გაფრინდი შავო მერცხალო,
გაჰყევ ალაზნის პირსაო,
ამბავი ჩამომიტანე,
ომში წასული ძმისაო!
იქებ ის დაკოდილია,
სისხლი სდის მრავალ გზისაო,
იქნებ ტყვედ წაყვანილია,
შუქი აკლია მზისაო,
ნიშნად წაუღე ნაწნავი,
კავი ამ ჩემი თმისაო,
უთხარი ზედ ასხურია,
ცრემლი საყვარელ დისაო,
უმისოდ ჩემი სიცოცხლე,
ჩალადაც არა ღირსაო,
გაფრინდი შავო მერცხალო,
სწავლა არ გინდა გზისაო!
გაჰყევ ალაზნის პირსაო,
ამბავი ჩამომიტანე,
ომში წასული ძმისაო!
იქებ ის დაკოდილია,
სისხლი სდის მრავალ გზისაო,
იქნებ ტყვედ წაყვანილია,
შუქი აკლია მზისაო,
ნიშნად წაუღე ნაწნავი,
კავი ამ ჩემი თმისაო,
უთხარი ზედ ასხურია,
ცრემლი საყვარელ დისაო,
უმისოდ ჩემი სიცოცხლე,
ჩალადაც არა ღირსაო,
გაფრინდი შავო მერცხალო,
სწავლა არ გინდა გზისაო!
Contributed by Riccardo Venturi - 2016/3/21 - 22:04
Language: Georgian
Trascrizione in caratteri latini di Riccardo Venturi
21 marzo 2016
Due parole del trascrittore. L'alfabeto georgiano (che si chiama "mxedruli", vale a dire "militare": un nome perfetto per questo sito...!) non presenta nessuna distinzione tra maiuscole e minuscole. La trascrizione è stata quindi effettuata di conseguenza.
21 marzo 2016
Due parole del trascrittore. L'alfabeto georgiano (che si chiama "mxedruli", vale a dire "militare": un nome perfetto per questo sito...!) non presenta nessuna distinzione tra maiuscole e minuscole. La trascrizione è stata quindi effettuata di conseguenza.
gap’rindi šavo merc’khalo,
gahqev alaznis pirsao,
ambavi č’amomitane,
omši casuli dzmisao!
ik’eb is dakodilia,
siskhli sdis mraval gzisao,
ik’neb tqved tsaqvanilia,
šuk’i aklia mzisao,
nišnad caughe nacnavi,
kavi am č’emi t’misao,
ut’khari zed askhuria,
c’remli saqvarel disao,
umisod č’emi sic’oc’khle,
č’aladats’ ara ghirsao,
gap’rindi šavo merc’khalo,
scavla ar ginda gzisao!
gahqev alaznis pirsao,
ambavi č’amomitane,
omši casuli dzmisao!
ik’eb is dakodilia,
siskhli sdis mraval gzisao,
ik’neb tqved tsaqvanilia,
šuk’i aklia mzisao,
nišnad caughe nacnavi,
kavi am č’emi t’misao,
ut’khari zed askhuria,
c’remli saqvarel disao,
umisod č’emi sic’oc’khle,
č’aladats’ ara ghirsao,
gap’rindi šavo merc’khalo,
scavla ar ginda gzisao!
Language: Russian
Traduzione russa, da questa pagina
Лети, лети чëрная ласточка,
Ты вдоль берега Алазани,
Принеси поскорее весточку
Мне о брате моём с поля брани.
Взошла спаржа красноголовая,
Алым цветом берег окрасился.
Собирала её и думала:
Понапрасну, может, стараюсь я.
Лети, черная ласточка,
Неси весточку о героях,
Родину защищать ушедших.
В бой не страшно идти тому,
Под кем верный конь.
Возвращаться с поля брани
Радостно тому, кого дома ждет
Верная жена.
Лети, черная ласточка.
Ты вдоль берега Алазани,
Принеси поскорее весточку
Мне о брате моём с поля брани.
Взошла спаржа красноголовая,
Алым цветом берег окрасился.
Собирала её и думала:
Понапрасну, может, стараюсь я.
Лети, черная ласточка,
Неси весточку о героях,
Родину защищать ушедших.
В бой не страшно идти тому,
Под кем верный конь.
Возвращаться с поля брани
Радостно тому, кого дома ждет
Верная жена.
Лети, черная ласточка.
Contributed by Riccardo Venturi - 2016/3/21 - 22:25
Language: Italian
Traduzione italiana di Riccardo Venturi
21 marzo 2016
Due parole del traduttore. La versione è stata condotta a partire dalla versione russa, l'unica quasi completa del canto. Manca l'ultimo verso, per il quale ho cercato di arrangiarmi con le mie pessime conoscenze della (impossibile) lingua georgiana.
