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Die Menschen balancieren

anonyme
Langue: allemand


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[19 settembre 1941]
Versi composti da anonimo prigioniero nel campo di concentramento nazista di Sachsenhausen, Oranienburg, a una trentina di chilometri da Berlino.
Testo presente in “Kazett-Lyrik. Untersuchungen zu Gedichten und Liedern aus dem Konzentrationslager Sachsenhausen.”, a cura di Katja Klein, raccolta di poesie e canzoni composte dai prigionieri del campo, pubblicata nel 1995, nel cinquantenario della sua liberazione.
Il termine “Kazett” era usato dai prigionieri come abbreviazione di Konzentrationslager.
Testo trovato qui

Kazett-Lyric

Il manoscritto di questa poesia - ma potrebbe trattarsi benissimo di una canzone - fu ritrovato alla fine degli anni 50 conservato in una bottiglia sigillata sepolta sotto il pavimento dell’edificio che a Sachsenhausen ospitava la lavanderia del campo, una struttura - ancora oggi esistente - che divenne luogo d’incontro e scambio d’informazione tra i prigionieri e dove si tenevano anche riunioni ed eventi (concerti e spettacoli) illegali, non autorizzati dalle SS.



“Die Menschen balancieren” - così titolata dal primo verso - è dedicata ad un anonimo prigioniero, certamente un leader o comunque uno parecchio noto, che era stato o stava per essere eliminato nel quadro delle periodiche esecuzioni di massa che i nazisti erano soliti effettuare.

E’ un appello a non cedere al terrore e a non abdicare alla propria umanità, così come con forza e coraggio non comuni fecero molti prigionieri nei terribili lager nazisti.

Il testo della poesia è preceduto da una breve introduzione che recita:

“Oggi è il 19 settembre 1941. Abbiamo appena scoperto che per altri 400 compagni è stata prevista l’esecuzione. Siamo tutti scioccati e distrutti da questo inarrestabile omicidio di massa, che già conta più di 1.000 vite...”
Heute ist der 19. September 1941. Eben erfahren wir, dass wieder 400 Rotgardisten zur Ermordung eingeliefert wurden. Wir stehen alle unter dem erschütternden Eindruck der Massenmorde, die die Zahl 1000 bereits überschritten haben.

Die Menschen balancieren
Im Wechselspiel der Zeit
Lavieren und jonglieren,
Zum Schwanken stets bereit.

Doch Du hast nie gewechselt
Und du hast nie geschwankt.
Hast niemals feig und heuchelnd
Um Position gebangt.

Nach unten nie getreten,
Nach oben nie gebückt.
Dein Wesen umzuketen,
Ist ihnen nie geglückt.

Den Rücken deinen graden,
Den hast Du oft geneigt,
Hast Deinen Kameraden
Erläutert und gezeigt.

Doch kamen die von oben,
dann blieb Dein Rücken grad.
Sie mochten drohen, toben –
Du bliebest Kamerad.

Wir spürten Deine Nähe
Und machten uns nichts draus,
Weil Du zu uns gehalten,
Drum hielten wir auch aus.

envoyé par Bernart Bartleby - 9/7/2016 - 11:19




Langue: anglais

Traduzione inglese dallo stesso sito segnalato nell’introduzione.
LIFE IS A BALANCING ACT

Today is September 19, 1941. We just found out that another 400 comrades have been scheduled for execution. We are all shocked an shattered by the ongoing mass-murder, which has claimed more than 1,000 lives already.

Life is a balancing act
In the changing tides of time.
People become turncoats,
Whenever it may fit.

But you never turned
And you never faulted.
You never feigned or canted
To save your back.

You never kicked those below you,
You never bowed to those above you.
They tried to turn you,
But they never succeed.

But you often bowed,
To your comrades,
Explained our situation
To those who lost faith.

But when they came from up above,
You remained straight and strong.
They threatened and they rant –
But you remained faithful.

