Canzone sulle stragi naziste in Grecia nel 1944. Il testo è ripreso da questa pagina
Νύχτα Σαββάτου ήτανε και Κυριακή χαράζει.
Κάλλιο να μην ξημέρωνε και να 'ρχετο άλλο βράδυ.
Στης Μάνης τ' άπαρτα βουνά, τα τιμημένα μέρη,
που Τούρκου δεν εμόλυνε το βρομερό το χέρι.
Βγήκαν προδότες σήμερα των Γερμανών τσιράκια
αυτοί όπου στην κατοχή ήταν ταγμασφαλίτες
και τώρα ονομάζονται εθνικιστές και Χίτες.
Στο Βοίτυλο συνάχτηκαν, πάνω από μια χιλιάδα.
Με αυτόματα εγγλέζικα γινήκαν παλικάρια.
Στο Μοναστήρι για να παν και όποιονε βρουν να σφάξουν,
άντρες, γυναίκες και παιδιά χωρίς ν' αναστενάξουν.
Το Μοναστήρι που κανείς δεν είχε κατορθώσει
τους ήρωες κατοίκους του να τους υποδουλώσει.
Και Σούλι τ' ονομάζανε κι όλοι το καμαρώναν,
όσοι ήθελαν τη λευτεριά και τους φασίστες διώχναν.
Μεσάνυχτα ξεκίνησαν και κύκλωση να κάνουν,
υψώματα και τα στενά όλα τα μέρη πιάνουν.
Για να 'μπουν μέσα το πρωί κι όποιονε βρουν να σφάξουν,
άντρες, γυναίκες και παιδιά χωρίς ν' αναστενάξουν.
Κι αφότου εξημέρωσε σ' όλα τα σπίτια μπαίνουν,
γυναίκες και μικρά παιδιά με ξύλα τους πηγαίνουν.
Πέτρα να ήταν η καρδιά ήθελε να ραϊσει,
όταν αντίκριζε να δει και να καλογνωρίσει
να τρώνε οι κότες τα μυαλά και το μωρό να κλαίει
ή τραυματίας να βογκά, ποτάμι αίμα ρέει, και με φωνή σβησμένη
να εκδικηθούμε να ζητά όσοι είναι μεινεμένοι.
Κάλλιο να μην ξημέρωνε και να 'ρχετο άλλο βράδυ.
Στης Μάνης τ' άπαρτα βουνά, τα τιμημένα μέρη,
που Τούρκου δεν εμόλυνε το βρομερό το χέρι.
Βγήκαν προδότες σήμερα των Γερμανών τσιράκια
αυτοί όπου στην κατοχή ήταν ταγμασφαλίτες
και τώρα ονομάζονται εθνικιστές και Χίτες.
Στο Βοίτυλο συνάχτηκαν, πάνω από μια χιλιάδα.
Με αυτόματα εγγλέζικα γινήκαν παλικάρια.
Στο Μοναστήρι για να παν και όποιονε βρουν να σφάξουν,
άντρες, γυναίκες και παιδιά χωρίς ν' αναστενάξουν.
Το Μοναστήρι που κανείς δεν είχε κατορθώσει
τους ήρωες κατοίκους του να τους υποδουλώσει.
Και Σούλι τ' ονομάζανε κι όλοι το καμαρώναν,
όσοι ήθελαν τη λευτεριά και τους φασίστες διώχναν.
Μεσάνυχτα ξεκίνησαν και κύκλωση να κάνουν,
υψώματα και τα στενά όλα τα μέρη πιάνουν.
Για να 'μπουν μέσα το πρωί κι όποιονε βρουν να σφάξουν,
άντρες, γυναίκες και παιδιά χωρίς ν' αναστενάξουν.
Κι αφότου εξημέρωσε σ' όλα τα σπίτια μπαίνουν,
γυναίκες και μικρά παιδιά με ξύλα τους πηγαίνουν.
Πέτρα να ήταν η καρδιά ήθελε να ραϊσει,
όταν αντίκριζε να δει και να καλογνωρίσει
να τρώνε οι κότες τα μυαλά και το μωρό να κλαίει
ή τραυματίας να βογκά, ποτάμι αίμα ρέει, και με φωνή σβησμένη
να εκδικηθούμε να ζητά όσοι είναι μεινεμένοι.
envoyé par Riccardo Venturi - 19/1/2007 - 00:11
Langue: italien
IL LAMENTO DI VASSILIS
Era un Sabato notte, vicina l’alba di Domenica
meglio non fosse giunto il giorno ma un’altra notte ancora.
Del Mani agli inviolati monti, intemerati luoghi
che mai di Turco sozza la mano potè contaminare
marciarono allora dei Crucchi le mezze seghe
che sotto l’occupazione non erano che scherani
e si chiamano adesso nazionalisti e “Acchisti”.*
A Vìtilo si concentrano erano più di mille
con gli automatici inglesi si erano fatti arditi
Per andare a Monastiri a scannar chiunque trovino
uomini, bambini e donne senza riprender fiato.
A Monastiri nessuno aveva mai piegato
gli abitanti eroici per farli schiavi
E Suli** lo chiamava e ognuno lo ammirava
chi libertà voleva e i fascisti ricacciava.
Si mossero a mezzanotte per circondare il luogo
occupano le cime e i passi e ogni posizione
per entrare al mattino a scannar chiunque trovino
uomini, bambini e donne senza riprender fiato.
