perchè gli faceste l'aumento?
Forse non l'avrei sposato...
O magari sarebbe tornato da un campo di concentramento...

Contributed by Bernart Bartleby - 2016/11/12 - 21:33




Main Page

Please report any error in lyrics or commentaries to antiwarsongs@gmail.com

Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.




hosted by inventati.org