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17 Words

Malenky Slovos
Langue: anglais


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Norman Morrison


This song, released in 2016, is dedicated to the memory of Norman Morrison and his act of self-immolation, performed below Secretary of Defense McNamara's Pentagon Office, in protest against the Vietnam War and devastating impacts on the Vietnamese people.

The "17 words" refer to the brief letter he sent, hours before the fact, to his wife Anne, explaining his decision. The chorus remembers the conflicting reaction to his extreme act, while the second part of the song recalls the consequences it had on his family and how he achieved "hero status" in Vietnam.
Questa canzone, pubblicata nel 2016, è ispirata al sacrificio di Norman Morrison, che si immolò il 2 novembre del '65 sotto gli occhi del segretario della difesa americano McNamara, in segno di protesta contro la Guerra del Vietnam e, in particolar modo, le sue tragiche conseguenze per il popolo vietnamita.

Le "17 words" sono un accenno alla breve lettera inviata da Norman alla moglie Anne per motivare la sua decisione. Il ritornello rievoca la pluralità di reazioni che un tale gesto generò nell'opinione pubblica, mentre la seconda parte allude alle conseguenze che la sua scelta estrema ebbe sulla sua famiglia e allo stato di "eroe" attribuitogli in Vietnam.
He scribbled down what’d be his last
seventeen words
and no matter the fear inside,
he knew it was time for it.

Before the eyes of the lord of war,
an extreme prayer,
wrapped in flames in the gathering dusk,
demanded end to it.

Just the outrage of a madman,
heartless father, idealistic fool!
Such a courage in this young man!

Without a husband, without a dad,
just a few words,
to accept his will as an act of love,
to come to terms with it.

Just the outrage of a madman,
heartless father, idealistic fool!
Such a courage, in this young man.

His name resounds across the oceans
His name resounds across the oceans
His name resounds across the oceans
His name resounds across the oceans

envoyé par Andrea Imberciadori - 29/7/2016 - 17:03




Langue: italien

Tentativo di traduzione italiana di Bernart Bartleby.
Questa traduzione è il mio ringraziamento ai Malenky Slovos per aver scritto questa canzone.
Non so nulla di musica per cui non mi riesce di proporla in modo cantabile in italiano, ma spero apprezziate comunque lo sforzo.
17 PAROLE

Buttò giù quelle che furono le sue ultime parole
Diciassette parole
E non importa per la paura che sentiva dentro
Lui sapeva che era giunto il tempo di farlo.

Davanti agli occhi del signore della guerra
Una preghiera estrema
Nel crepuscolo, avvolto dalle fiamme
(Così) ne chiese la fine.

Soltanto l'atrocità commessa da un pazzo
un padre senza cuore, uno sciocco idealista!

Quanto coraggio in questo giovane uomo!

Senza un marito, senza un padre
solo poche parole
Accettare la sua volontà come un atto d'amore
Fare i conti con essa.

Soltanto l'atrocità commessa da un pazzo
un padre senza cuore, uno sciocco idealista!

Quanto coraggio in questo giovane uomo!

Il suo nome risuona attraverso gli oceani
Il suo nome risuona attraverso gli oceani
Il suo nome risuona attraverso gli oceani
Il suo nome risuona attraverso gli oceani

envoyé par Bernart Bartleby - 1/8/2016 - 18:04




Langue: finnois

Traduzione / Translation / Traduction / Suomennos: Juha Rämö
SEITSEMÄNTOISTA SANAA *

Hän riipusti muistiin viimeiset
seitsemäntoista sanaansa
sisällään kalvavasta pelosta piittaamatta,
tietäen, että oli aika.

Sodanjumalan silmien alla
äärimmäinen rukous,
liekkeihin verhottu illan hämärässä
vaati loppua sodalle.

Pelkkä häpeällinen mielipuolen,
julman isän, hullun haihattelijan teko!
Niin paljon rohkeutta tässä nuorukaisessa!

Vailla aviomiestä, ilman isää,
vain muutama sana,
jotta hänen valintansa nähtäisiin rakkauden tekona,
jonka kanssa olisi helpompi elää.

Pelkkä häpeällinen mielipuolen,
sydämettömän isän, hullun haihattelijan teko!
Niin paljon rohkeutta tässä nuorukaisessa!

Hänen nimensä kantaa yli merien.
Hänen nimensä kantaa yli merien.
Hänen nimensä kantaa yli merien.
Hänen nimensä kantaa yli merien.
* Säkeet kertovat Norman Morrisonista, joka vastalauseeksi Vietnamin sodalle teki 2.11.1965 polttoitsemurhan Yhdysvaltain puolustusministerin Robert McNamaran Pentagonin-toimiston edustalla.

envoyé par Juha Rämö - 5/8/2016 - 08:05


Caro Andrea, non entro nel merito della musica perchè sono un "vecchio" innamorato soprattutto di cose vecchie, e come tutti i vecchi è difficile schiodarmi dalle mie abitudini e certezze (vero o false) acquisite...