E appena fece giorno di casa in casa entrarono
donne e bambinelli spingono a bastonate
Di sasso voleva farsi il cuore e fendersi
quando si trovò a capire e a scorgere
galline beccar cervelli piangere bambini
gemere i feriti e un fiume di sangue scorrere
chi viveva ancora chiedere vendetta con voce fioca.
Era un Sabato notte, vicina l’alba di Domenica
meglio non fosse giunto il giorno ma un’altra notte ancora.
Del Mani agli inviolati monti, intemerati luoghi
che mai di Turco sozza la mano potè contaminare
marciarono allora dei Crucchi le mezze seghe
che sotto l’occupazione non erano che scherani
e si chiamano adesso nazionalisti e “Acchisti”.*
A Vìtilo si concentrano erano più di mille
con gli automatici inglesi si erano fatti arditi
Per andare a Monastiri a scannar chiunque trovino
uomini, bambini e donne senza riprender fiato.
A Monastiri nessuno aveva mai piegato
gli abitanti eroici per farli schiavi
E Suli** lo chiamava e ognuno lo ammirava
chi libertà voleva e i fascisti ricacciava.
Si mossero a mezzanotte per circondare il luogo
occupano le cime e i passi e ogni posizione
per entrare al mattino a scannar chiunque trovino
uomini, bambini e donne senza riprender fiato.
E appena fece giorno di casa in casa entrarono
donne e bambinelli spingono a bastonate
Di sasso voleva farsi il cuore e fendersi
quando si trovò a capire e a scorgere
galline beccar cervelli piangere bambini
gemere i feriti e un fiume di sangue scorrere
chi viveva ancora chiedere vendetta con voce fioca.
NOTE del traduttore
* Traduco così Χίτες, vale a dire i membri dell’Organizzazione militare del Partito anticomunista e filomonarchico “X” (lettera corrispondente alla H) del cipriota Yorgos Grivas, detto Dighenìs (1898-1975), attivo nella zona di Atene durante l’ occupazione italotedesca contro l’ EAM (Εθνικό Απελευθεροτικό Μέτωπο – Fronte di Liberazione Nazionale) e il suo braccio militare ELAS (ΕΛΑΣ - Ελληνικός Λαϊκός Απελευθεροτικός Στρατός – Esercito Popolare Greco di Liberazione) fortemente caratterizzati a sinistra. Dopo l’ evacuazione tedesca continuarono il loro tristo lavoro al fianco degli Inglesi: gli “Acchisti” ebbero un significativo ruolo nei fatti del Dicembre 1944 (Δεκεμβριανἀ), che inaugurano il periodo della Guerra Civile. Grivas fu poi un protagonista della lotta per l’indipendenza di Cipro dal domino britannico con la sua organizzazione EOKA (Εθνική Οργάνωσις Κυπρίων Αγωνιστών – Organizzazione Nazionale dei Combattenti Ciprioti) e delle mene della Giunta dei Colonnelli che portarono alla caduta di Makarios, all’ invasione turca di Cipro nel 1974 e alla divisione attuale dell’isola in due Stati (nonché alla caduta della dittatura fascista in Grecia).
Si veda:
Georgios Grivas
Chi
** Suli: la regione montuosa dell’ Epiro che, al pari del Mani del Peloponneso meridionale, non fu mai realmente dominata dai Turchi e fu uno dei centri della rivolta che tra il 1821 e il 1825 portò alla parziale liberazione del territorio greco e alla formazione di uno Stato ellenico indipendente.
* Traduco così Χίτες, vale a dire i membri dell’Organizzazione militare del Partito anticomunista e filomonarchico “X” (lettera corrispondente alla H) del cipriota Yorgos Grivas, detto Dighenìs (1898-1975), attivo nella zona di Atene durante l’ occupazione italotedesca contro l’ EAM (Εθνικό Απελευθεροτικό Μέτωπο – Fronte di Liberazione Nazionale) e il suo braccio militare ELAS (ΕΛΑΣ - Ελληνικός Λαϊκός Απελευθεροτικός Στρατός – Esercito Popolare Greco di Liberazione) fortemente caratterizzati a sinistra. Dopo l’ evacuazione tedesca continuarono il loro tristo lavoro al fianco degli Inglesi: gli “Acchisti” ebbero un significativo ruolo nei fatti del Dicembre 1944 (Δεκεμβριανἀ), che inaugurano il periodo della Guerra Civile. Grivas fu poi un protagonista della lotta per l’indipendenza di Cipro dal domino britannico con la sua organizzazione EOKA (Εθνική Οργάνωσις Κυπρίων Αγωνιστών – Organizzazione Nazionale dei Combattenti Ciprioti) e delle mene della Giunta dei Colonnelli che portarono alla caduta di Makarios, all’ invasione turca di Cipro nel 1974 e alla divisione attuale dell’isola in due Stati (nonché alla caduta della dittatura fascista in Grecia).
Si veda:
Georgios Grivas
Chi
** Suli: la regione montuosa dell’ Epiro che, al pari del Mani del Peloponneso meridionale, non fu mai realmente dominata dai Turchi e fu uno dei centri della rivolta che tra il 1821 e il 1825 portò alla parziale liberazione del territorio greco e alla formazione di uno Stato ellenico indipendente.
envoyé par CCG/AWS Staff - 4/3/2009 - 23:19
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