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Parece que fue ayer

Los Caligaris
Language: Spanish


Los Caligaris

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[2013]
Scritta da Los Caligaris e Víctor Pintos, giornalista musicale e studioso del rock argentino
Nell’EP intitolato “Canciones para armar”



A 30 anni dal ritorno alla “democrazia” in Argentina…
Parece que fue ayer cuando naciste
viste lo difícil que es crecer
te vi dando los primeros pasos
eras tan hermosa, no sabés

Y cuánto te habíamos soñado,
qué frágil parecías, qué pequeña
pero si me mirabas a los ojos
todo se volvía primavera

Y ahora estás cumpliendo 30 años
y yo sigo pensando tanto en vos
no sabés cuánto te quiero
te lo digo desde el corazón

Pasamos una infancia tan difícil
y la adolescencia fue peor
y cuántos quisieron seducirte
pero nadie te amaba como yo

El Punto Final, la Deuda Externa (1)
los carapintadas y el dolor (2)
el Indulto, las privatizaciones (3)
todo nos golpeó en el corazón

Pero nos enseñaron las canciones
que sólo se trataba de vivir
y así mandamos al banquillo
a Videla y a Menéndez y a los otros los genocidas del país (4)

Y ahora estás cumpliendo 30 años
y cuánto que nos queda por hacer
te juramos que vamos a cuidarte
ya no estamos tan solos, como ves

Te cuidamos los Hijos, las Abuelas
las Madres y los chicos que vendrán (5)
para que en el futuro Nunca Menos (6)
para aquel pasado Nunca Más (7)

(1) La Ley 23.492 de Punto Final fu promulgata nel 1986 da Raúl Alfonsín, il primo presidente dopo il ritorno alla “democrazia”, per amnistiare, almeno parzialmente, i militari responsabili tra il 1976 ed il 1983 di decine di migliaia di torturati, assassinati e desaparecidos.

La storia del debito estero argentino è iniziata tra il 1980 e il 1983, nell'epoca della dittatura militare e da allora è stato una soluzione temporanea, da un lato, ma anche un problema a lungo termine per l'altro, una questione fondamentale di tutti i governi e anche causa di crisi istituzionali. Con la crisi del 2001, il paese andò in “default” e smise di rimborsare il proprio debito estero, che ammontava allora a 144.000 milioni di dollari.
Gli ultimi governi hanno concluso alcune transazioni con i creditori internazionali per diminuire e contenere il debito estero del paese sicchè oggi viaggia intorno ai 136.000 milioni di dollari (26% del PIL)
Sempre meglio comunque dei 16.000.000 di milioni (!) di dollari degli USA o degli oltre 2.000.000 di milioni di dollari della nostra povera Italia (130% del PIL)!
N.B. I dati citati sono tratti da es.wikipedia ma – dato che non so un cazzo di finanza – non mi riesce di capire come mai l’Argentina andò a suo tempo dal culo con un debito estero che era quasi 20 volte inferiore al nostro… boh? Anzi, l’interrogativo va meglio formulato: come mai noi non siamo ancora andati dal culo? Chi è che ci ha comprati e ci fa stare ancora in piedi?

(2) I Carapintadas ("facce dipinte") furono vari gruppi di militari dell'estrema destra, ultranazionalista e reazionaria dell'esercito argentino che si sollevarono ripetutamente tra il 1987 e il 1990 contro i governi democratici dei presidenti Raúl Alfonsín e Carlos Menem (es.wikipedia). Fu anche grazie alle loro minacce che quei governi vararono leggi di amnistia e di indulto per i crimini dei militari durante la dittatura, leggi dichiarate poi incostituzionali ma solo in tempi molto recenti.

(3) Si fa riferimento in particolare al decennio di Carlos Menem, presidente, incapace, corrotto, criminale, che svendette il paese ai privati, soprattutto multinazionali straniere, senza risolvere uno solo dei problemi che lo affliggevano. Suo anche l’indulto sepolcrale sui crimini della dittatura.

(4) I vari atti di amnistia ed indulto che avevano consentito ai massacratori Videla e soci di andare impuniti furono tutti annullati dal Parlamento nl 2003, decisione ratificata nel 2005 dalla Corte Costituzionale. Così parecchi dei porci sono stati finalmente processati e condannati, alcuni anche all’ergastolo, come lo stesso Videla, o il capitano Astiz, el Ángel rubio, o il generale Luciano Menéndez, detto “Cachorro” (+ o - individuo molto pericoloso) o “Hiena”…

(5) Il riferimento è ovviamente alle Madres de Plaza de Mayo e ad altre organizzazioni per la memoria e la difesa dei diritti umani.

(6) “Nunca menos” è il titolo di una canzone con cui si rendeva omaggio all’ex presidente Néstor Kirchner, morto nel 2010, colui che aveva traghettato l’Argentina fuori dalla crisi economica e che aveva promosso l’annullamento delle vergognose leggi di amnistia e di indulto per i militari assassini del periodo della dittatura.

(7) “Nunca Más”, così si concludeva il rapporto della Comisión Nacional sobre la Desaparición de Personas (CONADEP), commissione d’indagine voluta dal presidente Alfonsín nel 1984, uno dei primi atti dopo il suo insediamento. Allora quell’espressione fu vanamente urlata nelle piazze ma ci vollero altri 20 anni prima che si traducesse in sentenze dei tribunali e nella galera per gli ex massacratori della dittatura.

Contributed by Bernart Bartleby - 2016/3/30 - 15:23




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