Sul testo posso dirti che mi è piaciuto molto e ti dico anche perchè. In tre strofe, un refrain e una chiusura siete riusciti a presentare con semplicità e immediatezza tutti i protagonisti di quella vicenda: Norman Morrison, Robert McNamara, la moglie di Morrison e una delle figlie che lui portò con sè il giorno che si immolò, e l'opinione pubblica, divisa tra quanti non capirono o rifiutarono il suo gesto e quanti invece ne furono colpiti e sgomenti.
E sul fondo, il popolo vietnamita bruciato dalle bombe la napalm gettate dagli aerei a stelle e strisce...

Mi pare una bella sintesi, ben concepita e ben scritta.

Grazie

Saluti

Bernart Bartleby - 1/8/2016 - 23:16


... se mi permetti, nei prossimi giorni aggiungerò qualche dettaglio alla tua introduzione.

Bernart Bartleby - 1/8/2016 - 23:17


In una fredda giornata di novembre del 1965, il trentunenne Norman Morrison, sposato, padre di tre bambini, un giovane di fede quacchera e convinto pacifista, lasciò la sua casa di Baltimora con la sua figlioletta Emily e raggiunse in auto Washington, DC. Una volta lì, appena la sera scese sulla capitale, guidò fin nei pressi del Pentagono, il quartier generale del Ministero della Difesa statunitense, dove si cosparse di kerosene e, acceso un fiammifero sulla suola di una scarpa, si diede fuoco.
Non è chiaro se avesse affidato Emily a qualcuno lì intorno o se l’avesse sistemata a sedere a distanza di sicurezza...
Mentre Norman bruciava vivo, il Segretario della Difesa Robert McNamara inorridì, avendo assistito alla scena dalla finestra del suo ufficio, poco distante. E vide quando le guardie si precipitarono cercando di spegnere il rogo, alcune bruciandosi nel tentativo…



Qualche ora prima, nel pomeriggio, Norman aveva spedito una lettera da Washington a sua moglie Anne a Baltimora: "Carissima Anna, non giudicarmi ... Per settimane, addirittura mesi, ho pregato affinchè mi fosse rivelato quello che dovevo fare. Questa mattina senza preavviso, mi è stato mostrato ... Sai che ti voglio bene, ma deve fare qualcosa per i bambini nel villaggio di cui parlava il prete". Norman si riferiva ad un articolo che aveva letto proprio quella mattina, nel quale un prete cattolico raccontava di "donne e bambini fatti a pezzi" dagli ordigni e dalle bombe al napalm lanciate dagli aerei americani sui villaggi vietnamiti.

"Cosa possiamo fare che ancora non abbiamo fatto?", aveva chiesto Norman ad Anne quella mattina, discutendo di quell’intervista inquietante nella quiete della loro cucina. Avevano fatto tutto quello che potevano: avevano pregato, avevano parlato con funzionari del Congresso, avevano fatto obiezione fiscale, avevano scritto articoli e lettere inviate a giornali ed a politici influenti, avevano lavorato nella loro comunità per sensibilizzare la gente contro la guerra... Ma la guerra era in piena escalation e Norman aveva capito che stava per passare ad una fase ancora più distruttiva, e che l'America sarebbe potuta eseere abbastanza folle da usare armi nucleari contro il Vietnam del Nord (in seguito McNamara confermò che si era trattato di un'opzione seriamente presa in considerazione). D’altra parte, nel luglio di quell’anno, il presidente Johnson aveva annunciato di voler aumentare la presenza militare degli Stati Uniti in Vietnam di altri 125.000 uomini, raddoppiando le partenze previste mensilmente. Ad agosto, un servizio sulla rete televisiva CBS aveva documentato la distruzione dei villaggi vietnamiti da parte dei Marines. Nei sei mesi che precedettero quel giorno di novembre del 1965, Norman aveva seguito ogni giorno le notizie dei bombardamenti americani, una pioggia di bombe chimiche, incendiarie ed ordigni di ogni genere vomitati quotidianamente sul Nord Vietnam. E solo tre giorni prima della sua auto-immolazione, aveva partecipato a una conferenza della sua chiesa nel corso della quale l’oratore aveva detto che nella guerra il rapporto tra soldati e civili uccisi era di uno a tre…



