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Mustapha Dupont

Gilbert Bécaud
Language: French


Gilbert Bécaud

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[1984]
Testo / Paroles / Lyrics: Pierre Delanoë
Musica / Musique / Music: Gilbert Bécaud
Album: Suite

mudupontCredevate di esservi liberata di me? Non lo so, però, come si dice, rieccomi e felice di ritrovarvi. Lo conoscevate monsieur Mustapha Dupont? Verso il 1984 fu una canzone che fece quasi furore in Francia, anche perché la cantava un'istituzione nazionale come Gilbert Bécaud (le parole, però, erano del famoso paroliere Pierre Delanoë). Gilbert Bécaud non è mai passato per un autore “engagé”, nonostante ciò ha cantato a volte delle canzoni ben degne di stare in un sito come questo (e vedo, infatti, che ce ne sono altre). Questa del sig. Mustafà Dupont è una canzone contro il razzismo, ma naturalmente un po' “alla Bécaud”. Bécaud era profondamente francese, ma si rendeva conto -affidando le parole al sig. Delanoë- che “essere francese” (al pari di essere italiano, russo, americano, congolese, esquimese...) significava tutto fuorché purezza, razza e tutte queste altre “belle” cose che, oggi più che mai, sembrano essere tornate tanto, anzi troppo, alla ribalta. La Francia è un miscuglio, come miscuglio sono io stessa, come miscugli siete voialtri e come miscugli siamo tutti. Al tempo stesso, da buon Bécaud, la canzone riesce ad essere anche un po'....nazionalista: il messaggio è che “siamo tutti francesi”, non importa di quale origine, non importa se sei nato in Marocco, in Algeria, in Senegal o in qualche paesino sparso per la Francia. Insomma, tutti uniti per la Francia sotto i suoi colori eterni, e c'è pure la...metafora calcistica, la “squadra francese” che nell'84 non aveva ancora vinto i mondiali, ma poi li vinse nel '98 con una squadra, appunto, assai multicolore che fece arrabbiare parecchio il sig. Jean-Marie Le Pen, uno che sicuramente aveva tra i suoi antenati i Galli e sicuramente anche le Galline. Tutto questo, ripeto, è molto “bécaudien” (anzi, mi dicono che se per “Rimbaud” si deve dire “rimbaldien”, forse anche per Bécaud bisognerebbe dire “bécaldien”), molto semplice, très français, parecchio ottimista e tutto quel che si vuole; però, nonostante tutto, mettere in scena un Mustafà Dupont o un Mohamed Durand, mescolando i più diffusi nomi arabi coi più diffusi cognomi francesi, rendeva l'idea. Ho come la vaga idea che la Francia, e non solo la Francia, si sia “evoluta” in tutt'altra strada. E allora la canzonetta “bécaldiana” (!!!) di trenta e più anni fa mantiene la sua ragione d'essere. Saluti da una Arles ventosa, avv. Jeanne Auban Colvieil, anziana canzonettiera.
Mustapha Dupont
Il est né entre Constantine
Et Joinville-Le-Pont
Dupont Mustapha
C'est un bon Français
Comme toi et moi

Mohamed Durand
Il a vu le jour entre Fez
Et Clermont-Ferrand
Durand Mohamed Français cent pour cent
De A... à Z...

Abdou Mamadou
Son père est tombé en '44
En plein mois d'août
Mamadou Abdou il est bien d'chez nous
Comme toi, comme nous

C'est ça la couleur d' l' équipe de France
Entre bleu d'outre-mer et d' Provence
Tu prends un Lillois, Marseillais
Un Rital un peu polonais
C'est rouge orange, jaune, vert, bleu
Indigo, violet

Mustapha Dupont
Quand il allait à la commune de Bécon
Il disait comm' ça,
Mes ancêtres s'appelaient les Gaulois

Abdou Mamadou
Diplômé des universités
D'un peu partout
Mamadou Abdou de notre
Ambassade de Moscou

C'est ça la couleur d' l' équipe de France
Entre bleu d'outre-mer et d' Provence
Tu prends un Lillois, Marseillais
Un Rital un peu polonais
C'est rouge orange, jaune, vert, bleu
Indigo, violet

Et moi au milieu
Qui ne sais pas très bien
Où sont enterrés mes aïeux
Et moi au milieu
Mon sang est-il rouge
Ou blanc ou bleu
P' t' êt' les trois, Mustapha.

