Moravo, Moravo, Moravěnko drahá,
musím tě opustit dle rozkazu vraha.
Odvezou nás daleko, do německé říše,
prý do koncentráku, rozpláčem se tiše.
Ravensbrück, Ravensbrück, přenešťastné místo,
když nás tam uvězní, je nám nad vše jisto,
že nás všecky zahubí nacistické stvůry,
jak jim to nařídí übermensi shůry…
musím tě opustit dle rozkazu vraha.
Odvezou nás daleko, do německé říše,
prý do koncentráku, rozpláčem se tiše.
Ravensbrück, Ravensbrück, přenešťastné místo,
když nás tam uvězní, je nám nad vše jisto,
že nás všecky zahubí nacistické stvůry,
jak jim to nařídí übermensi shůry…
envoyé par Bernart Bartleby - 2/2/2016 - 11:10
Langue: italien
Traduzione italiana dallo spettacolo di Charlette Shulamit Ottolenghi "Dalle Profondità - canti di donne nella Shoah"
MORAVIA, MORAVIA
Moravia, Moravia, mia cara e amata Moravia,
debbo lasciarti, è l’ordine dei criminali.
Ci portan via lontano nel tedesco Reich,
dicono che ci portano in un lager, lascia che in silenzio io pianga.
Ravensbrück, Ravensbrück, luogo disgraziato,
da che tu ci tieni qui prigionieri è più che mai sicuro
che quegli esseri nazisti tutte ci ammazzeranno
poiché siam qui sotto gli ordini del loro superuomo...
Moravia, Moravia, mia cara e amata Moravia,
debbo lasciarti, è l’ordine dei criminali.
Ci portan via lontano nel tedesco Reich,
dicono che ci portano in un lager, lascia che in silenzio io pianga.
Ravensbrück, Ravensbrück, luogo disgraziato,
da che tu ci tieni qui prigionieri è più che mai sicuro
che quegli esseri nazisti tutte ci ammazzeranno
poiché siam qui sotto gli ordini del loro superuomo...
envoyé par Bernart Bartleby - 2/2/2016 - 11:11
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Trovo il brano nel primo CD della raccolta “KZ-Musik”, enciclopedia della musica concentrazionaria curata dal compositore e pianista pugliese Francesco Lotoro.
L’interpretazione è di Rosa Sorice, voce, e dello stesso Lotoro, pianoforte.
Ludmila Kadlecova nacque a Sobotovice, vicino a Brno, nel 1890. Fece studi musicali e divenne insegnante di musica. Nel 1912 sposò Jan Peškař, un insegnante, da cui ebbe un figlio. La famiglia viveva a Rajhrad, sempre nel sud della Moravia. Nel 1939, dopo l’invasione nazista della Cecoslovacchia e la creazione del Protettorato di Boemia e Moravia, il marito di Ludmila si unì alla resistenza. Nel giugno del 1942 Jan Peškař fu arrestato nel corso dei rastrellamenti che seguirono l’assassinio del gerarca Reinhard Heydrich, avvenuto a Praga ad opera dei partigiani. Imprigionato a Brno, fu quasi subito ucciso. Un anno dopo anche Ludmila Peškařová venne arrestata, perché aveva osato commemorare l’assassinio del marito esponento una bandiera nera alla finestra della sua casa. Il figlio quattordicenne restò solo mentre la madre venne rinchiusa prima in carcere a Brno e poi nel KZ Ravensbrück, prigioniera n. 24.072.
Insieme ai suoi compagni nel campo, Ludmila Peškařová cantava segretamente canzoni patriottiche e compose più di 100 poesie e canzoni fino alla sua liberazione. Nel 1945, tornata a casa, trascrisse una parte delle sue composizioni. Attiva fin da subito nell'associazione dei combattenti della Resistenza, Ludmila Peškařová morì nel 1987, all'età di 97 anni.