We still feel your presence
And we won’t bow,
Because you believed in us,
We will survive!

envoyé par Bernart Bartleby - 9/7/2016 - 15:40




Langue: italien

Adattamento italiano di Riccardo Venturi
8 luglio 2016

Due parole dell'adattatore. Dico "adattamento" e non "traduzione", esattamente come accade per il testo in inglese riportato in questa pagina. Sarebbe stato possibile anche "tradurre", ma in questo caso ho preferito interpretare.
OSCILLAN LE PERSONE

Oscillan le persone
Nel mutare del tempo,
Come le banderuole
Sempre pronte a ondeggiare.

Ma tu non sei cambiato,
Ma tu non hai ondeggiato.
Mai stato un cacasotto
Che vuoi salvarti il culo.

Non hai mai calpestato,
Non ti sei mai inchinato.
E di piegarti dentro
No, non gli è mai riuscito.

Però sì ti è toccato
Sovente di chinarti
Per spiegare ai compagni
Mostrare, dimostrare.

E non ti sei chinato
Davanti ai superiori.
Davanti alle minacce
Sei rimasto un Compagno.

Ti sentiamo vicino
E no, non ci pieghiamo.
Tu ci hai fatti resistere,
E noi resisteremo.

9/7/2016 - 19:01




Langue: finnois

Traduzione / Translation / Traduction / Suomennos: Juha Rämö
TASAPAINOILUA

Ihmiset tasapainoilevat
vaihtuvien aikain saatossa,
taiteilevat ja temppuilevat
alati horjumaan valmiina.

Mutt' sinä et koskaan muuttunut,
et milloinkaan liioin horjunut,
et pettänyt pelkurin lailla,
ollut omaatuntoa vailla.

Et alhaista sortanut konsanaan
etkä taipunut kumarruksiin.
Ei henkes' paloa milloinkaan
ne kyenneet saamaan kahleisiin.

Ain' suorana pidit selkäsi
etkä taipua antanut sen.
Ja alati tovereillesi
sä apuas' annoit neuvoen.

Pelon ja tuskien keskellä
sä uhmasit sortajiamme
ja uhkan suurimman edessä
ain' pysyit sä toverinamme.

Me läheisyytesi tunsimme,
se opetti välittämään.
Ja ett' ain' olit tukenamme
auttoi meitäkin kestämään.

envoyé par Juha Rämö - 14/7/2016 - 08:44


Grazie, o perfidi ma giusti Admins, per aver accolto questo brano fra le CCG. L'avevo postato come Extra perchè non sapevo se si trattasse o meno di una canzone.

B.B. - 9/7/2016 - 15:49


Grazie, Riccardo.

Mi piacerebbe proprio sapere a chi era dedicata questa poesia...

Pensa che mentre contribuivo questo brano stavo ascoltando alla radio che, soprattutto negli ultimi anni, a Berlino durante i lavori di scavo per la posa di tubi o altro, in prossimità di edifici bombardati durante la guerra e poi spianati, saltano fuori sculture di artisti di quella che i nazisti definirono "Entartete Kunst", "Arte degenerata".

Durante gli scavi in prossimità dell'Alexanderplatz, sotto un edificio dove allora si trovava un magazzino del ministero della propaganda del Reich, sono state trovate diverse sculture in bronzo e in terracotta di artisti come Edwin Scharff, Otto Baum, Marg Moll, Gustav Heinrich Wolff, Karl Knappe, Naum Slutzky, Otto Freundlich e altri, molti dei quali, "artisti degenerati", creparono nei KZ nazisti.

Le sculture ritrovate sono state esposte subito dopo il ritrovamento, nonostante i danni e le incrostazioni. Il loro restauro è stato minimale, proprio perchè hanno passato più tempo sotto terra che esposte alla luce, sicchè i "neoarcheologi" che le hanno ritrovate hanno giustamente ritenuto di non sottrarre loro la patina del tempo e del dramma che hanno subìto...

B.B. - 9/7/2016 - 22:31


Sono riuscito a reperire sui Google Books l'intera opera originale, Kazett-Lyrik. Da quel che ho visto dando una rapida scorsa al libro, che è in tedesco, la canzone sembrerebbe stata scritta su un prigioniero di nome, o di soprannome, "Gustav".

Riccardo Venturi - 9/7/2016 - 23:42




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