Contributed by avv. Jeanne Auban Colvieil, Arles (Francia) - 2016/5/13 - 00:25



Language: Italian

Traduzione italiana di Jeanne Auban Colvieil

MUSTAFA' DUPONT

Mustafà Dupont
è nato tra Costantina
e Joinville-Le-Pont
Dupont Mustafà
è un buon francese
come te e me

Mohamed Durand
è venuto al mondo tra Fez
e Clermont-Ferrand
Durand Mohamed francese al 100%
dall'A alla Z

Abdou Mamadou
suo padre è caduto nel '44
in pieno agosto
Mamadou Abdou di certo è delle nostre parti
come te, come me

È questo il colore della squadra francese
tra il blu d'oltremare e di Provenza
prendi uno di Lille o di Marsiglia
un italiano un po' polacco
è rosso, arancione, giallo, verde, blu,
indaco o viola

Mustafà Dupont
quando andava al municipio di Bécon
diceva così:
i miei antenati si chiamavano Galli

Abdou Mamadou
laureato alle università
di un po' dappertutto
Mamadou Abdou della nostra
ambasciata di Mosca

È questo il colore della squadra francese
tra il blu d'oltremare e di Provenza
prendi uno di Lille o di Marsiglia
un italiano un po' polacco
è rosso, arancione, giallo, verde, blu,
indaco o viola

E io nel mezzo,
io che non so nemmeno
dove son sepolti i miei avi
E io nel mezzo
il mio sangue sarà rosso,
bianco o blu?
Forse tutti e tre, Mustafà.

Contributed by avv. Jeanne Auban Colvieil, Arles (Francia) - 2016/5/13 - 00:28


Bella! Grazie Avvocato!
Un caro saluto

Bernart Bartleby - 2016/5/13 - 08:31


Dimenticavo... Volevo chiederle: ma qual è la traduzione esatta dell'espressione Moi l’ nœud? Io l'ho interpretata come "Io, lo stupido" (piciu, si dice in Italia, specie in Piemonte) ma non so se sia corretto...

Merci
Salut

Bernart Bartleby - 2016/5/13 - 08:35


Grazie veramente di cuore...! Mi fa davvero piacere che i miei interventi siano apprezzati, anche se un po' rari...comunque, per rispondere alla sua domanda devo scendere un po' nel triviale, mettiamola così, perché in francese "nœud" significa, come dire, la punta del pene, in senso diretto. In italiano, con espressione analoga, si potrebbe proprio dire "testa di cazzo", tanto per essere oltremodo chiara; la metafora credo sia la stessa. Però non accade tanto spesso di sentire questa espressione parecchio forte, molto spesso si sente invece la sua forma "edulcorata", "nouille" (che propriamente indica le tagliatelle o le fettuccine), e si usa più come "coglione, imbranato". Come dire insomma, stamani veramente il più classico francese di Racine e Corneille :-)) Tanti carissimi saluti, avv. Jeanne Auban Colvieil in attesa che venga il tecnico a riparare un tubo rotto perché sono senz'acqua :-)

avv. Jeanne Auban Colvieil, Arles (Francia) - 2016/5/13 - 10:54


Mhm... è la fava nel senso del coglione... insomma :)

Confermo che francese dispregiativo "polac" (l'accento a parte) proviene dal polacco "polak". Sulle isole britaniche si usa anche un'espressione un po' più forte, tipo "polish scum".
Un saluto dalla Polonia.

Christophe Corneille - 2016/5/13 - 19:45




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