Norman era "angosciato per l'uccisione di civili vietnamiti" e riteneva che se la guerra non fosse stata fermata "sarebbe stata un peso enorme sulla coscienza dell'America". Norman si mise in ascolto di Dio e attese in quiete e tranquillità, così come fanno i quaccheri, che Egli si rivelasse donandogli la luce interiore, la compresione di ciò che doveva fare.
Ed essa venne. I corpi dei bambini vietnamiti bruciati dal napalm ricordarono a Norman quel monaco buddista che un paio di anni prima si era dato fuoco. Le immagini della sua auto-immolazione avevano fatto il giro del mondo. Un giorno del 1963 Thích Quảng Đức si era seduto nella posizione del loto in un incrocio molto trafficato di Saigon, si era cosparso di benzina e si era dato fuoco per risvegliare il mondo sulla sofferenza della guerra e sulla persecuzione dei buddisti. Era stato un sacrificio che aveva profondamente commosso e scosso sia Norman che Anne. E Norman doveva aver pensato anche ad Alice Herz, una pacifista quacchero-unitariana di 82 anni, che solo otto mesi prima si era seduta di fronte ad un edificio federale a Detroit e si era arsa viva per protestare contro la guerra in Vietnam e la proliferazione delle armi nucleari. Prima della sua auto-immolazione, Herz aveva scritto una lettera a sua figlia dove aveva spiegato, "lo faccio non per disperazione, ma per speranza", parole che riecheggiavano quelle dei monaci buddisti come Thích Quảng Đức.

In memoria di Norman Morrison, una delle installazioni di Amnesty International in ricordo di quanti si auto-immolarono contro la guerra.
In memoria di Norman Morrison, una delle installazioni di Amnesty International in ricordo di quanti si auto-immolarono contro la guerra.


Con le idee finalmente chiare in testa, Norman aspettò che Anne andasse a prendere i loro due bambini più grandi a scuola, e poi prese Emily, una borsa di pannolini, ciucci e pappe, salì in auto e guidò verso il suo destino.


(Tentativo di traduzione italiana di Bernart Bartleby, da “Norman's Triumph: The Transcendent Language of Self-Immolation”, di Nicholas Patler.)

Bernart Bartleby - 2/8/2016 - 09:24


“His name resounds across the oceans”, e fu proprio così.



Pochi giorni dopo la morte di Norman Morrison, dall’altra parte del mondo, e proprio in quel Vietnam martoriato, un poeta onorò in versi il suo sacrificio contro quella guerra, contro tutte le guerre. Si trattava di Tố Hữu (1920-2002), forse il più importante poeta rivoluzionario vietnamita:

Emily, come with me

Ê MI-LY, CON ĐI CÙNG CHA (EMILY, COME WITH ME)

Ê mi-ly, con đi cùng cha
Emily, come with me
Sau khôn lớn con thuộc đường, khỏi lạc...
Later you'll grow up you'll know the streets, no longer feel lost
- Đi đâu cha?
- Where are we going, dad?
- Ra bờ sông Pô-tô-mác
- To the banks of the Potomac
- Xem gì cha?
- To see what, dad?
Không con ơi, chỉ có Lầu ngũ giác.
Nothing my child, there's just the Pentagon.
Ôi con tôi, đôi mắt tròn xoe
Oh my child, your round eyes
Ôi con tôi, mái tóc vàng hoe
Oh my child, your locks so golden
Đừng có hỏi cha nhiều con nhé!
Don't ask your father so many questions, dear!
Cha bế con đi, tối con về với mẹ...
I'll carry you out, this evening you'll going home with your mother...
Oa-sinh-tơn
Washington
Buổi hoàng hôn
Twilight
Ôi những linh hồn
Oh, those souls
Còn, mất
That remain or are lost
Hãy cháy lên, cháy lên Sự thật!
Blaze, blaze the Truth!
Giôn-xơn!
Johnson!
Tội ác bay chồng chất
You fucker, your crimes accumulate
Cả nhân loại căm hờn
All humanity detests
Con quỷ vàng trên mặt đất.
The yellow demon upon this earth.
Mày không thể mượn nước son
You cannot borrow the crimson waters
Của Thiên Chúa, và màu vàng của Phật!
Of God, and Buddha's yellow.
Mác Na-ma-ra
McNamara
Mày trốn đâu? Giữa bãi tha ma
Where are you hiding, asshole? In the burial yard
Của toà nhà năm góc
Of a five corner building
Mỗi góc, một châu.
Each corner a continent
Mày vẫn chui đầu
You still squeeze your head
Trong lửa nóng
Inside hot flames
Như đà điểu rúc đầu trong cát bỏng.
Like the ostrich buries its head in the scorching sands

Hãy nhìn đây!
Look over here!
Nhìn ta phút này!
Look at me right now!
Ôi không chỉ là ta với con gái nhỏ trong tay
Oh it's not only me with my little daughter in my arms
Ta là Hôm nay
I am Today
Và con ta, Ê-mi-ly ơi, con là mãi mãi!
And my daughter, oh Emily, you are forever!
Ta đứng dậy,
I stand awake,
Với trái tim vĩ đại
With the great heart
Của trăm triệu con người
Of a hundred million
Nước Mỹ.
Americans.
Để đốt sáng đến chân trời
To flame, light up the horizon
Một ngọn đèn
A light
Công lý.
Of Justice.