21 marzo 2016
Due parole del traduttore. La versione è stata condotta a partire dalla versione russa, l'unica quasi completa del canto. Manca l'ultimo verso, per il quale ho cercato di arrangiarmi con le mie pessime conoscenze della (impossibile) lingua georgiana.
VOLA, RONDINE NERA
Vola, rondine nera
lungo le rive dell'Alazani,
portami notizie al più presto
di mio fratello dal campo di battaglia.
E' spuntato l'asparago dalla rossa chioma,
di fiori scarlatti si è ornata la riva.
Lei si è raccolta e ha pensato:
Invano, forse, mi sto sforzando.
Vola, rondine nera,
Porta notizie degli eroi
partiti a difendere la patria.
Non ha paura di andare alla battaglia
Chi ha sotto di se un cavallo fedele.
Ritornare dal campo di battaglia
È gioioso per chi è atteso
A casa da una sposa fedele.
Vola, rondine nera,
Sangue non riporterai!
Vola, rondine nera
lungo le rive dell'Alazani,
portami notizie al più presto
di mio fratello dal campo di battaglia.
E' spuntato l'asparago dalla rossa chioma,
di fiori scarlatti si è ornata la riva.
Lei si è raccolta e ha pensato:
Invano, forse, mi sto sforzando.
Vola, rondine nera,
Porta notizie degli eroi
partiti a difendere la patria.
Non ha paura di andare alla battaglia
Chi ha sotto di se un cavallo fedele.
Ritornare dal campo di battaglia
È gioioso per chi è atteso
A casa da una sposa fedele.
Vola, rondine nera,
Sangue non riporterai!
Language: Polish
La versione polacca eseguita dal gruppo folkloristico georgiano Lashari.
Un canto tradizionale georgiano, გაფრინდი შავო მერცხა (Vola rondine nera) il quale è stato utilizzato dal gruppo folcloristico georgiano Lashari per commemorare la figura del presidente polacco Lech Kaczyński, morto nell'incidente aereo a Smoleńsk il 10 aprile 2010.
Il canto viene eseguito in due lingue: georgiano e polacco.
Le parole in polacco sono state scritte da Ann Radetsku e Maria Filina.
Non sono riuscito reperire nessuna informazione sulle radici di questo antico canto georgiano. Unica notizia che ho riscontrata nel mio girovagare per la rete è che era uno dei canti più amati da Iosif Stalin (Iosif Vissarionovič Džugašvili), in fin dei conti georgiano anche lui.
Dalle versioni russe si evince che il testo originale sia una lamento della sorella di un soldato partito per la guerra, indirizzato a una rondine, alle quale viene chiesto di riportare al più presto le notizie sulla sorte del fratello.
Il canto viene eseguito in due lingue: georgiano e polacco.
Le parole in polacco sono state scritte da Ann Radetsku e Maria Filina.
Non sono riuscito reperire nessuna informazione sulle radici di questo antico canto georgiano. Unica notizia che ho riscontrata nel mio girovagare per la rete è che era uno dei canti più amati da Iosif Stalin (Iosif Vissarionovič Džugašvili), in fin dei conti georgiano anche lui.
Dalle versioni russe si evince che il testo originale sia una lamento della sorella di un soldato partito per la guerra, indirizzato a una rondine, alle quale viene chiesto di riportare al più presto le notizie sulla sorte del fratello.
LEĆ MOJA CZARNA JASKÓŁKO
Leć moja czarna jaskółko
I zmierzaj drogą przodków
Przynieś mi dobrą wieść o braciach
Co poszli na wojnę
W mrocznym lesie katyńskim
Czerwone, gorące kwiaty
Zaczynam je zbierać
I znajduję tam nasze serca
Leć moja czarna jaskółko
I zmierzaj drogą przodków
Przynieś mi dobrą wieść o braciach
Co poszli na wojnę
W mrocznym lesie katyńskim
Czerwone, gorące kwiaty
Zaczynam je zbierać
I znajduję tam nasze serca
Contributed by Krzysiek Wrona - 2016/3/22 - 00:06
Mi sbaglio o è prima canzone in lingua giorgiana nelle CCG?
Grazie Riccardo
Grazie Riccardo
Krzysiek - 2016/3/21 - 22:19
Language: English
Traduzione inglese da YT
Fly, black swallow
Along the bank of the Alazani river
Hurry and bring a message
From my brother at war
On the bank of Alazani
I saw the grass stained scarlet
I went near and tried to gather it
Where no one ever walks
Along the bank of the Alazani river
Hurry and bring a message
From my brother at war
On the bank of Alazani
I saw the grass stained scarlet
I went near and tried to gather it
Where no one ever walks
Contributed by Krzysiek - 2016/3/21 - 22:28
Non ti sbagli, Krzysiek, è assolutamente la prima canzone in lingua georgiana, o sakartvelo, presente in questo sito. E anche la prima volta in assoluto che trascrivo dal georgiano (ma del resto il mxedruli l'ho imparato da pochino). Comunque su questa pagina ci sarà da lavorare parecchio, anche se ora faccio pausa perché sennò mi brucia il pollo al vino...
