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Zabranjeno Pušenje
Langue: bosniaque


Zabranjeno Pušenje

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[2013]
Testo e musica / Lyrics and music / Tekst i muzika:
Zabranjeno Pušenje
Album: Radovi na cesti

radovinacesti


Un album recente degli Zabranjeno Pušenje, questo Radovi na cesti del 2013. “Lavori in corso”, questo più o meno significherebbe il titolo originale dell'album, che però in serbocroato significa piuttosto “Lavori sulla strada”: la copertina dell'album, con due street workers al lavoro, chiarisce meglio la squisita ambiguita dell'espressione. Il “puttanaio” balcanico non è certamente terminato con gli accordi di Dayton del 1995, così come certamente non era iniziato nel 1991 con la dissoluzione della Jugoslavia, o nel 1992 con la guerra civile in Bosnia. Tutto è ancora bello là, pronto a riesplodere in due minuti; per questo, ancora nel 2013, occorre ricordare certe cose, certi fatti, certi modi di pensare e di agire. Nel medesimo album, gli Zabranjeno Pušenje hanno prima voluto ricordare Boško e Admira, i due fidanzati (lui serbo, lei musulmana) ammazzati assieme dai cecchini mentre tentavano di scappare dall'inferno della Sarajevo assediata; “ma quale Romeo, ma quale Giulietta...”; in questa canzone, invece, si parla del “Nemico”. Ovvero, si parla degli argomenti eterni dei nazionalismi, dei nazionalisti, delle follie etniche, del “nemico sempre pronto ad annientarti”, di prepararsi ad una “guerra di cent'anni”, e quant'altro. Niente di nuovo, tutto di tragicamente attuale, mai sopito, sempre in agguato. [RV]
Neprijatelj ne spava i ne miruje
Stalno provocira, vatru potpiruje
Braćo i sestre, za sigurnost treba raditi
Ništa nas ne smije iznenaditi

Braćo, oni čekaju još jednu našu grešku
Pa da dovuku artiljeriju tešku
Oduvijek to žele, tu nema dileme
Da na našoj zemlji zatru naše sjeme

Zato treba branit braćo svijetle tekovine
Pravit ćemo žicu, zasađivat mine
Očistimo puške braćo, zemljaci, jarani
Da nam ne bi bili dani odbrojani

Kratak je put, braćo
Od sunčanih dana do otvorenih rana
Kratak je put, braćo
Od ruke na ramenu do grada u plamenu
Kratak je put, braćo
Od oca nacije do mobilizacije
Kratak je put od čuvara rodne grude
Do “Cijenjeni haaški sude…”

Neprijatelj ne spava i ne miruje
Stalno provocira, vatru potpiruje
Braćo i sestre za sigurnost treba raditi
Ništa nas ne smije iznenaditi

Stvaraju nam svađu, bacaju nam kosti
Likvidirat će nas mučki i bez milosti
Opet će nam stavit kamen oko vrata
Spremimo se braćo za sto godina rata

Zato treba branit braćo svijetle tekovine
Pravit ćemo žicu, zasađivat mine
Očistimo puške braćo, zemljaci, jarani
Da nam ne bi bili dani odbrojani

Kratak je put, braćo
Od sunčanih dana do otvorenih rana
Kratak je put, braćo
Od ruke na ramenu do grada u plamenu
Kratak je put, braćo
Od oca nacije do mobilizacije
Kratak je put od čuvara rodne grude
Do “Cijenjeni haaški sude…”

envoyé par Riccardo Venturi - 21/9/2016 - 20:41



Langue: italien

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
25 settembre 2016
IL NEMICO

Il nemico non dorme e non sta calmo,
Provoca di continuo, attizza il fuoco
Fratelli e sorelle, bisogna agire per la sicurezza,
Niente potrà coglierci di sorpresa

Fratelli, quelli già aspettano un nostro errore
Mentre già portano l’artiglieria pesante,
Lo vogliono da sempre, e non c’è dubbio
Che sulla nostra terra distruggeranno la nostra semenza

E quindi, fratelli, bisogna difendere le fulgide conquiste,
Fabbricheremo il filo spinato, piazzeremo le mine,
Puliremo i fucili, fratelli, compatrioti, amici,
Affinché i nostri giorni non siano contati

Breve è la strada, fratelli,
Dai giorni assolati alle ferite aperte
Breve è la strada, fratelli,
Dalle pacche sulla spalle alla città in fiamme
Breve è la strada, fratelli
Dal padre della patria alla mobilitazione
Breve è la strada dai custodi del patrio suolo
A “Onorevoli giudici dell'Aja”...

Il nemico non dorme e non sta calmo
Provoca di continuo, attizza il fuoco
Fratelli e sorelle, bisogna agire per la sicurezza,
Niente potrà coglierci di sorpresa

Ci causano conflitti, ci buttano le ossa
Ci liquiderà in silenzio e senza pietà
Di nuovo ci metterà pietre attorno alle porte,
Prepariamoci, fratelli, a una guerra di cent'anni

E quindi, fratelli, bisogna difendere le fulgide conquiste,
Fabbricheremo il filo spinato, piazzeremo le mine,
Puliremo i fucili, fratelli, compatrioti, amici,
Affinché i nostri giorni non siano contati

Breve è la strada, fratelli,
Dai giorni assolati alle ferite aperte
Breve è la strada, fratelli,
Dalle pacche sulle spalle alla città in fiamme
Breve è la strada, fratelli
Dal padre della patria alla mobilitazione
Breve è la strada dai custodi del patrio suolo
A “Onorevoli giudici dell'Aja”...

25/9/2016 - 18:56




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