Hỡi tất cả chúng bay, một bầy ma quỷ
Hey all you fuckers, pack of devils
Nhân danh ai?
In whose name?
Bay mang những B 52
You bring B52s
Những na-pan, hơi độc
Napalm, poison gas
Từ toà Bạch Ốc
From the White House
Từ đảo Guy-am
From Guam
Đến Việt Nam
To Vietnam
Để ám sát hoà bình và tự do dân tộc
To liquidate peace and national freedom
Để đốt những nhà thương, trường học
To incinerate hospitals and schools
Giết những con người chỉ biết yêu thương
Murder people who only know love
Giết những trẻ em chỉ biết đi trường
Murder kids who only know going to school
Giết những đồng xanh bốn mùa hoa lá
Murder green fields, four seasons of leaves and blossoms
Và giết cả những dòng sông của thơ ca nhạc hoạ!
And even murder rivers of poetry, music and art!

Nhân danh ai?
In whose name?
Bay chôn tuổi thanh xuân của chúng ta trong những quan tài
You bury the bloom of our youth in coffins
Ôi những người con trai khoẻ đẹp
Oh, those strong, handsome sons
Có thể biến thiên nhiên thành điện, thép
Who can transform nature to into electricity, steel
Cho con người hạnh phúc hôm nay!
For people's happiness today!

Nhân danh ai?
In whose name?
Bay đưa ta đến những rừng dày
You bring me to dense jungles
Những hố chông, những đồng lầy kháng chiến
Spiked pits, muddy fields of resistance
Những làng phố đã trở nên pháo đài ẩn hiện
Villages that become fortress that disperse to reappear
Những ngày đêm đất chuyển trời rung...
Nights and days where the heavens and earth shake and jolt
Ôi Việt Nam, xứ sở lạ lùng
Oh Vietnam, a strange land
Đến em thơ cũng hoá thành những anh hùng
To the children who become heroes
Đến ong dại cũng luyện thành chiến sĩ
To the wild bees who train to be warriors
Và hoa trái cũng biến thành vũ khí!
And the trees and flowers become weapons!

Hãy chết đi, chết đi
Go ahead and die, die
Tất cả chúng bay, một bầy ma quỷ!
All you jerks, a pack of demons
Và xin nghe, nước Mỹ ta ơi!
And I ask that you listen, my America!
Tiếng thương đau, tiếng căm giận đời đời
To the voices of pain, of eternal hatred
Của một người con. Của một con người thế kỷ
Of a child. Of a person of this century

Ê-mi-ly, con ơi!
Emily, oh child!
Trời sắp tối rồi...
It's beginning to get dark...
Cha không bế con về được nữa!
I can carry you no further
Khi đã sáng bùng lên ngọn lửa
When I ignite, light up as a flame
Đêm nay mẹ đến tìm con
Tonight, your mother will come find you
Con sẽ ôm lấy mẹ mà hôn
You'll hug her and kiss
Cho cha nhé
Her for me
Và con sẽ nói giùm với mẹ:
And tell your mother this for me:
Cha đi vui, xin mẹ đừng buồn!
I left happy, mother don't be sad!
Oa-sinh-tơn
Washington
Buổi hoàng hôn
Twilight
Còn mất?
Remains or is lost?
Đã đến phút lòng ta sáng nhất
It's come, the moment when my heart's brightest
Ta đốt thân ta
I set fire to myself
Cho ngọn lửa chói loà
So the flames dazzle
Sự thật.
Truth.

Bernart Bartleby - 2/8/2016 - 16:43


Ciao Bernart,
scusami per il ritardo.. non ricevo notifiche mail sui commenti del brano e dunque non mi ero accorto che avevi contribuito alla pagina.. e mi ha emozionato leggere la tua traduzione, i commenti e i contributi su Norman.
ti ringrazio di cuore.
Andrea

Andrea Imberciadori - 4/8/2016 - 12:46


Hi Juha, I'm honored to have a song of mine translated to finnish! thank you so much,
Andrea

Andrea Imberciadori - 5/8/2016 - 13:24


Dear Andrea,

My pleasure altogether.

Cheers

Juha

Juha Rämö - 5/8/2016 - 22:35




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