Riccardo Venturi - 2016/3/21 - 22:29
Language: English
Fly, black swallow
Along the bank of the Alazani river
Hurry and bring a message
From my brother at war
On the bank of Alazani
I saw the grass stained scarlet
I went near and tried to gather it
Where no one ever walks
Along the bank of the Alazani river
Hurry and bring a message
From my brother at war
On the bank of Alazani
I saw the grass stained scarlet
I went near and tried to gather it
Where no one ever walks
Contributed by dq82 - 2016/3/21 - 22:32
Comunque, sembra un canto funebre abbastanza antico, quasi, quasi da annoverare fra le più antiche canzoni contro la guerra (nella guerra).
Krzysiek - 2016/3/22 - 00:19
Ehilà, Krzysiu, guarda che già da ieri sera l'ho messo tra le Bisnonne :-) Sto scrivendo anche una (stentata) introduzione che non è ancora finita, ma pare che possa risalire a epos circa del IX secolo. Insomma, più o meno di quando in Polonia c'erano i Piasti (o forse non c'erano ancora?). Quanto al canto funebre, fa parte senz'altro di quel tipo di materiale popolare epico, ma sembra più una sorta di "carme eroico", o meglio di un suo frammento...qui sto veramente andando a ruota libera, però, perché prima dovrei farmi un corso intensivo di georgiano. Cosa in confronto alla quale imparare il polacco sarebbe uno scherzetto da bambini, credimi...
Riccardo Venturi - 2016/3/22 - 07:40
Language: Italian
Traduzione italiana della versione polacca cantata dal gruppo folcloristico georgiano Lashari. L'esecuzione è dedicata al presidente polacco Lech Kaczyński morto tragicamente il 10 aprile 2010 insieme alla moglie e altre 94 persone che si trovavano al bordo del Tu-154 che precipitò in fase di atterraggio a circa 20 chilometri dalla città russa di Smoleńsk.
VOLA, MIA RONDINE NERA
Vola, mia rondine nera
E segui la via degli avi
Portami le buone notizie di miei fratelli
Che sono partiti per la guerra
Nella selva oscura di Katyń (1)
I rossi, caldi fiori
Comincio a coglierli
E ci trovo i nostri cuori
Vola, mia rondine nera
E segui la via degli avi
Portami le buone notizie di miei fratelli
Che sono partiti per la guerra
Nella selva oscura di Katyń (1)
I rossi, caldi fiori
Comincio a coglierli
E ci trovo i nostri cuori
(1) Katyn' è un villaggio dell'Oblast' di Smolensk, nella Russia europea, situato a circa 20 km a ovest di Smolensk e a 60 km dai confini con la Bielorussia.
Durante la seconda guerra mondiale, nella foresta che si trova nelle vicinanze del villaggio di Katyń, avvenne al termine della campagna di Polonia, il massacro di Katyń, nel quale trovarono la morte per mano sovietica circa 10.000 ufficiali polacchi, le cui spoglie oggi riposano nel cimitero militare di Katyń.
Durante i processi di Norimberga l'accusa sovietica sostenne la responsabilità dei tedeschi nell'eccidio ma nessuno dei gerarchi nazisti fu condannato ed in seguito l'amnistia intercorsa a favore delle potenze vincitrici della guerra per eventuali crimini di guerra impedì qualunque condanna ai sovietici per il massacro di Katyń.
L'incidente del Tu-154 Siły Powietrzne del 2010, a cui i media hanno spesso fatto riferimento come l'incidente dell'aereo presidenziale polacco, occorse il 10 aprile 2010 a un Tupolev Tu-154M della Siły Powietrzne, l'aeronautica militare della Polonia, che precipitò in fase di atterraggio a circa 20 chilometri dalla città russa di Smolensk uccidendo gli 89 passeggeri e i 7 membri dell'equipaggio a bordo. L'aereo stava effettuando un volo di Stato da Varsavia alla Base aerea di Smolensk-Severnyj in Russia in occasione della cerimonia del 70º anniversario del massacro di Katyn.
Tra i passeggeri vi erano l'allora Presidente della Polonia Lech Kaczyński accompagnato dalla moglie Maria, l'ex-presidente Ryszard Kaczorowski, il capo delle forze armate polacche con alcuni alti ufficiali, il presidente della Banca Nazionale di Polonia, il vice-Ministro polacco degli esteri, funzionari del governo, diciotto membri del parlamento polacco, rappresentanti del clero e parenti delle vittime dell'eccidio di Katyn del 1940.
