Ben per vent’anni il fascismo ha sfruttato
lavoratori dei campi e del mar.
A chi creava ricchezze e letizie
carcere e piombo gli ha dato per pan.
Ma finalmente il popolo insorge
forma le schiere dei Partigian.
E tutto spezza tutto travolge
per conquistare la libertà.
E tutto spezza tutto travolge
per conquistare la libertà.
A grandi schiere falangi e brigate
i Partigiani accorrono gia
Garibaldini ci sentiam chiamare…
veri alfieri della liberta!
Andiamo all’assalto con cuore fermo
e distruggiamo senza pietà.
E tutto spezza tutto travolge
per conquistare la libertà.
E tutto spezza tutto travolge
per conquistare la libertà.
Siamo Reggiani, siam forti, siam fieri
siam Partigiani decisi a lottar
contro i tedeschi e i fascisti bestiali
i nostri colpi sapremo vibrar.
Per la vittoria dei Partigiani
per la vittoria del lavor.
E tutto spezza tutto travolge
per conquistare la libertà.
E tutto spezza tutto travolge
per conquistare la libertà.
lavoratori dei campi e del mar.
A chi creava ricchezze e letizie
carcere e piombo gli ha dato per pan.
Ma finalmente il popolo insorge
forma le schiere dei Partigian.
E tutto spezza tutto travolge
per conquistare la libertà.
E tutto spezza tutto travolge
per conquistare la libertà.
A grandi schiere falangi e brigate
i Partigiani accorrono gia
Garibaldini ci sentiam chiamare…
veri alfieri della liberta!
Andiamo all’assalto con cuore fermo
e distruggiamo senza pietà.
E tutto spezza tutto travolge
per conquistare la libertà.
E tutto spezza tutto travolge
per conquistare la libertà.
Siamo Reggiani, siam forti, siam fieri
siam Partigiani decisi a lottar
contro i tedeschi e i fascisti bestiali
i nostri colpi sapremo vibrar.
Per la vittoria dei Partigiani
per la vittoria del lavor.
E tutto spezza tutto travolge
per conquistare la libertà.
E tutto spezza tutto travolge
per conquistare la libertà.
envoyé par Bernart Bartleby - 28/4/2016 - 21:03
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Parole di Didimo Ferrari (1912-1959), antifascista, dirigente comunista, partigiano.
Su di una melodia popolare sovietica.
Testo trovato nel “Canzoniere partigiano 1944-1950” presente nella rivista “La Piva del Carner”, numero di aprile 2015.
... e così provo a restituire dignità al Partigiano Reggiano vituperato da Zucchero nella sua - a mio avviso - orrenda canzone...
Durante il regime fascista Didimo Ferrari si fece 10 anni tra galera e confino, poi nel 1944 entrò nella Resistenza col nome di battaglia di “Eros”e fu nominato commissario di guerra delle formazioni partigiane reggiane. Nel dopoguerra divenne presidente dell’ANPI di Reggio Emilia e nel 1950 fu accusato dell’omicidio, avvenuto subito dopo la Liberazione, dell’ingegnere Arnaldo Vischi, già direttore delle Officine Meccaniche Reggiane. Didimo Ferrari trascorse 5 anni in latitanza, fino all’aministia. Morì prematuramente nel 1959 a soli 47 anni.
(Nota da “La Piva del Carner” citata)