Durante la seconda guerra mondiale, nella foresta che si trova nelle vicinanze del villaggio di Katyń, avvenne al termine della campagna di Polonia, il massacro di Katyń, nel quale trovarono la morte per mano sovietica circa 10.000 ufficiali polacchi, le cui spoglie oggi riposano nel cimitero militare di Katyń.
Durante i processi di Norimberga l'accusa sovietica sostenne la responsabilità dei tedeschi nell'eccidio ma nessuno dei gerarchi nazisti fu condannato ed in seguito l'amnistia intercorsa a favore delle potenze vincitrici della guerra per eventuali crimini di guerra impedì qualunque condanna ai sovietici per il massacro di Katyń.
L'incidente del Tu-154 Siły Powietrzne del 2010, a cui i media hanno spesso fatto riferimento come l'incidente dell'aereo presidenziale polacco, occorse il 10 aprile 2010 a un Tupolev Tu-154M della Siły Powietrzne, l'aeronautica militare della Polonia, che precipitò in fase di atterraggio a circa 20 chilometri dalla città russa di Smolensk uccidendo gli 89 passeggeri e i 7 membri dell'equipaggio a bordo. L'aereo stava effettuando un volo di Stato da Varsavia alla Base aerea di Smolensk-Severnyj in Russia in occasione della cerimonia del 70º anniversario del massacro di Katyn.
Tra i passeggeri vi erano l'allora Presidente della Polonia Lech Kaczyński accompagnato dalla moglie Maria, l'ex-presidente Ryszard Kaczorowski, il capo delle forze armate polacche con alcuni alti ufficiali, il presidente della Banca Nazionale di Polonia, il vice-Ministro polacco degli esteri, funzionari del governo, diciotto membri del parlamento polacco, rappresentanti del clero e parenti delle vittime dell'eccidio di Katyn del 1940.
Contributed by Krzysiek Wrona - 2016/3/22 - 20:35
Ehi, sono un po' deluso per il fatto che non avete dato più risalto al video proposto da me nel contesto della versione polacca. A parte le belle immagini della Georgia, sarete pure d'accordo con me che a prescindere dal valore letterario di questa poesia fatta vistosamente in un tempo assai breve, non capità spesso di sentire cantare i georgiani in un polacco pressoché perfetto :)
E poi, se qualcuno non capisce, c'è la traduzione a posta.
Vi ringrazio comunque e risaluto cordialmente
Krzysiek
E poi, se qualcuno non capisce, c'è la traduzione a posta.
Vi ringrazio comunque e risaluto cordialmente
Krzysiek
Krzysiek Wrona - 2016/3/25 - 20:23
×
Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.
[IX secolo / 9th Century ?]
Secondo le notizie che ho reperito in rete, scarse anche perché sono tutte in lingua georgiana che non è tra quelle che capisco meglio (per usare un eufemismo...) il canto è antichissimo e potrebbe risalire addirittura al IX secolo. In tempi recenti se ne ricorda l'esecuzione data da Hamlet Gonašvili (1928-1985), detto “La voce della Georgia”:
Appartiene a tutta quella serie di canti popolari (diffusi in tutta Europa fino alle sue estreme propaggini caucasiche) nei quali si chiedono a uccelli vari (in questo caso una “rondine nera”) notizie di guerrieri in battaglia; quasi invariabilmente, ad effettuare tale richiesta all'uccello è una donna (in questo caso una sorella). La struttura di tali canti è effettivamente molto antica, e in certi casi può risalire ad epoche addirittura anteriori al Medioevo.
In effetti, non si può certamente dire che questo canto abbia strettamente a che fare con tematiche “contro la guerra”, d'altronde rarissime nei componimenti popolari di simile antichità; si tratta, piuttosto, di un canto eroico (o meglio, probabilmente, di un frammento di un qualche componimento epico più vasto) nel quale la “componente femminile” (la madre, la sposa, la sorella) è in pena sì per le sorti del guerriero ed affida all'uccello il compito di portargliene notizie, augurandosene il ritorno, ma che per il resto è pienamente inserita nella logica epica. Possibile che lamentazioni del genere si trovassero anche nell'epos omerico!
Come specificato da Krzysztof Wrona, il canto era tra i preferiti dal sig. იოსებ ბესარიონის ძე ჯუღაშვილი, Ioseb Besarionis dze Džugašvili, in russo Иосиф Виссарионович Джугашвили e, in arte, Giuseppe Stalin. Non è dato sapere che cosa gli facesse particolarmente “vibrare le corde”, a parte il fatto che era pur sempre georgiano di nascita e di lingua materna; ma non risulta che sia mai stato un nazionalista o un localista georgiano. Ad ogni modo, pochi omettono di far notare tale questione, tanto che in Rete si trovano tranquillamente “videi” del genere ad accompagnare il canto: